Centro studi archeologia africana

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Centro studi archeologia africana
Tipoassociazione
Fondazione1986
Sede centraleBandiera dell'Italia Milano
Area di azioneAfrica
PresidenteBandiera dell'Italia Gigi Pezzoli
Sito web

Il Centro studi archeologia africana è un centro di studio specializzato sull'archeologia africana in Italia.[1]

È sorto nel 1986 su iniziativa si un gruppo di studiosi e appassionati dell'archeologia del continente africano e di Lidia Cicerale, presidente onorario del centro.[2] Il centro ha sede a Milano, dal 1993 presso il Museo civico di storia naturale.

Il centro si occupa di archeologia, etno-archeologia, antropologia e storia della conoscenza antica dell'Africa; produce e sostiene spedizioni, pubblicazioni, mostre, conferenze, incontri, tavole rotonde e convegni. Possiede una biblioteca specialistica aperta al pubblico, una fototeca e una raccolta di materiale cartotecnico e di stampe antiche sull'Africa; la biblioteca è in deposito presso la biblioteca del Museo di storia naturale.

Missioni di ricerca archeologica[modifica | modifica wikitesto]

Le missioni di ricerca realizzate dal centro sono[3]:

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

Tra il 1988 e il 1991 il centro ha pubblicato cinque numeri della rivista Archètipo[5]. Dal 1995 pubblica il periodico Archeologia africana. Saggi occasionali[6] che pubblica anche alcuni degli interventi presentati all'interno delle conferenze organizzate dallo stesso centro.

Convegni e conferenze[modifica | modifica wikitesto]

Il centro organizza regolarmente conferenze, incontri e tavole rotonde. Nel 1998 ha promosso il settimo convegno internazionale euroafricano del CIRSS sugli antichi manoscritti del Sahara e del Sahel[7] e nel 1990 un convegno sull'arte e l'ambiente nel Sahara preistorico[8]. Il centro ha anche organizzato cicli di conferenze su specifici temi[9]: "Le nuove letterature dell'Africa nera" (1989), "Storia dell'Africa e storia sull'Africa" e "Una letteratura in bianco e nero: il Sud Africa" e "Dall'archeologia all'arte tradizionale africana"[10] (1991), La religione della sete: l'uomo e l'acqua nel Sahara[11] (1992) e Cavalieri dell'Africa: storia, iconografia, simbolismo[12] (1994).

Mostre[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1987 il Centro studi archeologia africana organizza mostre. Le mostre presentano i risultati delle missioni di ricerca o esplorano accompagnate da studi e pubblicazioni aspetti dell'archeologia africana. In particolare a partire dal 2006 viene organizzata una serie di esposizioni organizzate dalla Compagnia delle perle del CSAA.

  • Niger 86: viaggio nella preistoria (1987)[13].
  • Nobili o selvaggi? L'immagine dell'Africa nera e degli africani nelle illustrazioni europee dal Cinquecento al Settecento (1987)[14].
  • Sulle orme dei dinosauri (1988)
  • Taouardei: memoria di antichi cavalieri del Sahara (1989)[15].
  • Il campo dei segni: territori funzionali e metafisici di culture africane (1990)[16].
  • Forti e Castelli di tratta: storia e memoria di antichi insediamenti europei sulle coste dell'Africa nera (1990)[17].
  • Foto degli anni trenta di Lyn Acutt realizzate nello Zululand (Sudafrica).
  • Lo sguardo dell'altro: fotografi europei, storie africane (1991).
  • Biblioteche del deserto (1998).
  • Bamanaya: un'arte di vivere in Mali (1998)[18].
  • Eritrea: territorio d'arte rupestre (1999)[19].
  • Evhé - Ouatchi: un'estetica del disordine (2004)[20].
  • Africa terra incognita (2005)[21].
  • Mostra a Cape Coast, Ghana "Travels to mysterious Africa" (28.11.2007 - 28.2.2008) Mostra di immagini e testi antichi tratti da pubblicazioni europee dal XVI al XVIII secolo.
  • Mostra alla Casa delle culture del mondo, Milano "Vedere e non riconoscere: l'Africa nell'immaginario europeo tra XVI e XVIII secolo" (9 - 18.10.2009).
  • Mostra al Museo degli Sguardi, Rimini "nel nome di Mami Wata, 'sirena' del vodu" (30.10.2010 - 6.3.2011)[22].

