Battaglia di Petit-Rivière

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Battaglia di Petit-Rivière
parte della Rivoluzione haitiana
Dataagosto 1795
LuogoPetite-Rivière-de-l'Artibonite, odierna Haiti
EsitoVittoria repubblicana
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
10.000 uomini500-2000 uomini
Perdite
6 morti e 6 feritiSignificative
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La battaglia di Petit-Rivière fu un episodio della rivoluzione haitiana.

La battaglia[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la battaglia di Verrettes, l'armata anglo-realista comandata dal colonnello Dessources ripiegò in direzione di Saint-Mart inseguita dalle truppe repubblicane. Il tenente colonnello mulatto Madiou, capo dell'artiglieria posta sui monti, piuttosto che prendere la via principale col rischio di essere coinvolta in qualche combattimento, aveva deciso di rimanere nella sua posizione, ma il colonnello Dessources, «uomo di coraggio provato, ma pieno anche di decisione» secondo lo storico Thomas Madiou, scelse di effettuare una ritirata strategica sulla via principale. Sul cammino ad ogni modo la truppa incontrò una pioggia violenta che rallentò l'operazione e rese i fucili inutili dal momento che gli acciarini della polvere da sparo non riuscivano ad incendiarsi per la pioggia battente. L'armata repubblicana, distante due leghe si scontrò coi realisti presso Petite-Rivière-de-l'Artibonite. Questi ultimi opposero una lunga resistenza ai repubblicani francesi, combattendo alla baionetta, ma finendo per ritirarsi. Il tenente colonnello Madiou si distinse alla testa della sua artiglieria, ma nella via del ritorno preferì suicidarsi piuttosto che essere catturato. Gli inglesi ed i realisti, ormai in rotta, vennero falciati dai dragoni francesi. Dessources stesso venne catturato, ma l'ufficiale Pierre-Louis Diane lo fece liberare. Dessources venne condotto con 10 soldati a Saint-Marc dove ebbe modo di vedere i resti della sua legione completamente annientata. Vittorioso, Toussaint proseguì la marcia verso Mirebalais[1].

Toussaint concluse così il suo rapporto del 31 agosto:

«Il nemico non prese alcuna precauzione nella via verso Saint-Marc per proteggere la sua ritirata... Osò invece l'ardire di passare per la strada principale: dal villaggio di Verrettes poteva vedere tutti i miei movimenti, ma io sapendolo posi l'esercito dalla parte di Mirebalais per fargli credere che avevo con me molti rinforzi, e un attimo dopo, tornai da una collina nel villaggio di La Petite-Riviere, senza che se nessuno se ne fosse accorto. Il nemico cadde nel tranello; anzi sembrò addirittura accelerare la propria ritirata. Poi feci attraversare il fiume dalla cavalleria mettendomici in testa per raggiungere il nemico il più velocemente possibile e divertirmi per dare il tempo alla mia fanteria di avvicinarsi assieme ad un cannone per unirsi a me. Questa manovra ebbe un successo meraviglioso.
Ho avuto la precauzione di lasciare alla Petite-Rivière, sotto il comando di Moreau, una batteria d'artiglieria per cannoneggiare il nemico sul fianco destro al suo passaggio. Quando la fanteria, come dissi, mi ebbe raggiunto passai due colonne a destra e a sinistra per prendere il nemico ai fianchi. Il nemico proseguiva per la sua strada con una notevole dose di compostezza, ma quando feci sparare il primo colpo di cannone iniziò ad avere i primi problemi. Raddoppiai il passo di carica e subito riuscii ad impadronirmi di tre cannoni nemici. Fu allora che iniziarono a fuggire nel più grande disordine e si diedero a scappare nei boschi circostanti al grido di: "Si salvi chi può!" > La pioggia e la notte mi fecero desistere dall'inseguirli. Questo scontro durò dalle undici del mattino fino alle sei di sera, mi costò solo la perdita di sei uomini e di altrettanti feriti. Ho disseminato il percorso di cadaveri per lo spazio di più di una lega; la mia vittoria è stata la più completa e se il famoso Dessources avrà la fortuna di tornare a Saint-Marc, lo farà comunque senza cannoni, senza rifornimenti. Ha perso tutto, persino l'onore, sempre che i vili realisti ne abbiano naturalmente. Ricorderà per lungo tempo la lezione repubblicana che gli ho dato.
Sono lieto di trasmettervi, generale, gli elogi meritati da Dessalines, comandante di Saint-Michel; Guy, comandante della Petite-Rivière; Clairvaux, comandante del battaglione Marmelade; Desrouleaux e tutti gli ufficiali e i soldati dell'esercito. Soprattutto il battaglione dei sanculotti, che ha visto il fuoco per la seconda volta ed ha dimostrato un grande coraggio,
Vi auguro, oh mio generale, la migliore salute.
Saluti e amor di patria[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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