Chiesa di Santa Maria Nascente (Gandino)

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Chiesa di Santa Maria Nascente
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLombardia
LocalitàGandino
Indirizzovia Suffragio
Coordinate45°48′38.15″N 9°54′07.83″E / 45.810597°N 9.902176°E45.810597; 9.902176
Religionecattolica
TitolareNatività della Beata Vergine Maria
Diocesi Bergamo
Completamento1641

La chiesa di Santa Maria Nascente conosciuta anche come chiesa del Santo Suffragio è un luogo di culto cattolico di Gandino, sussidiaria della parrocchiale di Santa Maria Assunta della diocesi di Bergamo.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'edificio risulta essere presente edificato per volontà dell'allora vicario abate Panfilo Pellicioli, con licenza del 2 agosto 1641, e concesso in gestione alla confraternita del santo Suffragio il 28 giugno 1681, che ne iniziarono i lavori di abbellimento nel 1683 lavori che risulta fossero ancora in corso nel secolo successivo anche se risulta fosse funzionante nel 1695.[2][3]La chiesa conserva la statua della Madonna dei sette dolori la cui creazione fu autorizzata il 28 gennaio 1696 dal vicario Giovanni Battista Vertova e realizzata nei primni anni del Settecento.

La chiesa è ricordata con il nome di Suffragio per l'antica presenza dell'altare dedicato al culto dei morti, ma conserva la statua composta in cera d'api della Maria Bambina[4] che viene portata ogni anno in processione il giorno dedicato alla Natività della Beata Vergine Maria l'8 settembre. La piccola statua proviene dall'orfanatrofio cittadino, poi chiuso. Vi è ospitata anche la statua della Madonna Addolorata che viene portata in processione per le strade di Gandino annualmente la terza domenica di settembre.[3]

I campanile originario fu demolito nel 1777 perché non più sicuro, fu quindi elevato il nuovo campanile laterale alla facciata.[5]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Esterno[modifica | modifica wikitesto]

La piccola chiesa è posta nella parte inferiore dell'ampio sagrato della basilica mariana, e presenta il fronte principale che si sviluppa su due ordini, quello inferiore composto da un porticato con tre archi a sesto ribassato sostenuti da colonnine in pietra a tre sezioni coronate da capitelli d'ordine ionico e con una trabeazione che divide all'ordine superiore dove vi sono ampie aperture rettangolari divise da lesene atte a illuminare l'aula posti in corrispondenza alle aperture inferiori, lesene che proseguono fino alla gronda del tetto. La facciata si presenta a pianta semiesagonale che segue la direttiva stradale che si presenta molto stretta.

La facciata nell'ordine inferiore ospita l'ingresso maggiore completo di paraste e architrave in pietra con due volute laterali, e due nicchie vuote, che riprendono il contorno sagomato dell'ingresso.

Interno[modifica | modifica wikitesto]

Una bussola lignea accompagna l'interno della chiesa a unica navata sviluppata con tre campate divise da lesene e controlesene complete di basamenti e capitelli in stucco. Il matroneo è ospitato in buona parte della prima campata sorretto da colonne composte da conci di pietra e capitelli con uno sviluppo a archi laterali e architrave piana centrale. Le lesene si collegano al cornicione e alla volta a botte. L'aula è illuminata oltre che alle finestre della facciata anche da altre cinque aperture porte nella parte superiore del cornicione. La seconda campata è dedicata al sacramento della penitenza con due confessionali lignei. Nella terza vi sono due cappelle: a sinistra quella dedicata alla Madonna dei sette dolori che ospita in una nicchia la statua della Vergine vestita edificato nel 1703, inserita nell'altare marmoreo in nero di Gazzaniga, mentre a destra quella del Suffragio. Questo ospita la tela di Giovanni Carobbio raffigurante Anime del purgatorio che si affidano alla Vergine. I dipinti che erano presenti nella cappella della Madonna sono stati poi rimossi e conservati nel museo della basilica. La campata successiva ospita l'ingresso laterale e quello della sagrestia.

La zona presbiteriale anticipata dall'arco trionfale con volta a botte e sopraelevata da due gradini, e delimitata da una balaustra in marmo si presenta di misura inferiore all'aula e a pianta quadrata, terminante con l'abside con la grande tela raffigurante la Deposizione del 1700 e il catino absidale che si raccorda con la volta del presbiterio, e il coro ligneo composto dalla sola seduta e inginocchiatoio.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Chiesa di Santa Maria Nascente <Gandino>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana.
  2. ^ Guida p. 89.
  3. ^ a b Chiesa di Santa Maria Nascente, su lecinqueterredellavalgandino.it, Cinque terre di Gandino. URL consultato l'8 marzo 2022.
  4. ^ Chiesa di Santa Maria Nascente, su valseriana.eu, Sito Ufficiale Valseriana. URL consultato l'8 marzo 2022.
  5. ^ Guida p. 91.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Savoldelli, Antonio - Picinali, Gustavo - Zanoli, Emilio, Basilica di Santa Maria Assunta in Gandino, Bergamo, Ufficio per i beni culturali ecclesiastici della Diocesi di Bergamo : Centro culturale Nicolò Rezzara, 2003.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]