Attacco chimico di Halabja
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Attacco chimico di Halabja | |
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Cimitero eretto in ricordo delle vittime dell'attacco chimico di halabja | |
Stato | ![]() |
Luogo | Halabja |
Obiettivo | Curdi iracheni |
Data | 16 marzo 1988 |
Tipo | Attacco chimico |
Morti | tra 5000 e 100.000 morti |
Responsabili | Esercito iracheno Ali Hassan al-Majid |
Motivazione | bassa determinazione della popolazione nel contrastare l'avanzata iraniana |
L'Attacco chimico di Halabja (in curdo: Kîmyabarana Helebce) avvenne il 16 marzo 1988, durante la guerra Iran-Iraq. Armi chimiche furono utilizzate dall'esercito iracheno nella città curda di Halabja[1].
L'attacco fu realizzato con gas al cianuro per rappresaglia contro la popolazione curda che non aveva frapposto sufficiente resistenza al nemico iraniano. I morti furono circa 5000. I Curdi morti in totale furono più di 100.000.
In seguito a questa azione tra il 2007 ed il 2008 vennero processati per crimini contro l'umanità vari gerarchi del regime di Saddam Hussein (ma non quest'ultimo, all'epoca già impiccato per altri crimini), tra cui il comandante militare delle operazioni, Ali Hassan Abd al-Majid al-Tikritieh, che venne condannato a morte, sentenza eseguita il 25 gennaio 2010.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Kinsley, Susan. Whatever Happened To The Iraqi Kurds?, Human Rights Watch, 11 March 1991
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