Appio Claudio Pulcro (console 143 a.C.)

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Appio Claudio Pulcro
Console della Repubblica romana
Nome originaleAppius Claudius Pulcher
Morte130 a.C.
GensClaudia
Consolato143 a.C.
Princeps senatus136 - 130 a.C. circa

Appio Claudio Pulcro (in latino: APP•CLAVDIVS•APP•F•APP•N•PVLCHER; ... – 130 a.C.) è stato un politico e militare romano, console nel 143 a.C..

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Era figlio di Gaio Claudio Pulcro; divenne console nel 143 a.C. e, per poter celebrare un trionfo, attaccò i Salassi, popolo celtico stanziato nell'attuale Valle d'Aosta e in Canavese. Inizialmente fu sconfitto ma, seguendo alcuni accorgimenti dei Libri sibillini, ottenne infine la vittoria.[1][2][3] Al suo ritorno, tuttavia, non gli venne concesso il trionfo pubblico, perciò ne organizzò uno a proprie spese; quando un tribuno della plebe cercò di farlo cadere dal suo carro, la figlia Claudia, che era una Vestale, lo scortò di persona fino al Campidoglio.[4][5] L'anno successivo Pulcro si candidò senza successo alla censura, che ottenne però nel 136 a.C. assieme a Quinto Fulvio Nobiliore.[6][7] In seguito stipulò un'alleanza con Tiberio Gracco, a cui diede in sposa la figlia Claudia. Sostenne poi la campagna di Gracco per la riforma agraria finché nel 133 a.C. venne designato assieme ai Gracchi alla suddivisione delle terre pubbliche in favore della plebe romana.[8][9][10]

Dopo l'assassinio di Tiberio nel 132 a.C. divenne nemico di Publio Cornelio Scipione Emiliano.[11][12] Morì attorno al 130 a.C.[13].

Durante la sua carriera ricoprì anche l'incarico di sacerdote salio, augure e principe del senato;[14][15] ebbe come moglie Antista. Cicerone[16] dice che fu un oratore forte ed abile.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Frontino, Le acque della città di Roma, 7.
  2. ^ Dione Cassio, Frammenti, LXXIX, LXXX.
  3. ^ Orosio, v. 4.
  4. ^ Cicerone, Pro Marco Caelio, 14
  5. ^ Svetonio, Tiberio, 2.
  6. ^ Dione Cassio, Frammenti, LXXXIV.
  7. ^ Plutarco, Tiberio Gracco, 4.
  8. ^ Livio, Epitoma Oxyrrhynci reperta, 58
  9. ^ Johann Caspar von Orelli, Inscriptionum Latinarum Selectarum Collectio, No. 570.
  10. ^ Velleio Patercolo, II. 2.
  11. ^ Plutarco, Emilio Paolo, 38.
  12. ^ Cicerone, De republica, I, 19.
  13. ^ Appiano, Le guerre civili, I, 18.
  14. ^ Plutarco, Tiberio Gracco, 4"
  15. ^ Macrobio, Saturnalia, II, 10.
  16. ^ Cicerone, Brutus, 28.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • William Smith (ed.), Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology, 1870.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Console romano Successore
Servio Sulpicio Galba
e Lucio Aurelio Cotta
142 a.C.
con Quinto Cecilio Metello Macedonico
Quinto Fabio Massimo Serviliano
e Lucio Cecilio Metello Calvo