Borjgali

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Il borjgali (in georgiano ბორჯღალი?; anche borjgala o borjgalo) è un simbolo georgiano del Sole e dell'eternità.[1][2] Il borjgali è spesso rappresentato con sette ali rotanti sopra l'albero della vita che possono essere utilizzate per creare varie forme e variazioni. È considerato come uno dei simboli principali della cultura georgiana.[3]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il termine borjgali si ritiene che derivi dalla parola della lingua mengrelia ბარჩხალი (barchkhali), che letteralmente significa "forte splendente". Alcuni altri studiosi ritengono che abbia origini diverse. In antico mengrelio borj significa "tempo" e gal significa "passare" o "scorrere". Quindi l'intera frase significherebbe "lo scorrere del tempo".

Utilizzo[modifica | modifica wikitesto]

Questo simbolo precristiano era ampiamente utilizzato sia nella Georgia occidentale (Colchide) che orientale (nel Dedabodzi ("madre-pilastro") dell'architettura georgiana come parte di un Darbazi nella cultura Kura-Araxes) come simbolo sacro.[4] Durante il periodo medievale, questo simbolo è stato incorporato come parte del simbolismo cristiano. Al giorno d'oggi, il simbolo è utilizzato nelle carte d'identità e nei passaporti georgiani, nonché sulla valuta e dalla Federazione georgiana di rugby. I giocatori della squadra georgiana di rugby sono chiamati ბორჯღალოსნები (borjgalosnebi), che significa "Uomini che portano Borjgali". È stato utilizzato anche sull'insegna navale della Georgia alla fine degli anni '90 e all'inizio degli anni 2000.[5] I nazionalisti georgiani usano spesso il simbolo per enfatizzare l'orgoglio nazionale.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Evolving Virtual and Computational Paleontology. (2020). (n.p.): Frontiers Media SA. p.131 : "seven-rayed symbol of sun and eternity typical of Georgia"
  2. ^ Mikaberidze, A. (2015). Historical Dictionary of Georgia. United Kingdom: Rowman & Littlefield Publishers. p.204
  3. ^ GEORGIAN NATIONAL MUSEUM, su behance.net.
  4. ^ რატი იონათამიშვილი ”ბორჯღალასა და სვასტიკის გენეზისისთვის” თბ.(2006) [Rati Ionatamishvili, Genesis of the Leopard and the Swastika, Tbilisi, 2006 ]
  5. ^ (FREN) Armand du Payrat, CV(R), Album des pavillons nationaux et des marques distinctives / National flags and distinctive markings, Daniel Roudaut (ill.), 8th.ª ed., Brest (France), S.H.O.M. (Service Hydrographique et Océanographique de la Marine), 2000, pp. 238, ISBN 2-11-088247-6.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Dizionario dei simboli Archiviato il 12 settembre 2021 in Internet Archive.
  • Dizionario storico della Georgia, Alexander Mikaberidze
  • T. Wilson „La svastica, il primo simbolo conosciuto e le sue migrazioni“ Wosh. 1990
  • Banconote transcaucasiche, Arutiun Airapetian, p. 52.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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