Campana medievale di Fiano Romano

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La Campana Medievale di Fiano Romano conservata nella Chiesa di Santo Stefano Nuovo
La Campana Medievale di Fiano Romano del 1278 conservata nella Chiesa di Santo Stefano Nuovo

La Campana Medievale di Fiano Romano è una campana bronzea realizzata nel 1278 da Guidotto da Pisa e conservata nella Chiesa di Santo Stefano Nuovo a Fiano Romano.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nella navata laterale della Chiesa di Santo Stefano Nuovo di Fiano Romano è conservata una campana medievale, realizzata nel 1278 per la Chiesa di San Biagio, chiesa non più esistente e di cui non si conosce oggi l'esatta ubicazione[1].

La campana fu realizzata, come riporta l'iscrizione incisa, dal Maestro Guidotto da Pisa, un abile e famoso fonditore di campane del XIII secolo[2].

Guidotto infatti fu poi chiamato a realizzare, tra l'altro:

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La campana, di bronzo, si presenta liscia senza ornati, con una linea agile diversa da quella tozza e tubolare di altre campane della stessa epoca, con un'altezza di 80 centimetri più la corona di 14 centimetri. In prossimità della cuffia la circonferenza è di 128 centimetri e il diametro dell'orlo inferiore è di 77 centimetri, presentando un'evidente svasatura[5].

L'incisione, su due righe poco sotto la cuffia, è in lettere gotiche maiuscole alte all'incirca 3 centimetri ed ottenute utilizzando matrici accostate, tecnica simile a quella usata per la stampa tipografica. Ogni riga è aperta da una croce greca con un puntino per quadrante, mentre la seconda riga è chiusa da quattro borchiette disposte a losanga.

Il testo dell'incisione è[5]:

+. A.D. MCCLXXVIII

Ad honorem D(ei) et beate Marie Virgi(nis) et s(ancti) Martini.

Mente(m) s(an)c(t)am spontaneum

+. horone(m) Deo et patrie liberatione(m).

T(em)p(or)e domin(i) Gerardi pri(o)ris.

Guidoctus Pisanus me fecit.

+. Anno del Signore 1278

In onore di Dio e della Beata Vergine Maria e San Martino.

Anima santa, spontaneo

+. onore di Dio e liberazione della patria.

Al tempo del priore Gerardo.

Mi ha fatto Guidotto Pisano.

Il significato dell'iscrizione è chiaro, con la dedica iniziale a Dio, la Madonna e San Martino, mentre la parte finale riporta chi ha commissionato l'opera e il fonditore.

La frase intermedia (Anima santa, spontaneo onore a Dio e liberazione della patria) è invece una formula usualmente utilizzata all'epoca[6] e riporta, in base alla leggenda, la frase incisa su una lastra che un angelo depose nel sepolcro di Sant'Agata vergine e martire catanese. A questa formula veniva attribuito un valore taumaturgico e apotropaico avendo il potere di allontanare calamità, tempeste e pericoli, sia provenienti dagli uomini che dalle forze demoniache e quindi si incideva sulle campane pensando che suonando l'allarme si sarebbe richiesto anche l'aiuto della Santa[7].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Boenzi et al., p. 100.
  2. ^ Enciclopedia Arte Medievale, Voce "Bartolomeo, Loteringio, Andreotto e Guidotto da Pisa".
  3. ^ Zambotto, p. 25.
  4. ^ Campanile Basilica di Santa Maria Maggiore Rione Monti (Roma), su AnnaLenzi.com. URL consultato il 16 aprile 2022.
  5. ^ a b Cimarra, p. 23.
  6. ^ Cimarra, p. 24.
  7. ^ Urech, p. 20 - Agata(Santa).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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