Coordinate: 45°08′07″N 7°37′31″E

Castello della Mandria

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 Bene protetto dall'UNESCO
Castello della Mandria
 Patrimonio dell'umanità
Tipoarchitettonico
CriterioC (i) (ii) (iv) (v)
PericoloNessuna indicazione
Riconosciuto dal1997
Scheda UNESCO(EN) Residences of the Royal House of Savoy
(FR) Scheda

Il Borgo Castello de La Mandria è una delle Residenze Sabaude che nel 1997 sono state dichiarate dall'Unesco "Patrimonio dell'Umanità".

Situato nel Parco regionale La Mandria in territorio di Venaria Reale, acquista importanza nel 1863 quando il Re padre dell'Italia, Vittorio Emanuele II, decide di trasferirvici con la sua seconda famiglia, formata dalla moglie morganatica Rosa Vercellana e i figli avuti da lei: Vittoria (1848-1905), ed Emanuele (1851-1894).


Storia

Si ha notizia di un piccolo borgo esistente all'interno di questa zona boschiva già dal XVIII secolo (Michelangelo Garove vi lavora nel 1708) da quando Vittorio Amedeo II di Savoia vi costruì le scuderie necessarie alla vicina reggia di Venaria Reale, nella riserva di caccia attiva già dal XVI secolo.

Filippo Juvarra vi lavora nel corso degli anni '20 del '700.

Nel 1860 su richiesta di Vittorio Emanuele II iniziano i lavori di ingrandimento del piccolo borgo - ai quali lavora anche Ernesto Melano - che lo trasformano in uno splendido castello di 35.000 m2, che si presenta oggi come un enorme rettangolo di 280 metri per 100 con tre corti interne (due eleganti spine dividono il cortile d'onore centrale ai cortili alberati).

Scopo del Re era quello di crearsi una residenza privata (il Borgo Castello non appartenne infatti alla Corona) all'interno della quale poter vivere con la sua seconda famiglia, creata con la moglie morganatica Rosa Vercellana. L'appartamento che ne scaturì noto come Appartamenti Reali di Borgo Castello, si deve all'intervento di Domenico Ferri.

Nel 1861 si realizza il "Castello dei Laghi", si posano le fondazioni della "manica neogotica" e Vincenzo Vela scolpisce il gruppo in pietra raffigurante un cavallo marino che lotta con un tritone, posta nella fontana al centro della prima corte.

All'enorme castello si aggiungono la Bizzarria ed alcuni altri locali destinati alle scuderie. Gli edifici sono tutti in cotto, come per palazzo Carignano. Con lo spostamento della corte sabauda a Roma, La Mandria venne ceduta alla fine del XIX secolo ai marchesi Medici del Vascello che ne curarono la bonifica ancora oggi visibile. Nel dopoguerra la proprietà venne frazionata e deturpata addirittura da una pista di collaudo FIAT, due campi da golf e un centro residenziale. Nel 1976 la Regione Piemonte acquista il castello e oltre 1300 ettari di parco, istituendovi un parco regionale. Negli anni '90 viene acquistata anche la Tenuta dei Laghi e un altro piccolo castello. Attualmente gli edifici sono interessati da un lungo restauro comprendente anche la reggia di Venaria.

Bibliografia

Francesco Pernice (a cura di), l'Appartamento di Vittorio Emanuele II, febbraio 2008, Celid, Torino

Voci correlate

Collegamenti esterni

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