Chiesa di Santa Maria Scala Coeli

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Santa Maria Scala Coeli
La facciata
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLazio
LocalitàRoma
Indirizzovia delle Acque Salvie - Roma
Coordinate41°50′03.16″N 12°28′58.94″E / 41.83421°N 12.48304°E41.83421; 12.48304
Religionecattolica
TitolareMaria
Diocesi Roma
Inizio costruzione1582
Completamento1584

La chiesa di Santa Maria Scala Coeli è una chiesa di Roma, nel quartiere Ardeatino, all'interno del complesso abbaziale delle Tre Fontane.

La storia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome Scala Coeli (scala del cielo) deriva da una visione avuta nel 1138 dal "Grande cisterciense" Bernardo di Chiaravalle, nella quale la Madonna accoglieva, dopo aver salito una lunga scala, l'anima di un defunto per il quale Bernardo stava invocando il suo aiuto.

La chiesa sorge sul luogo dove, secondo la tradizione, furono martirizzati il tribuno Zenone con i suoi 10.203 soldati, mandati a morte da Diocleziano nel 298 dopo aver costruito le grandi terme. Qui sorse anticamente una piccola cappella, che poi prese il nome di Santa Maria Annunziata, già attestato nel VII secolo. Nel Medioevo la cappella fu riedificata e assunse il nome attuale.

Nel corso del XVI secolo la chiesa medievale andò in rovina, la sua ricostruzione ex novo fu affidata dal cardinale Alessandro Farnese a Jacopo Barozzi da Vignola che ne elaborò i disegni, e fu compiuta da Giacomo Della Porta, che realizzò, tra il 1582 e il 1584, l'attuale elegante cappella a pianta ottagonale.

L'arte[modifica | modifica wikitesto]

La facciata presenta gli stemmi della famiglia Farnese, la scritta "scala coeli", un piccolo timpano e un rosone. Nel cornicione vi è un avanzo di un pluteo marmoreo con un'iscrizione risalente all'epoca di papa Niccolò I (856 - 857). La chiesa è sormontata da una cupola e da una lanterna.

Interno della chiesa di Santa Maria Scala Coeli

L'interno si presenta con tre absidi e tre rispettivi altari, dedicati a san Zenone, alla Vergine Maria e a san Bernardo. L'abside dell'altare maggiore è decorata con un bel mosaico eseguito da Francesco Zucchi su disegno di Giovanni de' Vecchi, che rappresenta il tribuno Zenone, San Bernardo da Chiaravalle ed altre figure mentre la Vergine in gloria col bambino Gesù dominano centralmente la composizione. Il mosaico a fondo oro fu commissionato dal cardinale Alessandro Farnese (vedi i gigli farnesiani che ricorrono nella decorazione) ma, il cardinale Pietro Aldobrandini lo fece successivamente modificare, aggiungendo la propria effigie inginocchiata e quella del papa Clemente VIII Aldobrandini.

La scelta della decorazione musiva a fondo oro è chiaramente dettata dalla volontà di evocare, in questa chiesa, il cristianesimo dei primi secoli e nel contempo allude alla cappella di San Zenone nella basilica romana di Santa Prassede, anch'essa tappezzata di mosaici a fondo oro. Sugli altari laterali sono esposti La visione di san Bernardo, e l'Annunciazione, di autori anonimi della fine del XVI secolo,oltre ad una pala raffigurante San Zenone e i suoi legionari, trafugata anni or sono e riprodotta fedelmente da un noto pittore romano Tata Mario (XXI secolo).

Due piccole rampe portano alla cripta sotterranea, costruita sull'antico cimitero dove la tradizione dice che furono martirizzati Zenone ed i suoi compagni. Il pavimento di questo sotterraneo è opera cosmatesca del XIII secolo, appartenuto alla chiesa medievale, così come l'altare qui presente, che è lo stesso su cui san Bernardo celebrò la messa della visione. Tra le pietre del mosaico vi è un frammento di epigrafe cimiteriale cristiano del III secolo. Ai lati dell'altare vi sono due finestrelle: quella di sinistra lascia vedere un altare pagano dedicato alla dea Dia, divinità agricola romana cui tributavano culto gli Arvali; da quella di destra si vedono le tracce di un antico cimitero cristiano, considerato l'ultima prigione di san Paolo prima della decapitazione.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • M. Armellini, Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX, Roma 1891, pp. 942-943, su penelope.uchicago.edu.
  • C. Rendina, Le Chiese di Roma, Newton & Compton Editori, Milano 2000, p. 257-258.
  • Richard Krautheimer, S. Corbett, W. Frankl, Corpus basilicarum christianarum Romae. Le basiliche paleocristiane di Roma, Ed. Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana, 1937.
  • Nicoletta Bernacchio, Abbazia delle Tre Fontane, Roma Jehoshua, 2007.
  • Giovanni Belardi, Abbazia delle Tre Fontane: il complesso la storia, il restauro. Idilerica, 1995.
  • Paul Letarouilly. Édifices de Rome moderne ou Recueil des palais, maisons, églises, couvents et autres monuments publics et particuliers les plus remarquables de la ville de Rome, dessinés, mesurés et publiés. De Agostini, Novara, 1992.
  • Valeriano Tiberia, con una nota di Cesare Brandi, Giacomo della Porta, un architetto tra Manierismo e Barocco, Bulzoni, Roma, 1974.
  • The Cardinals of the Holy Roman Church cardinals.fiu.edu/cardinals.htm
  • Roma antologia illustrata, 1879. URL consultato il 22 ottobre 2022.

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