Botryosphaeria ribis

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Botryosphaeria ribis
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Fungi
Divisione Ascomycota
Classe Dothideomycetes
Ordine Botryosphaeriales
Famiglia Botryosphaeriaceae
Genere Botryosphaeria
Specie B. ribis
Nomenclatura binomiale
Botryosphaeria ribis
Grossenb. & Duggar, 1911

Botryosphaeria ribis Grossenb. & Duggar, Technical Bulletin New York Agricultural Experiment Station 18: 128 (1911)

Botryosphaeria ribis è un fungo ascomicete agente di una tracheomicosi[1], comunemente denominata cancro gommoso, su alcune piante.

Sinonimi e binomi obsoleti[modifica | modifica wikitesto]

  • Botryodiplodia ribis (Fuckel) Petr., Annales Mycologici 25(3/4) (1927)
  • Botryosphaeria berengeriana De Not., (1863)
  • Dothiorella ribis (Fuckel) Sacc., Sylloge fungorum omnium husque cognitorum (Abellini) 3: 236 (1884)
  • Podosporium ribis Fuckel, Jb. nassau. Ver. Naturk. 23-24 (1870) [1869-70]

Cancro gommoso[modifica | modifica wikitesto]

Il cancro gommoso è una malattia che colpisce in genere gli agrumi, ed è causata, con differenti sintomatologie, da diversi agenti eziologici (Botryosphaeria ribis, Diaporthe citri). In Italia è frequente soprattutto il cancro gommoso da B. ribis su Limone in Sicilia.

La malattia si manifesta con la comparsa di aree maculate umide sul fusto e sulle branche primarie. In queste aree compaiono in seguito delle screpolature (cancri) da cui fuoriesce un essudato gommoso che si rapprende all'aria assumendo un colore simile a quello dell'ambra. Sotto la corteccia, le aree colpite mostrano un imbrunimento del legno più giovane. Con il passare del tempo le aree maculate diventano sempre più scure e le screpolature più abbondanti. Negli stadi avanzati i cancri sono secchi e la corteccia tende a distaccarsi dal legno.

Il cancro gommoso colpisce in particolare gli alberi vecchi che manifestano uno squilibrio tra la chioma e l'apparato radicale, divenuto poco funzionale. Meno frequentemente sono colpite piante giovani. Le piante non particolarmente debilitate tendono a reagire formando tessuti cicatriziali che circoscrivono le infezioni. Con la progressione della malattia, l'infezione tende a confluire in aree più estese che finiscono per abbracciare l'intera circonferenza. A questo punto è compromessa la funzionalità del sistema vascolare, con conseguente disseccamento della chioma servita dalla branca o dell'intera pianta qualora sia colpito il fusto.

I fattori che predispongono le piante agli attacchi da parte della B. ribis sono le ferite causate da traumi meccanici o da fisiopatie, attraverso i quali si ha l'ingresso del patogeno, disfunzioni fisiologiche (es. disaffinità d'innesto), condizioni di umidità eccessiva persistenti.

La patologia si combatte in sede preventiva garantendo con la potatura un giusto equilibrio fra apparato vegetativo aereo e apparato radicale, soprattutto nelle piante ormai vecchie. In sede curativa si deve intervenire nei primi stadi con trattamenti localizzati, all'inizio della primavera e dell'autunno, eseguendo spennellature con fungicidi rameici ad alte dosi. Su piante giovani e con infezioni non estese si può ricorrere anche alla dendrochirurgia, asportando la corteccia e la parte del legno colpita e disinfettando le ferite con prodotti rameici o con la fiamma. Come rimedio estremo si può infine ricorrere al reinnesto.

Infezioni gravi da B. ribis sono state riscontrate anche sul fico d'India[2]. Il cancro gommoso del fico d'India si forma sui cladodi con l'emissione dell'essudato gommoso dalle lesioni. In caso di attacchi gravi si ha il disseccamento dei cladodi e il progressivo deperimento delle piante.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Tracheomicosi: patologia a carico del sistema vascolare ascendente (xilema) delle piante, causata da agenti eziologici fungini.
  2. ^ Somma, V., Rosciglione, B.; Martelli G.P., Preliminary observations on gummous canker, a new disease of prickly pear, in Tecnica agricola, vol. 25, n. 6, 1973, pp. 437-443 (archiviato dall'url originale il 28 settembre 2007).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giuseppe Cutuli, Malattie crittogamiche e alterazioni da cause non parassitarie, in Trattato di agrumicoltura Vol. 2, 1ª ed., Bologna, Edagricole, 1985, pp. 55-57, ISBN 88-206-2612-8.

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