Chiesa dei Santi Isidoro e Eurosia
Chiesa dei Santi Isidoro e Eurosia | |
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Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Località | File:Roma-Stemma.pngRoma |
Coordinate | 41°51′38.29″N 12°29′30.98″E |
Religione | Cristiana cattolica di rito romano |
Titolare | Isidoro l'Agricoltore, Eurosia di Jaca |
Diocesi | Roma |
Inizio costruzione | 1818 |
La chiesa dei Santi Isidoro e Eurosia è un luogo di culto cattolico di Roma, nel quartiere Garbatella, in via delle Sette Chiese.
Storia
L'Armellini scrive che la chiesa:
«… è situata nel sito detto via Paradisi, come leggesi in una lapide in marmo bianco, a lettere dipinte a minio, posta nella parte meridionale della chiesa lungo la strada tra due medaglioni in marmo bianco, ove a rilievo in uno è scolpito s. Carlo Borromeo e nell’altro s. Filippo Neri, in memoria dell’incontro avvenuto tra i due santi nel 1575 in una visita che ambedue facevano delle Sette Chiese.»
La chiesa infatti si trova sul percorso che i fedeli percorrono nella visita alle Sette Chiese di Roma. Una lapide esterna alla chiesa informa che essa fu costruita nel 1818 per opera di Monsignor Niccolò Maria Nicolai. Caduta in rovina nel corso dell'Ottocento fu acquistata e restaurata dal sacerdote oratoriano Generoso Calenzio. Conosciuta popolarmente come la chiesoletta, al Valadier è attribuito il pronao d'ingresso. Nel portico si ammirano tre bozzetti a rilievo in gesso, ritenuti opera di Antonio Canova: il primo rappresenta la Vergine col Bambino e San Giovanni Battista; il secondo il Salvatore che accoglie tra le braccia i fanciulli; ed il terzo San Giovanni Battista che battezza Gesù Cristo.
L'interno della chiesa si presenta a navata unica, con un solo altare centrale, quattro finestre laterali ed una cantoria. L'altare è in marmo policromo.
Oggi la chiesa è annessa della Parrocchia di San Filippo Neri in Eurosia ed è gestita dalla Confederazione dell'oratorio di San Filippo Neri.
Bibliografia
- M. Armellini, Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX, Roma 1891, pp. 921-924, su penelope.uchicago.edu.
- Claudio Rendina, Le Chiese di Roma, Roma, Newton & Compton Editori, 2000, p. 166, ISBN 978-88-541-1833-1.
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