Benintendi Ravegnani
Benintendi Ravegnani, indicato anche come Benintendi Ravagnani, Ravignani o de' Ravegnani (Chioggia, 1318 circa – Venezia, 1365), è stato un notaio e umanista italiano, Cancellier Grande della Repubblica di Venezia.
Nato a Chioggia intorno al 1318, nel 1346, con Andrea Dandolo doge, stese l'atto di sottomissione che pose fine, con la sconfitta di Luigi I d'Ungheria, alla ribellione, della città di Zara.[1] Nel 1352 fu nominato Cancellier Grande, ovvero capo della burocrazia della Serenissima. Nel 1354 Ravegnani incontrò Francesco Petrarca, quando il poeta, inviato da Giovanni Visconti, arcivescovo e signore di Milano, giunse a Venezia per patrocinare la pace con Genova. Il rapporto di amicizia con il poeta, proseguì e si intensificò l'anno successivo quando il Ravegnani incontrò nuovamente il Petrarca a Milano ove fu firmato il trattato di pace.[1]
Nel 1362 Ravegnani si impegnò per l'accordo raggiunto tra il Petrarca e il doge Lorenzo Celsi che, in cambio del lascito ereditario della biblioteca del poeta alla città lagunare, gli concesse un'abitazione lungo la Riva degli Schiavoni.[1]
Morì a Venezia, a circa quarantasette anni, nel 1365.
Note
[modifica | modifica wikitesto]Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Ravegnani, Benintendi, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Marco Pozza, RAVEGNANI, Benintendi, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 86, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2016.
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