Antonio Cifra

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Ritratto di Antonio Cifra, tratto dal frontespizio delle Sacrae Cantiones, raccolta di mottetti pubblicata a Roma nel 1638

Antonio Cifra (1584 circa – Loreto, 2 ottobre 1629) è stato un compositore italiano.

Note biografiche[modifica | modifica wikitesto]

Antonio Cifra, figlio di Costanzo e Claudia, dopo la morte del padre fu avviato agli studi musicali dallo zio Alessandro[1], che lo presentò alla scuola di S. Luigi dei Francesi, all'epoca diretta da Giovanni Bernardino Nanino. Ammesso il 27 giugno 1594, ebbe come suo primo compagno (e, per un giorno, unico) Gregorio Allegri e in seguito il fratello di questi, Domenico. Uscito da quella cappella, entrò il 18 gennaio 1597, sempre come soprano, nella cappella Giulia della Basilica di San Pietro, dove lo zio Alessandro era cantore cappellano, sotto la guida di Ruggero Giovannelli.

Tra il 1598 e il 1605, Cifra fu forse allievo del cantore pontificio Girolamo Rosini, celebre soprano e sacerdote dell'oratorio di S. Filippo Neri.

Tra il 1605 e la prima metà del 1606 fu maestro di cappella al Seminario Romano. Alla fine del 1608, Cifra fu musicae moderatore e organista presso un'altra istituzione gesuita, il Collegio Germanico[2], ma vi rimase poco[3]; si trasferì infatti alla Santa Casa di Loreto con l'incarico di maestro di cappella dal 28 ottobre 1609.

Prima del 1619 era già sposato con Brigida, figlia di Agostino Ferrari, come si apprende da alcuni documenti del tribunale lauretano.

Nel 1622, venne nominato Maestro di Cappella della Cappella musicale Pia Lateranense presso la Basilica di San Giovanni in Laterano, incarico che tenne fino al 1626. Nel gennaio di quell'anno, Antonio Cifra fu tra gli esecutori della cerimonia dei Vespri a S. Pietro, organizzata in occasione della traslazione del corpo di S. Giovanni Crisostomo, a cui presero parte musicisti provenienti da molte chiese romane; Cifra fu il maestro del secondo coro, mentre Vincenzo Ugolini, maestro della Cappella Giulia, del primo; all'organo suonava Girolamo Frescobaldi.

Sempre nel 1626 fece ritorno a Loreto; lì rimase fino alla morte, avvenuta il 2 ottobre 1629 in seguito a un'epidemia. Lasciò le sue sostanze alla moglie Brigida, a eccezione di 5 scudi per il Vescovo di Loreto, 10 scudi alla Santa Casa, e 20 scudi e tutti i suoi vestiti al fratello Giovanni Cifra. La moglie Brigida si risposò con il Capitano Filippo Ricciardi.

Dotato di notevole talento e fecondità di scrittura, lasciò numerose opere composte in circa trenta anni di attività lavorativa. Così scrisse di lui Bruto Stefanelli nella dedicatoria all'Abbate Farnese del IV Libro de Li diversi scherzi di Antonio Cifra Romano: «Esce adesso alla luce il quarto libro de i Scherzi Musichali del Signor Antonio Cifra, mastro di capella della santa Casa di Loreto, la compositione de quali (essendo fatta in gran parte a istanza mia) hò pensato di non aggiungere poca gloria all'Autore, celebre per altro, e famoso nei scritti suoi, s'io prendessi cura d'indirizzarli a V. S. Illustriss. che arricchita di molte e rare virtù, per l'esquisita cognitione, che tiene ancor della musica, può darle grande ornamento, & non picciolo diletto riceuerne.»

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Musica sacra[modifica | modifica wikitesto]

  • Il primo libro di salmi per li vesperi, 4vv (1601);
  • Motecta, 2–4vv, bc, liber I (Venezia, 1609);
  • Il terzo libro di salmi per li vesperi, 4vv (1609);
  • Motecta, 2–4vv, bc, liber II (1609);
  • Motecta, 2–4vv, bc, liber III (1609);
  • Psalmi septem, qui in vesperis ad concentus varietatem interponuntur, 4vv, bc, op. 7 (1609);
  • Motecta, 2–4vv, liber IV, op. 8 (1609);
  • Vesperae, et motecta, 8vv, bc, op. 9 (1610);
  • Salmi septem, qui in vesperis ad concentus varietatem interponuntur, 4vv, bc, op. 10 (1611)
  • Motecta, 2–4vv, bc, liber V, op. 11 (1612)
  • Motecta, 2–4vv, bc, liber VI, op. 13 (1613)
  • Litaniae Deiparae virginis, 8, 12vv, bc, op. 15 (1613)
  • Motecta, 2–4vv, bc, liber VII, op. 16 (1614)
  • Motecta, 2–4vv, bc, liber VIII, op. 17 (1615)
  • Scherzi sacri, 1–4vv, libro I, op. 22 (1616)
  • Scherzi sacri, 1–4vv, libro II, op. 25 (1618)
  • Missarum liber I, 4–6vv, (1619)
  • Motecta ex sacris cantionibus, 2–4vv, bc (1619)
  • Psalmi sacrique concentus, 8vv, organo (Assisi, 1620)
  • Motecta, 4vv, bc (1620)
  • Motetti, 4–6, 8vv (1620)
  • Missarum, liber II (1621)
  • Psalmorum, sacrorumque concentuum, 8vv, organo, liber II (Assisi, 1621)
  • Il terzo libro di messe (1623)
  • Il quinto libro di messe (1625)
  • Antifone e motetti per tutto l'anno, 2–5vv (1625)
  • Motecta, et psalmi, 12vv, bc (Venezia, 1629)
  • Motecta, et psalmi, 8vv (Venezia, 1629)
  • Motecta, 2–4, 6, 8vv, bc (Venezia, 1629)
  • Sacrae cantiones, 2–4, 6, 8vv (1638)
  • 7 mottetti, 16162; 19 mottetti, 16222; 14 mottetti, 16232; 6 mottetti, 16262; 2 mottetti, 16264; 14 mottetti, 16271; 2 mottetti, 16272; Confitebor, 8vv, in F. Costantini, Salmi, himni et Magnificat concertati, op. 11 (Venezia, 1630); 1 mottetto, 16385
  • Composizioni varie

