Blasto e Diogene

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Blasto e Diogene

Martiri

 
Venerato daChiesa cattolica, Chiesa cristiana ortodossa, Chiesa anglicana
Canonizzazionepre-congregazione
Ricorrenza17 giugno

Blasto e Diogene (... – ...; fl. III secolo) sono una coppia di martiri cristiani: il loro culto come santi è antico ed è testimoniato dal Martirologio geronimiano, che li menziona al 17 giugno,[1] e dagli itinerari medievali.[2].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Non sono giunte notizie sulle vicende del loro martirio: negli Acta di san Valentino si parla di un Blasto che fu tribuno dell'imperatore Claudio il Gotico e che fu da lui condannato a morte perche cristiano, ma non esistono elementi per identificarlo con il compagno di Diogene;[1] il testo dell'epigrafe sepolcrale del presbitero Marea accenna a una profanazione della tomba di Diogene avvenuta durante l'assedio di Vitige.[2]

Erano anticamente sepolti nella chiesa di San Giovanni ad septem palumbas, sulla via Salaria, ma papa Pasquale I fece traslare le loro reliquie nella chiesa di Santa Prassede. Un'iscrizione risalente all'XI-XII secolo documenta la presenza di loro reliquie anche nella chiesa di San Marcello in Via Lata.[2]

Il loro elogio si legge nel Martirologio romano al 17 giugno.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Dante Balboni, BSS, vol. III (1963), col. 204.
  2. ^ a b c Dante Balboni, BSS, vol. III (1963), col. 205.
  3. ^ Martirologio romano (2004), p. 476.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Il martirologio romano. Riformato a norma dei decreti del Concilio ecumenico Vaticano II e promulgato da papa Giovanni Paolo II, LEV, Città del Vaticano 2004.
  • Filippo Caraffa e Giuseppe Morelli (curr.), Bibliotheca Sanctorum (BSS), 12 voll., Istituto Giovanni XXIII nella Pontificia Università Lateranense, Roma 1961-1969.