Capo dell'Apostolo Andrea (Cipro)

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Capo dell'Apostolo Andrea
Capo dell'Apostolo Andrea
StatoBandiera di Cipro del Nord Cipro del Nord
Coordinate35°41′42″N 34°35′12″E / 35.695°N 34.586667°E35.695; 34.586667
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Cipro del Nord
Capo dell'Apostolo Andrea
Capo dell'Apostolo Andrea

Il Capo dell'Apostolo Andrea (in greco Ακρωτήριο Αποστόλου Ανδρέα?, in turco Zafer Burnu, "Capo della Vittoria") si trova all'estremità nord-orientale dell'isola di Cipro. Attualmente è sotto il controllo della Repubblica turca di Cipro del Nord (stato autoproclamato e riconosciuto solo dalla Turchia). Amministrativamente fa parte del comune di Dipkarpaz e del distretto di İskele. Il Capo, raggiungibile con difficoltà da veicoli normali a causa dello stato pessimo degli ultimi 3 km della strada proveniente da Dipkarpaz, ospita una piccola stazione della polizia turco cipriota,[1] occupata 24 ore su 24.

Geografia[modifica | modifica wikitesto]

Il capo costituisce la punta orientale della penisola di Karpas. Ad alcune centinaia di metri a est del capo si trovano gli isolotti Klidés.[1] La città di Latakia, in Siria, si trova a circa 109 km a est del promontorio ed è separata da questo dal Mar di Levante. Nelle giornate limpide è possibile osservare la costa turca (Mardin e l'Hatay), e le montagne della Siria.

A 8 km dal capo dell'Apostolo Andrea si trova la più grande spiaggia dell'isola, Altın Kum ("spiaggia d'oro" in turco), chiamata Ναγκομί (pr. "Nankomí") in greco.[2]

La zona del capo è frequentata da gabbiani, ormai rari altrove sull'isola, ed è uno dei migliori posti sull'isola per il birdwatching.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La collina subito a ovest del capo ospita le rovine del villaggio fortificato di Kastro.[1] I ritrovamenti archeologici sul posto partono dal VII millennio a.C..[1] Al capo si arrestò nel 1192 la fuga dell'usurpatore Isacco Comneno, che li' venne fatto prigioniero dai crociati di Riccardo Cuor di Leone.[1]

A 4 km a sud-ovest del promontorio si trova il Monastero dell'Apostolo Andrea, meta di pellegrinaggi dopo un miracolo accaduto nel 1912.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f Braun, p. 418.
  2. ^ Braun, p. 416.
  3. ^ Braun, p. 417.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (DE) Ralph-Raymond Braun, Zypern, 5ª ed., Erlangen, Michael Müller Verlag, 2016.

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