Austin Powers (serie di film)

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Austin Powers è una serie di commedie e film d'azione spionistici diretti da Jay Roach, scritti e prodotti da Mike Myers e distribuiti da New Line Cinema, ovvero Austin Powers - Il controspione (1997), Austin Powers - La spia che ci provava (1999) e Austin Powers in Goldmember (2002).

Il franchise narra le vicende di Austin Powers, una spia britannica che tenta di fermare i piani malvagi del Dottor Male, la sua nemesi. Entrambi i personaggi sono interpretati da Mike Myers. In Austin Powers - Il controspione, Austin e il Dottor Male vengono risvegliati dopo essere stati congelati criogenicamente per trent'anni. Continuando a incorporare elementi culturali degli anni sessanta e settanta, Austin Powers - La spia che ci provava e Austin Powers in Goldmember introducono il tema del viaggio nel tempo e trascurano deliberatamente le incongruenze. Nel 2005 è stato annunciato il quarto episodio Austin Powers 4. Tuttavia esso non è ancora uscito.

Il protagonista rappresenta un archetipo della cosiddetta Swinging London degli anni sessanta, per la sua difesa dell'amore libero, le impressioni oscure e il suo colorato stile di abbigliamento.[1] La serie costituisce inoltre una parodia di numerosi film e personaggi, tra cui James Bond e Jason King, e incorpora numerosi elementi della cultura popolare.[1][2] I film si caratterizzano per le trame scandalose, le pesanti allusioni sessuali e i personaggi che ricalcano gli stereotipi dei film di spionaggio degli anni sessanta fra cui il cliché della super spia.[1] Contrariamente ai begli uomini come James Bond, Austin Powers non è attraente (è particolarmente noto per i suoi brutti denti), questo sebbene i personaggi femminili che appaiono nei film lo trovino irresistibile. In ogni capitolo, il Dottor Male tenta di estorcere ingenti somme di denaro da governi o organismi internazionali, ma è costantemente ostacolato da Powers e in parte dalla sua inesperienza con la cultura e lo stile di vita degli anni novanta.

I film[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Jeremy Packer, Secret Agents: Popular Icons Beyond James Bond, Peter Lang, 2009, p. 42.
  2. ^ (EN) Paul Condon, 1001 TV Series: You Must Watch Before You Die, Hachette, 2018, "Jason King".

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