Bernardo il Monaco

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Bernardo il Monaco, o anche Bernardo il Saggio (840 circa – 900 circa), è stato un monaco cristiano franco, noto per aver composto una sintetica cronaca del suo pellegrinaggio in Terra santa (Itinerarium trium monachorum).

Monaco benedettino dell'abbazia bretone di Mont-Saint-Michel, intraprese un viaggio in Terra Santa nell'867,[1] insieme con altri due monaci, Tendemundo e Stefano, il primo beneventano e il secondo della Penisola Iberica.

I tre monaci si recarono dapprima a Roma, per ottenere la benedizione e l'autorizzazione al pellegrinaggio da papa Nicola I.

I tre monaci passarono per il Gargano, poi per Bari (allora sottoposta all'autorità del temibile emiro Sawdān, che costrinse Bernardo a pagare una tassa che avrebbe dovuto permettergli di viaggiare nel dār al-Islām), e quindi per il porto di Taranto.[2] Da qui, si imbarcarono su navi di schiavi cristiani,[3], con destinazione Alessandria, Il Cairo, El-Arish, Ramla, Emmaus, per arrivare a Gerusalemme e Betlemme.

Al suo arrivo a Gerusalemme, fu accolto nell'ostello per i viaggiatori "di lingua latina" fondato da Carlo Magno. Presso questo ostello, ricostruito più tardi dai Cavalieri Ospitalieri, c'era la chiesa di Santa Maria Latina e una biblioteca fondata dallo stesso imperatore.

Bernardo visitò soprattutto il Santo Sepolcro,[4] e la chiesa di San Giorgio a Lod.[5]

Il suo itinerario fu pubblicato per la prima volta soltanto nel 1672, sulla base di un manoscritto della Biblioteca di Reims.[6] Fu edito nuovamente nel 1879 da Auguste Molinier negli Itinera Hierosolymitana et descriptiones Terrae Sanctae bellis sacris anteriora et latina lingua exarata.[7]

  1. ^ Revue britannique, 1849: «A quell'epoca, quando i Saraceni erano in guerra contro i cristiani, Bernardo fu obbligato a fare una deviazione per arrivare in Terra Santa».
  2. ^ Histoire de la soie, page 298, Ernest Pariset, 1865: «La necessità di avere delle lettere di raccomandazione, una specie di passaporto, quando si voleva visitare l'impero musulmano, è indicata da Bernardo il Saggio; sembra che i governatori delle province ne facessero una forma di speculazione, dato che Bernardo, dopo avere ottenuto a Bari "con le due lettere, tutto il dovuto per la navigazione", non si trova protetto da queste lettere presso il governatore di Alessandria d'Egitto, "ragion per cui egli ci fece una richiesta urgente di tredici denari, e fece per noi delle lettere al re di Babilonia", e dopo aver pagato questa specie di diritto di passaggio ad Alessandria, è ancora tartassato dal governatore del Cairo». (Itinerarium Bernardi Sapientis, Recueil de la Société de Géographie, tom. IV, p. 786, 787.)
  3. ^ L'Itinerarium Bernardi Monachi et les pèlerinages d'Italie du Sud pendant le haut Moyen Âge, F. Avril, J.-R. Gaborit, 1967
  4. ^ Vie Jésus, suivie des Evangiles parallèles, Volume 2, Jean-Hippolyte Michon, 1866
  5. ^ Description géographique, historique et archéologique de la Palestine, Volume 1, Partie 1, Victor Guérin, 1868: «La prima menzione che troviamo di un monastero e, di conseguenza, di una chiesa a Lidda in onore di questo santo ci è fornita da Bernardo il Saggio verso la fine del IX secolo».
  6. ^ Relations des voyages de Guillaume de Rubruk, Bernard le Sage et Saewulf, Francisque Michel et Thomas Wright, 1839: «Nel 1672, l'abate Luc d'Achery e Jean Mabillon pubblicarono per la prima volta l'"Itinerarium" di Bernardo il Saggio».
  7. ^ Itinera Hierosolymitana et descriptiones Terrae Sanctae bellis sacris anteriora et latina lingua exarata / sumptibus Societatis illustrandis Orientis Latini monumentis, Bernardi Monachi Franci
  • A. Vuolo, L'itinerarium del monaco Bernardo, in M. Oldoni (a cura di), Fra Roma e Gerusalemme nel Medioevo: paesaggi umani ed ambientali del pellegrinaggio medievale, Salerno, Laveglia, 2005, pp. 313-334.

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