Canone (diritto canonico)

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I canoni da 1 a 4 dei canoni apostolici[1]

Con canone, dal greco kanon, in diritto canonico si intende una norma giuridica fissata da una Chiesa cristiana per essa stessa. Nel suo uso originario il termine indicava un'asta dritta utilizzata da architetti e artigiani come metro per tracciare linee rette. A partire dal primo concilio ecumenico, il concilio di Nicea I del 325, tale locuzione iniziò a ottenere la denotazione giuridica di una legge promulgata da un sinodo o concilio ecumenico, così come quella di un singolo vescovo.[2][3]

Nel diritto canonico della chiesa ortodossa, i canoni «sono norme ecclesiastiche emanate dalla Chiesa attraverso la voce collettiva dei vescovi riuniti in sinodi ecumenici o locali, che parlano per ispirazione dello Spirito Santo e in accordo con l'insegnamento di Cristo e con i dogmi della Chiesa». Inoltre, i Padri della Chiesa emanarono canoni o scrissero lettere che alla fine vennero considerate interamente o in parte canoniche. Un posto speciale nel diritto canonico è riservato agli ottantacinque Canoni apostolici, attribuito agli Apostoli.[4]

Nella chiesa cattolica il codice di diritto canonico attualmente, al 2022, in vigore è composto da 1752 canoni.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Philip Schaff: ANF07. Fathers of the Third and Fourth Centuries: Lactantius, Venantius, Asterius, Victorinus, Dionysius, Apostolic Teaching and Constitutions, Homily, and Liturgies - Christian Classics Ethereal Library, su ccel.org. URL consultato il 13 gennaio 2022.
  2. ^ a b Canone, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  3. ^ Berman, 1983, p. 199.
  4. ^ Vasile, 2017, pp. 5-6.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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