BRM P153

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BRM P153
La BRM P153
Descrizione generale
Costruttore Bandiera del Regno Unito  BRM
Categoria Formula 1
Squadra Owen Racing Organization
Progettata da Tony Southgate
Sostituisce BRM P126
Sostituita da BRM P160
Descrizione tecnica
Meccanica
Telaio Monoscocca
Motore BRM P142
Trasmissione BRM manuale a cinque rapporti
Dimensioni e pesi
Lunghezza 3579 mm
Passo 2440 mm
Peso 535 kg
Altro
Avversarie Lotus 72, Ferrari 312 B, Tyrrell 003
Risultati sportivi
Debutto Gran Premio del Sud Africa 1970
Piloti Bandiera del Regno Unito Jackie Oliver
Bandiera del Messico Pedro Rodriguez
Palmares
Corse Vittorie Pole Giri veloci
13 1
Campionati costruttori 0
Campionati piloti 0

La BRM P153 è una vettura di Formula 1 realizzata della BRM per la stagione 1970.

Sviluppo[modifica | modifica wikitesto]

Dopo diverse stagioni fallimentari dal punto di vista sportivo, il proprietario della BRM, Sir Alfred Owen, decise di adottare misure drastiche per colmare il gap con le altre squadre. Ciò lo indusse ad assumere il progettista Tony Southgate.

Con i buoni successi conseguiti nel 1970, la P153 venne aggiornata e trasformata nella versione evoluta P160 grazie al lavoro del progettista Aubrey Woods.

Nel 1972, la vettura venne nuovamente aggiornata e rinominata BRM P180, ma i risultati furono scarsi, tanto che nel 1974 la vettura venne ulteriormente sviluppata ed evoluta nella BRM P201.

Tecnica[modifica | modifica wikitesto]

La nuova vettura, denominata P153, era dotata di un telaio monoscocca di nuova concezione, in quanto abbandonava la precedente forma a sigaro ed adottava una nuova linea a bottiglia di coca-cola, in quanto aveva due serbatoi in plastica disposti in due pance laterali ai lati dell'abitacolo. Le sospensioni erano a doppi bracci trasversali nella sezione anteriore e a bracci oscillanti trasversali invertiti al posteriore, mentre l'impianto frenante era costituito da quattro freni a disco ventilati. Come propulsore venne installato un BRM P142 dalla potenza di 440 cv gestito da un cambio a cinque velocità manuale. Il raffreddamento delle componenti meccaniche era affidata ad una presa d'aria anteriore che ai lati aveva due piccoli alettoni, e nella sezione anteriore trovava posto uno spoiler regolabile.

La versione evoluta BRM P160 presentava un nuovo telaio monoscocca, la configurazione delle sospensioni rivista e il propulsore potenziato.

La BRM P180 era dotata invece di una nuova configurazione per quanto riguarda le prese d'aria disposte ora ai lati della vettura. La successiva BRM P201 presentava una linea più squadrata ed un ritorno al propulsore V12.

Attività sportiva[modifica | modifica wikitesto]

La P153 venne sponsorizzata dalla Yardley e come piloti vennero ingaggiati Jackie Oliver e Pedro Rodriguez. Quest'ultimo riuscì a cogliere la vittoria nel GP del Belgio, la quale contribui al raggiungimento del sesto posto in classifica costruttori al termine del campionato.[1]

Nel 1971 Oliver fu sostituito da Joseph Siffert, il quale riuscì ad ottenere la vittoria nel GP d'Austria. Rodriguez perse la vita in un incidente durante il campionato, e venne sostituito da Peter Gethin che riuscì a vincere il GP d'Italia permettendo alla BRM di giungere seconda nel campionato costruttori.[2]

Il 1972 fu un anno disastroso rispetto al precedente, in quanto la nuova configurazione delle prese d'aria sbilanciò la vettura rendendola ingovernabile. Non andò meglio nella stagione 1974, quando l'unico risultato degno di nota fu un secondo posto di Jean Pierre Beltoise nel GP del Sud Africa. Quest'anno vide la scomparsa del finanziatore del team Alfred Owen e la successiva liquidazione della squadra.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ BRM P153, su ultimatecarpage.com. URL consultato il 30 giugno 2014.
  2. ^ BRM P160, su ultimatecarpage.com. URL consultato il 1º luglio 2014.
  3. ^ BRM P201, su ultimatecarpage.com. URL consultato l'8 luglio 2014.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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