Battaglia di Novara (1821)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Versione del 7 lug 2011 alle 14:02 di AttoBot (discussione | contributi) (sistemo date, fix vari)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

La battaglia di Novara avvenne l'8 aprile 1821 tra le truppe degli insurrezionalisti liberali piemontese detti costituzionalisti contro le truppe austriache dette lealiste ; fu un momento cruciale dei Moti del 1820-1821.

Fu il risultato di un tentativo di alcuni liberali torinesi, aristocratici e borghesi piemontesi, con agganci nell'esercito, di costringere il Re Vittorio Emanuele I a concedere la Costituzione. Tra di loro vi furono il conte dei Savoia-Carignano Santorre di Santarosa, Carlo di San Marzano, Giacinto Collegno. Questi ebbero contatti col futuro erede al trono Carlo Alberto di Savoia, che, rispetto al suo patrigno Vittorio Emanuele I, simpatizzava per la monarchia costituzionale.

Nel marzo 1821 Vittorio Emanuele I abdicò dal trono dopo le prime sommosse, cedendolo al fratello Carlo Felice, ma questi, non essendo presente a Torino, passò il trono a Carlo Alberto, che, immediatamente, approvò la Costituzione. Questo gesto non piacque molto a Carlo Felice, poiché conservatore della monarchia lealista come il fratello. Tornato a Torino, con l'aiuto degli austriaci, allontanò dalla reggenza Carlo Alberto, facendolo scortare fino a Novara dal generale De La Tour, in una sorta di esilio.

Ai primi giorni di aprile del 1821 i rivoluzionari tentarono di insorgere a favore di Carlo Alberto, ma persero, appunto, a Novara, grazie al fatto che Carlo Felice fece intervenire 15.000 soldati austriaci.

Si dovette quindi attendere altri dieci anni, e cioè la morte di Re Carlo Felice, per vedere sul trono Carlo Alberto, e trasformare quindi la monarchia del Regno di Sardegna di tipo costituzionalista (lo Statuto Albertino).