Musica profana[modifica | modifica wikitesto]

  • Il primo libro de madrigali, 5vv (1605)
  • Il secondo libro de madrigali, 5vv (Venezia, 1608)
  • Li diversi scherzi, 1–3vv, libro I, op. 12 (1613)
  • Li diversi scherzi, 1–3vv, libro II, op. 14 (1613)
  • Scherzi et arie... per cantare nel clavicembalo o altro simile istromento, 1–4vv, bc (Venezia, 1614)
  • Madrigali, 5vv, libro III (Venezia, 1615)
  • Li diversi scherzi, 1, 2, 4vv, libro IV, op. 20 (1615)
  • Madrigali, 5vv, libro IV (1617)
  • Li diversi scherzi, 1–4vv, libro V, op. 23 (1617)
  • Madrigali concertati, 5vv, bc, libro V (1621)
  • Madrigali, 5vv, bc, libro VI (1623)

Musica strumentale[modifica | modifica wikitesto]

  • Ricercari e canzoni franzese, libro I (1619)
  • Ricercari e canzoni francese, libro II (1619)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Lo zio Alessandro Cifra era sacerdote di Bassiano della diocesi di Terracina (cfr. Alberto Cametti, La scuola dei «pueri cantus» di S. Luigi dei francesi in Roma e i suoi principali allievi (1591-1623): Gregorio, Domenico e Bartolomeo Allegri, Antonio Cifra, Orazio Benevoli, Torino, Fratelli Bocca, 1915, p. 620). Questo particolare indusse a ritenere che anche il nipote Antonio fosse di Bassiano, ma in realtà non è tuttora certo il suo luogo di nascita. Nelle pubblicazioni a stampa, il compositore si proclama «Antonio Cifra romano». Alessandro Cifra era anche corista a S. Maria in via Lata, incarico che, insieme a quello di cantore nella cappella Giulia, dimostra quanto fosse ben introdotto nei più importanti ambienti musicali romani.
  2. ^ Il Collegio Germanico era una delle migliori istituzioni romane anche per la formazione musicale, che era particolarmente accurata. Tra i suoi allievi e maestri di cappella figurarono alcuni dei nomi più celebri della musica del tempo.
  3. ^ Sulle motivazioni dell'allontanamento da questo incarico, Rostirolla ha riportato un memoriale del rettore del Germanico, Bernardino Castorio, che deplorava la condotta morale di Cifra. Le ricerche effettuate dallo studioso non hanno prodotto finora alcuna prova, ed è anche possibile che le accuse di Castorio fossero infondate e malevole («danno però non poco fastidio certe voci che si sono da alcuni mesi, et anche anni in qua sentite uscire di bocca da certi padrecelli della Casa: li quali havendo havuto per male che fusse stato licentiato dal Germanico quel miserabile huomo Antonio Cifra...», F. Luisi e G. Rostirolla, Antonio Cifra..., p. x); da esse traspare infatti un singolare accanimento contro la stima di «certi padrecelli» nei confronti di Cifra.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Alberto Cametti, La scuola dei «pueri cantus» di S. Luigi dei francesi in Roma e i suoi principali allievi (1591-1623): Gregorio, Domenico e Bartolomeo Allegri, Antonio Cifra, Orazio Benevoli, Torino, Fratelli Bocca, 1915.
  • Francesco Luisi e Giancarlo Rostirolla (a cura di), Antonio Cifra: «Ricercari e Canzoni francesi» (1619), H. Gerig KG; Köln, A. Volk, 1981, ISBN 3-89007-180-5.
  • Giancarlo Rostirolla, 'Antonio Cifra', in Dizionario Biografico degli Italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, vol. 25, pp. 461–466.
  • Jerome Roche/R, 'Antonio Cifra' in New Grove Dictionary.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN89090383 · ISNI (EN0000 0000 9208 5849 · SBN SBLV220164 · BAV 495/28616 · CERL cnp00636020 · Europeana agent/base/151045 · LCCN (ENn86017342 · GND (DE129867144 · BNE (ESXX5138075 (data) · BNF (FRcb14805355d (data) · WorldCat Identities (ENlccn-n86017342