Bozza:Giuseppe Blandamura
Giuseppe Blandamura (Taranto, 3 dicembre 1866 – Taranto, 6 aprile 1960) è stato un sacerdote, teologo e storico italiano.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Nato a Taranto il 3 dicembre 1866, è stato consacrato sacerdote dall'arcivescovo Pietro Alfonso Jorio nel 1889. Membro del Capitolo metropolitano di Taranto, in seguito a concorso viene promosso penitenziere della cattedrale nel 1903 e poi cancelliere della curia. Nello stesso anno si è laureato in teologia presso l'Almo Collegio dei Teologi della città di Napoli.
Nel maggio 1910 viene eletto arcidiacono con bolla pontificia e nel 1921 è stato elevato a protonotario apostolico ad in star participantium. Per la diocesi tarantina ha rivestito anche la carica di presidente della commissione diocesana di arte sacra.
È morto a Taranto nel 1960 all'età di 73 anni.
Principali pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]
- La Badia cistercense di Santa Maria del Galeso presso Taranto. Studi e ricerche (1169-1392), Lecce: R. Tipografia Editrice Salentina Fratelli Spacciante, 1916
- Un cimelio del sec. VII esistente nel duomo di Taranto. La crocetta aurea episcopale di San Cataldo, Lecce: R. Tip. Editrice Salentina f.lli Spacciante, 1917
- Badie Basiliane nel Tarentino, vol. 1. I basiliani sull'isola S. Pietro ed il casale di Santa Pelagia. Studi e ricerche, Lecce: R. tipografia salentina fratelli Spacciante, 1917
- Badie Basiliane nel Tarentino, vol. 2. Badia basiliana di San Vito del Pizzo. 1117-1480. Studi e ricerche, Lecce: R. Tip. Editrice Salentina Fratelli Spacciante, 1917
- Badie Basiliane nel Tarentino, vol. 3. Crispiano. Studi e ricerche, Lecce: R. Tip. Ed. Salentina Fratelli Spacciante, 1919
- Il duomo di Taranto. Nella storia e nell'arte, Taranto: Stab. Tipografico Arcivescovile, 1923
- Choerades insulae. le Cheradi del Jonio, Taranto: Stab. tip. Arcivescovile, 1925
- Santa Maria della Giustizia in Taranto, in Taras, nn. 3-4 del 1926, nn. 1-2-3-4 del 1927
- La baronia arcivescovile e il castello episcopio di Grottaglie, Taranto: S. Mazzolino, 1933
- S. Giovanni (contributo alla storia dei benedettini in Taranto), in Taranto: Rassegna del comune, a. 3, nn. 7-8 (giu. 1934).
- Chiesa e Monastero di S. Michele, a cura di Vincenzo Morelli, Taranto: tip. Arcivescovile, 1934
- Un figlio di re su la cattedra di S. Cataldo, Analecta cavensia 3, Cava dei Tirreni: Badia di Cava, 1936
- I Celestini della SS. Annunziata: contributo alla storia dei Benedettini in Taranto, Taranto: Officine arti grafiche Pappacena, 1936 (Pubblicato originariamente a puntate nel periodico: Voce del Popolo, Taranto, a. 53, 1936, nn. 19, 21, 22, 24 e 25)
- Reminiscenze cataldiane, in Voce del Popolo di Taranto, Anno 55., Taranto: Tipografia Editrice Pappacena, 1938
- L'autodifesa di Maria D'Enghien, Lecce: R. Tip. Salentina, 1938
- La religiosità di Giovanni Paisiello, in Rivista diocesana, marzo-aprile 1940,
- Mons. Pietro Alfonso Jorio: arcivescovo di Taranto (1885-1908). In occasione della traslazione dei resti mortali da Pagani a Taranto, Taranto: tip. Arcivescovile, 1949
- Il sinodo diocesano del cardinale arcivescovo Caetani, in Rassegna e Bollettino di statistica del Comune di Taranto, a. 28, nn. 11-12, 1959
Premi e Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]
Nella città di Taranto gli è stata intitolata la strada che costeggia la Concattedrale Gran Madre di Dio, opera dell'architetto Gio Ponti.
Il 3 dicembre 2016 è stata scoperta una targa commemorativa sull'edificio dove visse, in piazzetta San Francesco, nella Città vecchia di Taranto.[1]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Una targa per ricordare monsignor Giuseppe Blandamura, su www.pugliapositiva.it. URL consultato il 20 aprile 2024.