Beatrice II di Quedlinburg

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Beatrice II di Winzenburg (... – 2 aprile 1160) fu badessa di Heerse dal 1123 e ottava badessa del monastero di San Servazio a Quedlinburg dal 1138 (come Beatrice II).

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Beatrice era figlia del conte Ermanno I di Winzenburg e della sua seconda moglie Edvige. Viene menzionata intorno al 1123 come badessa del convento imperiale di Heerse, vicino a Paderborn. Nel 1138 fu ordinata badessa del convento di Quedlinburg e dal 1139 al 1147 partecipò alla fondazione del monastero cistercense di Michaelstein, vicino a Blankenburg, come chiesa sussidiaria del monastero di Altenkampen[1]. In questo venne sostenuta dai conti di Blankenburg-Regenstein. Innanzitutto, nel 1139, Beatrice approvò la donazione di grandi proprietà a Michaelstein alla "Volkmarsbruderschaft" da parte del conte Burcardo di Blankenburg[2].

Nel 1152, su sua sollecitazione, papa Eugenio III confermò la conversione della chiesa di Vigberto di Quedlinburg in un monastero premonstratense. Esiste una brattea in cui è raffigurata seduta con un pomo di giglio e la mano benedicente tra due monache su un muro. Nel 1147, con l'approvazione di papa Innocenzo II e del vescovo Rodolfo I di Halberstadt, trasferì questi possedimenti e dotò un convento cistercense inizialmente popolato da frati di Altenkampen. Negli anni '60 del 1100, il convento si trasferì a Evergodesrode e vi fondò il monastero (Neu-)Michaelstein[3]. Sempre per sua intermediazione, papa Innocenzo II riconobbe la creazione dell'abbazia intorno alla grotta di Volkmarskeller.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Kloster Michaelstein. (Memento des Originals vom 4. März 2016 im Internet Archive
  2. ^ Klostergeschichte (Memento des Originals vom 25. Dezember 2013 im Internet Archive)
  3. ^ Horst-Rüdiger Jarck, Dieter Lent u. a. (Hrsg.): Braunschweigisches Biographisches Lexikon. Appelhans Verlag, Braunschweig 2006, ISBN 3-937664-46-7, S. 70–71.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (DE) Manfred Mehl, Äbtissin Beatrix II. Gräfin von Winzenburg 1138–1160, in Die Münzen des Stiftes Quedlinburg, Hamburg, 2006, pp. 148–149, ISBN 3-933-42002-4.
  • Birgit Hoffmann: Beatrix II. von Winzenburg, Äbtissin. In: Horst-Rüdiger Jarck, Dieter Lent u. a. (Hrsg.): Braunschweigisches Biographisches Lexikon – 8. bis 18. Jahrhundert. Appelhans Verlag, Braunschweig 2006, ISBN 3-937664-46-7, S. 70–71.
Predecessore Badessa di Quedlinburg Successore
Geuberga di Kappenberg 1138–1160 Meregarda di Quedlinburg
Controllo di autoritàVIAF (EN295514624 · CERL cnp02068548 · GND (DE1031292802