Bernard Ringeissen

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Bernard Ringeissen (Parigi, 15 maggio 1934[1]) è un pianista francese.

Nacque a Parigi nel 1934. Il suo primo insegnante di musica, all'età di sette anni, fu Georges de Lausnay.[1] Entrò al Conservatoire Nationale Supérieure de Musique nel 1947, all'età di dodici anni e vinse il Premier Prix a sedici.[2] Perfezionò i suoi studi con Marguerite Long e Jacques Février.[1] Nel 1953 si è temporaneamente ritirato dai concerti in pubblico per dedicarsi ai premi musicali.

Nel 1954 vinse il secondo premio ex aequo con Sergio Scopelliti al Premio Alfredo Casella a Napoli.[1] Vinse inoltre, nello stesso anno, il concorso internazionale a Ginevra. Nel 1955 vinse il quarto premio al Concorso pianistico internazionale Frédéric Chopin di Varsavia; poi un secondo premio ex aequo con Dmitrij Baškirov al concorso internazionale Marguerite Long-Jacques Thibaud (il primo premio non fu assegnato quell'anno).[1] Nel 1962 vinse il primo premio al concorso internazionale di Rio de Janeiro ed il premio speciale Villa-Lobos per la sua interpretazione della musica brasiliana.[1][2]

Si è esibito in molti concerti ed ha fatto parte della giuria in numerose concorsi musicali, in varie nazioni. Insegna a Rueil-Malmaison e tiene dei master al Mozarteum di Salisburgo e presso l'International Summer Seminar a Weimar.[1]

Le sue incisioni comprendono l'opera completa per pianoforte di Camille Saint-Saëns[3] e di Igor Stravinsky[2], molte opere di Charles-Valentin Alkan, Frédéric Chopin, Claude Debussy (con Noël Lee)[4] e dei maestri russi.[1] Ha inoltre inciso con Gabriel Tacchino e l'Orchestra filarmonica di Montecarlo sotto la direzione di Georges Prêtre, il Concerto in re minore per due pianoforti e orchestra di Francis Poulenc.[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h Bach Cantatas
  2. ^ a b c Scheda biografica sul sito di Naxos
  3. ^ SAINT-SAËNS - Complete Piano Works (Ringeissen), rec: 1975 / box 5LP: Adès 7.069-73 - ℗1976
  4. ^ Tower Records Archiviato il 7 ottobre 2012 in Internet Archive.
  5. ^ ArkivMusic, su arkivmusic.com. URL consultato il 17 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 15 settembre 2016).

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