Camilla Pio di Savoia
Beata Camilla Pio di Savoia | |
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Contessa | |
Nascita | Carpi, 1440 |
Morte | 1504 |
Venerata da | Chiesa cattolica |
Camilla Pio di Savoia | |
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Nobildonna | |
Nascita | Carpi, 1440 |
Morte | Carpi, 1º aprile 1504 |
Sepoltura | Carpi |
Luogo di sepoltura | Chiesa di Santa Chiara |
Dinastia | Pio di Savoia |
Padre | Giberto II Pio |
Madre | Elisabetta Migliorati |
Camilla Pio (Carpi, 1440 – Carpi, 1º aprile 1504) è stata una nobile italiana, badessa.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Era figlia di Giberto II Pio e di Elisabetta Migliorati;[1] appartenne dunque alla famiglia Pio, dei signori di Carpi, e fu cugina di terzo grado di Alberto III Pio.
Donna colta e devota, ricevuta nel 1471 una ricca eredità dalla zia paterna Margherita Pio,[2] figlia di Marco I Pio, vedova del condottiero Taddeo d'Este,[2] scelse la via del chiostro, decidendo di fondare il primo monastero femminile[2] di Carpi dedicato a Santa Chiara. Ottenne la bolla con l'autorizzazione di papa Innocenzo VIII[2] nel 1490, e diede subito inizio alla costruzione della chiesa e del monastero, ritirandosi durante la costruzione a vivere more monastico con alcune compagne in una casa adiacente, già considerata dalla gente il monastero, rinunciando alla vita di corte per vivere in povertà, sull'esempio di Santa Chiara d'Assisi.[2]
Nel 1494 suo nipote Giberto III e il già citato Alberto III, consignori di Carpi, le fecero dono di una vasta proprietà terriera, "la Cassina" (500 biolche di terreno[2]) a nord di Carpi, e consentirono che inglobasse nell'orto del monastero una strada tracciata per l'urbanizzazione della zona, in modo che le sorelle disponessero di un ampio spazio verde per la meditazione, oltre al chiostro.
Terminati i lavori previsti dalla bolla pontificia, nel 1500 fece professione come novizia assieme alle consorelle che già avevano vissuto con lei e a Violante Pio, sorella di Giberto III. Eletta badessa, morì nel 1504.[2]
Il monastero da lei fondato è tuttora attivo; in una cappella della chiesa di Santa Chiara è possibile vedere l'urna dove riposa il suo corpo incorrotto,[3] più volte fonte di prodigi e miracoli. Il culto è diffuso sui martirologi francescani, ella viene già chiamata "Beata". Il processo di beatificazione, chiuso nella fase diocesana,[4] è ancora oggi in corso presso la Congregazione dei Santi in Roma.
A lei è intitolata una strada nel comune di Carpi.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Pompeo Litta, Famiglie celebri d'Italia. Pio di Carpi, Torino, 1835.
- ^ a b c d e f g Camilla Pio di Savoia (PDF), su palazzodeipio.it. URL consultato il 22 giugno 2024.
- ^ Santa Chaira Diocesi di Carpi.
- ^ Camilla Pio di Savoia, una donna sinodale.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Mariafiamma Maddalena Faberi, Camilla Pio. Contemplativa in azione (1440-1504), Porziuncola, 2001.
- Pompeo Litta, Famiglie celebri d'Italia. Pio di Carpi, Torino, 1835. ISBN non esistente.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]Controllo di autorità | VIAF (EN) 37850739 · ISNI (EN) 0000 0000 4634 3130 · CERL cnp01388662 · LCCN (EN) no2001080571 · GND (DE) 124413323 · BNF (FR) cb15032627n (data) |
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