Basilica di San Gennaro fuori le mura

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Coordinate: 40°51′50.11″N 14°14′47.13″E / 40.86392°N 14.246425°E40.86392; 14.246425
Facciata e portico laterale
Affreschi del Tresauro

La Basilica di San Gennaro fuori le mura è una chiesa di Napoli; fu eretta fuori le mura della città, lontana soprattutto dal mondo pagano. Si erge nel centro storico, nel Rione Sanità, all'interno dell'Ospedale di San Gennaro dei Poveri. I vari elementi classici ed antichi del tempio, non nascondono anche evidenti tratti orientali.

La storia

È tra le più interessanti dal punto di vista storico ed artistico, rappresentando "in primis", un bell'esempio di architettura paleocristiana.

La basilica fu costruita nei pressi delle Catacombe di San Gennaro nel V secolo e l'antica struttura fu probabilmente il risultato della fusione di due antichi siti cimiteriali, uno del II secolo contenente le spoglie di Sant'Agrippino (il primo santo patrono della città) e l'altro del IV secolo, che ospitò resti di San Gennaro, almeno sino alla traslazione delle spoglie avvenuta nella prima metà del IX secolo.

L'edificio ha subìto modifiche tra i secoli IX e XV, mentre nel XVII secolo fu aggiornato alle tendenze barocche, divenendo prima un ospedale per gli appestati, quindi un ospizio per i poveri.

Nel 1892 la volta fu sostituita con una soffittatura a capriate; importante fu anche il restauro dei primi decenni del Novecento che tentò di riportare la chiesa alla struttura originaria mediante l'eliminazione delle precedenti superfetazioni.

Il tempio, formato da tre vaste navate, è testimone di vari stili e forme architettoniche: come ad esempio l'interno che si presenta con un aspetto tardo gotico, e le cui arcate costituiscono un raro esempio di architettura catalana. L'abside semicircolare è invece paleocristiana, sorretta da due colonne corinzie.

I resti del ciborio Trecentesco che erano murati nell'abside, assieme alle altre opere d'arte contenute al suo interno, sono stati trasferiti nel Museo Civico di Castel Nuovo, per motivi di sicurezza.

La basilica è stata restaurata e riaperta al pubblico il 21 dicembre 2008.

Bibliografia

  • Vincenzo Regina, Le chiese di Napoli. Viaggio indimenticabile attraverso la storia artistica, architettonica, letteraria, civile e spirituale della Napoli sacra, Newton e Compton editore, Napoli 2004.

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