Attila (opera)
Attila | |
---|---|
Lingua originale | italiano |
Genere | dramma lirico |
Musica | Giuseppe Verdi |
Libretto | Temistocle Solera (revisione di Francesco Maria Piave) |
Fonti letterarie | Zacharias Werner, Attila, Konig der Hunnen |
Atti | un prologo e tre atti |
Epoca di composizione | 1846 |
Prima rappr. | 17 marzo 1846 |
Teatro | Teatro la Fenice, Venezia |
Personaggi | |
| |
Attila è un'opera di Giuseppe Verdi su libretto di Temistocle Solera tratto dalla tragedia Atila, Konig der Hunnen di Zacharias Werner.
Debuttò alla Fenice di Venezia il 17 marzo 1846. L'opera affascinò Verdi soprattutto per i protagonisti: Attila, Ezio ed Odabella. Il compositore, non del tutto soddisfatto del libretto, decise di far fare alcune modifiche a Francesco Maria Piave. Solera si offese e non collaborò mai più col musicista.
La prima dell'opera non ebbe il successo desiderato, tuttavia l'opera si affermò al margine del repertorio ottocentesco, ed è eseguita abbastanza spesso anche oggi.
Trama
Prologo
Ad Aquileia, attorno alla meta del V secolo. Odabella, figlia del signore della città, ha perduto la sua famiglia in seguito al saccheggio della città da parte di Attila, e intende vendicarsi di lui uccidendolo (Santo di patria indefinito amor). Il generale Ezio chiede ad Attila un alleanza per salvare l'Italia, ma Attila rifiuta.
Atto I
Gli unni sono alle porte di Roma, pronti a saccheggiarla. Odabella invoca l'immagine paterna, e si ricongiunge al suo amante, Foresto, e lo informa del suo piano di vendetta. Intanto Attila incontra Leone, che gli era andato intorno con tutta la popolazione di Roma, e rinuncia al saccheggio.
Atto II
Attila offre un banchetto, in onore di Ezio, e nuovamente propone l'alleanza. Odabella, intanto, ha saputo che Foresto vuole avvelanare il re, lo avverte, ma non per pietà, ma per ucciderlo lui. Attila perdona Foresto, e annuncia le sue nozze con Odabella, che l'ha appena salvato, e annuncia che non invaderà Roma.
Atto III
Attila viene fermato da Odabella, Foresto ed Ezio, che lo vogliono uccidere. Il re degli unni ricorda ai tre che ha salvato Roma, ha concesso al grazia a Foresto, e sta per sposare Odabella, ma le sue colpe soffocano quei favori, e Odabella lo uccide, mentre Unni e Romani si stanno scontrando.