Bastione della Santissima Trinità
Bastione della Santissima Trinità Sistema difensivo di Verona | |
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Planimetria del bastione della Santissima Trinità | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Veneto |
Città | Verona |
Indirizzo | Via F. Faccio |
Coordinate | 45°25′50.9″N 10°59′27.24″E |
Informazioni generali | |
Tipo | Bastione |
Condizione attuale | conservato |
Visitabile | si |
Informazioni militari | |
Utilizzatore | Repubblica di Venezia Regno Lombardo-Veneto |
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Il bastione della Santissima Trinità, detto anche bastione Barbarigo, è un baluardo situato lungo le mura magistrali di Verona, sulla destra d'Adige, ideato dall'architetto militare Franz von Scholl.
Storia e descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Una prima fase vide la costruzione della cinta muraria scaligera, commissionata da Cangrande della Scala e realizzata tra 1321 e 1325 su progetto del maestro Calzaro. In particolare, in questo punto sorgeva porta Santa Croce, il cui uso mutò quando i Visconti realizzarono la Cittadella fortificata, prendendo così il nome di "porta della Cittadella". In un momento successivo, tra 1530 e 1531, al posto della difesa medievale venne realizzato un bastione su progetto del noto architetto rinascimentale Michele Sanmicheli, nell'ambito del rafforzamento da parte della Repubblica di Venezia delle fortificazioni di Verona, che aveva l'obiettivo di renderle più adatte all'introduzione della polvere da sparo.[1]
Il bastione sanmicheliano venne però demolito tra 1801 e 1802 dalle truppe napoleoniche, per cui venne ricostruito nel 1836 su commissione dell'Impero austro-ungarico: questo, insieme ad altri cinque bastioni situati lungo le mura meridionali, venne ideato dall'architetto austriaco Franz von Scholl, per cui tutti e sei rispecchiano il medesimo tipo fortificatorio, del tutto innovativo e originale. I nuovi bastioni sono simili per forma, in pianta, nei profili e per l'ordinamento funzionale, rispondendo a ragioni di economia costruttiva e ai più progrediti criteri della difesa attiva, a sortite offensive. Infine, durante la seconda guerra mondiale, le due poterne sono state completamente incorporate, assieme al cammino di ronda dei fianchi, in imponenti bunker di calcestruzzo.[1]
Si tratta di un bastione pentagonale formato da terrapieno con scarpate a pendenza naturale, cinto da muro di rivestimento distaccato alla Carnot, con orecchioni e porte di sortita, caponiera centrale a due piani, poterne di comunicazione ai due lati e una polveriera per l'uso giornaliero sul fronte di gola. Il muro distaccato e le altre opere murarie sono rivestite di conci di tufo veronese a opus poligonale. Invece le cortine murarie annesse, cinquecentesche, sono rivestite da un paramento in laterizio il cui profilo è a scarpa, ossia in pendenza sino all'altezza della cordonatura di pietra, e terminano con un coronamento superiore, sempre in laterizio, verticale, che sostiene il parapetto di terra con scarpata a pendenza naturale. Il muro aderente è attraversato da una galleria di contromina, provvista di spiragli per la luce e per l'aria.[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Bastione della Santissima Trinità, su mapserver5.comune.verona.it. URL consultato il 17 novembre 2020 (archiviato il 17 novembre 2020).