Chiesa della Vittoria (Thugga)

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Chiesa della Vittoria
Rovine della chiesa della Vittoria
StatoBandiera della Tunisia Tunisia
GovernatoratoGovernatorato di Béja
LocalitàThugga
Coordinate36°25′30.74″N 9°13′15.78″E / 36.425205°N 9.221051°E36.425205; 9.221051
Religionecattolica di rito romano
Inizio costruzioneIV secolo

La chiesa della Vittoria (in francese: Église de Victoria) è un antico luogo di culto cristiano risalente all'epoca romana posta nell'area del sito archeologico di Thugga, nel governatorato di Béja in Tunisia. Rappresenta l'unico monumento di questo genere nella zona e risale al IV secolo.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa della Vittoria

La chiesa venne edificata dalla primitiva comunità cristiana a partire dal IV secolo dove in precedenza si trovava un cimitero pagano e ultimata il secolo successivo, prima dell'invasione dell'Africa da parte dei Vandali nel 439. Abbandonata e ridotta a rudere venne scoperta e riportata alla luce nel XX secolo. Dal 13 marzo 1912 è stata dichiarata monumento di interesse nazionale.[2][3]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Le rovine dell'edificio rappresentano uno dei pochissimi monumenti cristiani nell'intera area archeologica. La parte visibile esterna è ridotta alle strutture della pianta e delle pavimentazione e si trova nelle vicinanze del tempio pagano dedicato a Saturno. Nella parte absidale si trova il sarcofago con una incisione che si riferisce a Vittoria che si dedicò a Dio, senza altri particolari.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Khanoussi e Khédine, p. 17.
  2. ^ (FR) Décret du 13 mars 1912 (24 rabia-el-aoual 1330), su docartis.com. URL consultato il 10 gennaio 2022.
  3. ^ a b (EN) Thugga (Dougga) - page two, su romeartlover.it. URL consultato il 10 gennaio 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Mustapha Khanoussi e Abderrazak Khédine, Dougga, Tunisi, Ministère de la culture et de la sauvegarde du patrimoine Tunisie. Agence nationale d'exploitation et de mise en valeur du patrimoine archéologique et historique, 2006, OCLC 949113898.

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