Castello di Albola

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Castello di Albola
Panoramica
Ubicazione
Stato attualeVisitabile
RegioneToscana
CittàRadda in Chianti
Coordinate43°31′17.6″N 11°24′39.27″E / 43.521556°N 11.410908°E43.521556; 11.410908
Informazioni generali
TipoCastello medievale
Inizio costruzioneXI-XV secolo
Sito webSito ufficiale
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Il castello di Albola si trova nel comune di Radda in Chianti, in provincia di Siena.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Albola viene citata per la prima volta in documenti risalenti all'XI e al XII secolo redatti nella badia a Coltibuono e nel monastero camaldolese di San Quirico a Foiano della Chiana. Nel 1376 si trova citato un comunello di Albola nell'elenco delle terre ribelli all'imperatore Carlo IV stilato al momento dell'elezione di suo figlio Venceslao e in quest'epoca doveva già essere fortificato. Per la sua posizione divenne uno dei capisaldi della Lega del Chianti. Nel 1478 venne assediato dalle truppe aragonesi durante la seconda invasione del Chianti.

Negli anni 1990 è stato interamente restaurato da Rüdiger von Pachelbel, un aristocratico tedesco che vi risiedeva.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il castello sorge nei pressi delle sorgenti del fiume Pesa, sui fianchi del monte Querciabella ed è un tipico esempio di insediamento fortificato d'altura risalente al XIII secolo.

Si conserva in ottimo stato il torrione principale, il cassero, dove è posta un'apertura ad una certa altezza da terra. A fianco della torre sorge una costruzione recante sulla parete una porta ed un perimetro murario simile, probabilmente si tratta di una costruzione di origine medievale.

Si conserva inoltre parte della prima cerchia muraria di forma ellittica.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Emanuele Repetti, Dizionario geografico, fisico, storico del Granducato di Toscana, Firenze, 1833-1846.
  • Emanuele Repetti, Dizionario corografico-universale dell'Italia sistematicamente suddiviso secondo l'attuale partizione politica d'ogni singolo stato italiano, Milano, Editore Civelli, 1855.
  • Torquato Guarducci, Guida Illustrata della Val di Pesa, San Casciano in Val di Pesa, Fratelli Stianti, 1904.
  • Giovanni Brachetti Montorselli, Italo Moretti, Renato Stopani, Le strade del Chianti Classico Gallo Nero, Firenze, Bonechi, 1984.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Voce su Castelli toscani, su castellitoscani.com. URL consultato il 10 ottobre 2009 (archiviato dall'url originale il 6 giugno 2009).