Bozza:Alessandro Rosa

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Alessandro Rosa

Don Alessandro Rosa (Ronco all'Adige, 18 ottobre 1908Roma, 7 marzo 1942) è stato un presbitero italiano.

Nascita e formazione

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Terzogenito di Giuseppe e Maria Rappelli. A quattro anni rimase orfano di padre, a dodici anni morì anche sua madre.

Mostrando segni di vocazione sacerdotale, il parroco di Ronco, don Agostino Frigo, lo inviò presso Giovanni Calabria per il discernimento e per gli studî. Il 5 novembre 1920 fu accolto nella Casa di S. Zeno in Monte, a Verona. Il 12 luglio 1931 venne ordinato sacerdote nella Cattedrale di Verona (con dispensa per difetto dell’età canonica) dal vescovo Mons. Girolamo Cardinale. Il 4 marzo 1932, insieme ad altri undici tra cui don Luigi Pedrollo, emise la professione religiosa nell'Opera dei Poveri Servi della Divina Provvidenza[1].

Ministero sacerdotale

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Dopo un periodo di apostolato presso il Santuario della Madonna di Campagna, venne inviato a Roma. Il 10 luglio 1935 si insediò nella parrocchia di San Filippo Neri alla Pineta Sacchetti, in una situazione di estrema precarietà, condividendo in tutto i disagi della gente. Vi rimase nove mesi.

L'1 maggio 1936 giunse nella Rettoria Madonna della Salute (oggi Chiesa di Nostra Signora di Lourdes), nel quartiere romano di Tor Marancia, dove negli anni successivi diverrà primo parroco della parrocchia[2]. Il suo arrivo è descritto in una lettera che scrisse a don Calabria il 5 maggio seguente:

«Proprio il 1° maggio, e primo venerdì del mese insieme per felice coincidenza, abbiamo cominciato il nostro povero ministero. In quella sera fui salutato da bestemmie e da uno sputo in faccia da parte di una combriccola di giovanotti sui diciassette anni. Ma fui salutato anche da uno stuolo di povera gente che ha visto finalmente un sacerdote di Dio e si è trovata nella sua Chiesa. Sono cattivi? Da pochissimi giorni mi ci trovo, ma non oso dirlo. Sono scesi a un basso livello morale perché è mancato loro il Sole che illumina, Cristo Gesù, e si sono inselvaggiti perché troppo abbandonati, così come una boscaglia che non ha mai avuto il beneficio della mano del contadino. E si può dire davvero che i numerosissimi fanciulli hanno tutto l’istinto del selvaggio. Poveri figli, non è colpa loro.»

A Tor Marancia si spese con ogni mezzo per venire incontro agli immensi bisogni materiali e spirituali della sua gente.

Morì prematuramente il 7 marzo 1942, subito dopo aver celebrato la Messa. Il funerale venne celebrato da don Luigi Pedrollo il 9 marzo seguente e fu un trionfo di popolo. Riposa nella cappella di famiglia nel cimitero di Ronco all'Adige.

  1. ^ a b Luciano Cardinali, Ma tu torna presto alla luce. Vita di don Alessandro Rosa, Tau, 2024, pp. 200, ISBN 979-12-5975-394-6.
  2. ^ nostrasignoradilourdestormarancia.it, https://www.nostrasignoradilourdestormarancia.it/Sacerdoti.html.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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