Camera di conciliazione ed arbitrato per lo sport

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La Camera di conciliazione ed arbitrato per lo sport (CCA) è stato un organo di giustizia sportiva attivo presso il CONI, delegato alla risoluzione di contenziosi a sfondo agonistico tramite procedure di conciliazione e arbitrato.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Istituito con delibera dell'ente olimpico dopo un consiglio federale svoltosi il 1º agosto 2001[1][2], l'organo s'insediò il 18 settembre successivo con l'obiettivo di limitare attriti giuridici tra le varie componenti e soggetti[1]: il ricorso ad esso fu circoscritto alle sentenze passate in giudicato.[2][3] Dal punto di vista storico le prime controversie affrontate riguardavano lo scandalo dei passaporti che aveva investito il calcio italiano e l'esclusione di Montecatini dal campionato di pallacanestro.[4][5]

Identificato quale «giudice interfederale»[6], la CCA rappresentava l'ultimo livello della giustizia sportiva[6]: a reggerne inizialmente la presidenza era Lamberto Candia[2][1], poi dimessosi nell'ottobre 2003 per il contemporaneo incarico alla Consob.[1] Pronunciatasi tra l'altro in merito al secondo grado di Calciopoli nell'ottobre 2006[7], la Camera fu soppressa nel 2007 con le funzioni redistribuite all'Alta corte di giustizia sportiva e al Tribunale Nazionale di arbitrato per lo sport (TNAS).[8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Marco Arpino, Istituzione e regolamento della Camera di Conciliazione e Arbitrato per lo Sport, su altalex.com, 4 giugno 2003.
  2. ^ a b c Eugenio Capodacqua, Per lo sport allarme conti in rosso, in la Repubblica, 2 agosto 2001, p. 49.
  3. ^ Gianni Bondini, Ora lo sport ha il suo Tribunale, in La Gazzetta dello Sport, 2 agosto 2001.
  4. ^ Gianni Bondini, Caso passaporti al Coni: oggi le date, in La Gazzetta dello Sport, 18 settembre 2001.
  5. ^ Notizie di sport, in la Repubblica, 20 settembre 2001, p. 54.
  6. ^ a b Gianni Bondini, Petrucci e Carraro blindano la giustizia sportiva, in La Gazzetta dello Sport, 23 ottobre 2003, p. 25.
  7. ^ Tutte le motivazioni, su gazzetta.it, 28 ottobre 2006.
  8. ^ CAMERA DI CONCILIAZIONE E ARBITRATO PER LO SPORT, su coni.it, 26 febbraio 2008.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]