Casa Bianchessi (via Fino)

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Casa Bianchessi
La facciata
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLombardia
LocalitàCrema
IndirizzoVia Alemanio Fino, 31
Coordinate45°21′38.56″N 9°41′10.64″E / 45.36071°N 9.68629°E45.36071; 9.68629
Informazioni generali
Condizioniin uso
Costruzione1844
Stileneoclassico
Usoabitazione
Piani3
Realizzazione
CommittenteConte Lodovico Oldi

La Casa Bianchessi, già Patrini, Bettenzoli, è una dimora storica di Crema.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'attuale edificio si erge sul luogo ove sorgevano due costruzioni.

La chiesa dei Disciplini di Santo Spirito[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa dei Disciplini di Santo Spirito.

Era una delle cinque chiese appartenenti ad associazioni di Disciplini, enti laici che si prefiggevano di praticare opere di carità e suffragi[1], di cui se ne ha menzione per la prima volta in un atto testamentario del 1513, quindi nel 1522[2].

Fu sconsacrata nel 1799[2]; acquistata all'asta da Francesco Grassi, pervenne pochi anni dopo al conte Lodovico Oldi[3].

La contigua abitazione[modifica | modifica wikitesto]

A sera dell'edificio religioso sorgeva un'abitazione privata che nell'Estimo del 1685 era di proprietà di Nicolò Patrini, figlio del notaio e giureconsulto Muzio[3].

Successive lacune documentali impediscono di ricostruirne la storia per i successivi decenni: nel 1798 vi abitava la famiglia Bettenzoli, nobilitata solo da pochi anni (1785)[3]; nel 1815 è censita come casa d'affitto[3]. Risale all'anno 1817 l'acquisto da parte dei conti Oldi[4].

La riunificazione in un unico edificio[modifica | modifica wikitesto]

Lodovico Oldi acquistò anche la chiesa soppressa e presentando istanza datata 29 febbraio 1844 ottenne di abbattere entrambi gli edifici per riedificare l'attuale[4].

Deceduto l'Oldi senza discendenti, l'edificio fu acquistato dal nobile Vittorio Carioni, scomparso qui nel 1929[4].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Caprioli, p. 75
  2. ^ a b Perolini, p. 151.
  3. ^ a b c d Perolini, p. 152.
  4. ^ a b c Perolini, p. 153.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Mario Perolini, Vicende degli edifici storici e monumentali di Crema, Leva Artigrafiche.
  • Adriano Caprioli, Diocesi di Crema, Editrice La Scuola, 1975.
  • Cappelli, Adenti, Arata, Alpini, Maccioni, Santa Maria di Porta Ripalta, tempio civico; in Insula Fulcheria XXXVII, Museo civico di Crema e del Cremasco, 2008.