Cattedrale di Santa Maria Assunta (San Severo)

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Cattedrale di santa Maria assunta
La facciata
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàSan Severo
Coordinate41°41′06.72″N 15°22′49.44″E / 41.6852°N 15.3804°E41.6852; 15.3804
Religionecattolica
TitolareMaria
Diocesi San Severo
Stile architettonicobarocco
Inizio costruzionefine XI secolo
CompletamentoXVIII secolo

La cattedrale di Santa Maria Assunta è dal 1580 la chiesa principale di San Severo e della sua diocesi.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Edificata col titolo di santa Maria in Strada, la chiesa (terza parrocchia cittadina) è di origini tardo-medievali e conserva, accanto a limitate vestigia medievali (il grande rosone, due monofore lapidee sul fianco sinistro e il prestigioso fonte battesimale in pietra, attualmente sistemato presso il portale maggiore), notevoli tele settecentesche, importanti opere dei pittori napoletani Alessio D'Elia, Santolo Cirillo, Nicola Maria Rossi, Marcantonio Pascucci e Giovanni Maria Mollo (che operò nel 1748), e prestigiosi marmi barocchi napoletani, come la grande balaustrata e le croci di consacrazione, realizzati da Gennaro De Martino nel 1755-56, e l'altare maggiore, progettato da Lorenzo Mosca e realizzato da due coppie di marmorari (Greco e Palmieri, Troccoli e Tipaldi) tra il 1750 e il 1754. L'attuale facciata, di incerto gusto eclettico, è opera del 1872, mentre l'imponente campanile, restaurato nel 2006, è settecentesco.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Lo spazioso interno, profondo circa 40 metri, largo 22 e alto 14, è il risultato di numerose ristrutturazioni e di due ampliamenti, corrispondenti al presbiterio, edificato sul finire del Cinquecento, e alle due navate laterali, costruite nel 1757. Le dieci cappelle minori sono decorate da statue lignee e notevoli quadri barocchi, mentre il presbiterio, dominato da una grande macchina marmorea (1845) con la statua lignea dell'Assunta, è definito dal maestoso coro dei canonici, a due ordini di stalli, severa opera ottocentesca. Il fastoso pulpito barocco, con formelle dipinte, è opera del 1674. In fondo alla navata sinistra è la cappella del Sacramento, del 1927. Annessa alla semplice sacrestia è l'austera Sala del Capitolo, del 1778.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Elvira Azzeruoli, Un po' di folklorismo paesano coi sunti Scolastici della storia e geografia di Sansevero, tratti dalle storie cittadine di A. Lucchino, M. Fraccacreta, F. d'Ambrosio, V. Gervasio, Arc. V. Tito, Can. Cardillo, Mons. B. Gargiulo, Polichetti, N. Checchia, ecc., Napoli, Tipografia Joele & Aliberti, 1934.
  • Raffaele Papa, Brevi Cenni Storici della Cattedrale di San Severo, San Severo, Stab. tipografico Vincenzo Morrico, 1939.
  • Matteo Jafisco, Cenni di storia chiesistica [sic] della Città di San Severo, San Severo, A. e M. Notarangelo Librai Editori, 1987.
  • Antonio Biccari, La Pietra e la Città. Viaggio alla scoperta dell'architettura sacra di San Severo, Roma, Edizioni Fiori, 1997.
  • Antonio Cupaiolo, San Severo: le chiese fra culto e arte, San Severo, Esseditrice, 2001.
  • Christian de Letteriis, Tota pulchra. Il ciclo pittorico della Cattedrale: una proposta per Santolo Cirillo, in Emanuele d'Angelo - Christian de Letteriis, Gratia plena. Splendori della devozione mariana a San Severo, Foggia, Claudio Grenzi Editore, 2010, pp. 27–43.
  • Christian de Letteriis, In nome di Maria. Gli altari settecenteschi, ivi, pp. 67–88.

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