Buondelmonte de' Buondelmonti

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Francesco Saverio Altamura, Matrimonio medievale: le nozze di Buondelmonte

Buondelmonte de' Buondelmonti (... – Firenze, 1215) è un personaggio storico fiorentino del primo Duecento della famiglia Buondelmonti.

Stemma araldico della famiglia Buondelmonti (XIII sec.).[1]

Giovanni Villani lo descrisse come un personaggio rissoso, fidanzato con una donna di casa Amidei, Reparata di Lambertuccio, per sanare una zuffa di pochi mesi prima. Quando Buondelmonte ruppe il fidanzamento perché si era nel frattempo innamorato di una donna di casa Donati, il mancato matrimonio fu visto come una terribile offesa per gli Amidei, i quali giurarono di vendicarsi.

Gli Amidei tennero consiglio sul da farsi e, nonostante le molte indecisioni, venne decisa la strada più dura, quella di vendicare l'offesa con l'omicidio di Buondelmonte (famosa è la frase di Mosca dei Lamberti che disse Cosa fatta capo ha, nel senso che una risoluzione per quanto drastica era sempre meglio di uno stallo nell'indecisione).

Così Buondelmonte venne assassinato la mattina di Pasqua di quello stesso anno, mentre si recava alle nuove nozze. Il Villani addita quest'episodio di sangue come la prima scintilla che portò la città a spaccarsi nelle fazioni di guelfi e ghibellini attraverso le vendette incrociate delle consorterie. Dante credette ciecamente a questa versione dei fatti e più volte indica il mancato matrimonio e la vendetta degli Amidei come la causa primaria della rovina di Firenze, per esempio nell'episodio di Mosca dei Lamberti (Inf. XXVIII, vv. 103-111) o in quello di Cacciaguida (Pd. XVI, vv. 140-141) dove cita espressamente anche Buondelmonte.

La vicenda di Buondelmonte è inoltre narrata da Matteo Bandello in una sua Novella e da Brunetto Latini nelle sue cronache. La vicenda viene narrata anche nell'opera di Dino Compagni, Cronica delle cose occorrenti ne' tempi suoi.

Note

  1. ^ Scramasax Edizioni, Montaperti La battaglia nel diorama di Mario Venturi.

Voci correlate

Collegamenti esterni