Le esposizioni organizzate dalla "Compagnia delle perle" del CSAA sono

  • Perline dal mondo (2006). La prima iniziativa pubblica della Compagnia delle perle del CSAA.
  • Mostra ad Accra, Ghana "Trade beads: from Venice to the Gold Coast" (24.10.2007 - 24.1.2008). Mostra organizzata dalla Compagnia delle perle del CSAA e dal Museo di Storia Naturale di Milano[23].
  • Perle di Venezia per l'Occidente e per l'Africa. Due estetiche a confronto (2008).
  • Perle d'Africa - da Venezia al Mondo (2009)[24].
  • Gioielli dalla natura (2010).
  • Il bello del riciclo - Gioielli in materiali riciclati (2011).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Elenco dei centri di studio archeologici prodotto da CoBAI (Coordinamento delle biblioteche delle facoltà di architettura e ingegneria) http://w3.uniroma1.it/COBAI/pagine/aei/a-enset.htm#archeologia Archiviato il 22 novembre 2005 in Internet Archive..
  2. ^ Nel 2011 fanno parte del comitato direttivo del centro Gigi Pezzoli, Giorgio Teruzzi, Claudio Salsi, Anna Alessandrello e Giulio Calegari; fanno parte di soci onorari del centro Lidia Cicerale, Giovanna Antongini, Marc Augé, Ivan Bargna, Ezio Bassani, Bernardo Bernardi, Attilio Gaudio, Giacomo Giacobini, Elsa Martelli (socio fondatore), Giovanna Parodi da Passano, Giovanni Pinna, Cesare Poppi, Tito Spini, Aldo Tagliaferri, Santo Tiné e Eugenio Turri.
  3. ^ Elenco e informazioni generali sulle missioni di ricerca in Africa del Centro studi archeologia africana Archiviato il 5 marzo 2012 in Internet Archive..
  4. ^ Nel 1986 le scoperte della missione sono state presentate nella mostra Sulle orme dei dinosauri e il diario del primo viaggio di esplorazione è stato pubblicato in Niger 86.
  5. ^ Presentazione della rivista Archiviato il 3 maggio 2013 in Internet Archive. sul sito del Centro studi archeologia africana. La rivista è in consultazione presso la biblioteca del centro.
  6. ^ Archeologia Africana - Saggi Occasionali, su Centro Studi Archeologia Africana c/o Museo di Storia Naturale. URL consultato il 22 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 3 febbraio 2015).
  7. ^ VII Colloque eurafricain du C.I.R.S.S. Les anciens manuscrits du Sahara et du Sahel: redécouverte, sauvegarde et mise en valeur comme patrimoine universel de l'Humanité (1998).
  8. ^ L'arte e l'ambiente del Sahara preistorico: dati e interpretazioni (1990), atti del convegno 24-27 ottobre 1990, pubblicazione a cura di Giulio Calegari, Milano, 1993 http://www.csaamilano.it/pubbli12.php[collegamento interrotto].
  9. ^ I cicli di conferenze del Centro studi archeologia africana Archiviato il 3 maggio 2013 in Internet Archive..
  10. ^ Dall'archeologia all'arte tradizionale africana a cura di Gigi Pezzoli, Milano, 1992 con interventi di Ezio Bassani "Storicità delle arti africane", Giulio Calegari e Giovanna Soldini "Arte rupestre sahariana e popolazioni berberofone: le ultime espressioni figurative", Frank Willett "Archaeology and the History of Nigerian Sculpture", Filippo Broggini e Romano Broggini " Per un'ulteriore interpretazione delle terrecotte del Komaland (Nord-Ghana)", Malcolm D. McLeod "Art and Archaeology in Asante", Rogier M.A. Bedaux "Des Tellem aux Dogon. Recerches archéologiques dans la boucle du Niger (Mali)", Jean-Paul Lebeuf "La place des Sao parmi les anciennes populations protohistoriques des basses vallées du Chari et du Logone", Annie Lebeuf "Céramistes et fondeurs de basses vallées du Chari et du Logone", Aldo Tagliaferri "Sculture in pietra della Sierra Leone, della Guinea e della Liberia: alcune questioni di metodo", Rolando Bellini "L'ovvio e l'ottuso. Dall'archeologia all'arte tradizionale africana: spunti di metodologia", Roderick J. McIntosh "From traditional African Art to the Archaeology of form in the Middle Niger" http://www.csaamilano.it/pubbli06.php[collegamento interrotto].
  11. ^ La religione della sete: l'uomo e l'acqua nel Sahara a cura di Giulio Calegari, Milano, 1993.
  12. ^ Cavalieri dell'Africa: storia, iconografia e simbolismo, a cura di Gigi Pezzoli, Milano, 1995.
  13. ^ Niger 86: viaggio nella preistoria, Milano, 1987.
  14. ^ Ezio Bassani, Nobili o selvaggi? L'immagine dell'Africa nera e degli africani nelle illustrazioni europee dal Cinquecento al Settecento, Milano, 1987.
  15. ^ Taouardei: memoria di antichi cavalieri del Sahara, a cura di Giulio Calegari, Milano, 1989.
  16. ^ Giovanna Antongini e Tito Spini, Il campo dei segni: territori funzionali e metafisici di culture africane, Milano, 1990.
  17. ^ Gigi Pezzoli e Danila Brena, Forti e Castelli di tratta: storia e memoria di antichi insediamenti europei sulle coste dell'Africa nera, Milano, 1990. Indice: Introduzione di Ezio Bassani, Gigi Pezzoli "Forti e Castelli di tratta", Danila Brena "Forti d'Africa: note di architettura", Rassegna iconografica.
  18. ^ Jean-Paul Colleyn e Catherine De Clippel, Bamanaya: un'arte di vivere in Mali, Milano, 1998.
  19. ^ Giulio Calegari, L'arte rupestre dell'Eritrea: repertorio ragionato ed esegesi iconografica in "Memorie" della Società Italiana di Scienze Naturali e del Museo Civico di Storia Naturale di Milano Vol. XXIX, Fascicolo I, Milano, 1999.
  20. ^ Evhé - Ouatchi: un'estetica del disordine, a cura di Giovanna Parodi da Passano, Milano, 2004.
  21. ^ Africa: una figurata scrittura (1455-1786), a cura di Gigi Pezzoli, Milano, 2005.
  22. ^ Nel nome di Mami Wata, "sirena" del vodu, a cura di Gigi Pezzoli, Milano, 2010.
  23. ^ Trade Beads: from Venice to the Gold Coast, a cura di Giorgio Teruzzo e Anna Alessandrello, Milano, 2007.
  24. ^ Perle d'Africa - da Venezia al Mondo, a cura di Giorgio Teruzzi, Milano, 2009.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]