Anita DeFrantz

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Anita DeFrantz
Nazionalità Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Canottaggio
Specialità Otto
Palmarès
Competizione Ori Argenti Bronzi
Giochi olimpici 0 0 1
Mondiali 0 1 0

Per maggiori dettagli vedi qui

 

Anita Lucette DeFrantz (Filadelfia, 4 ottobre 1952) è una dirigente sportiva ed ex canottiera statunitense.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Tesserata per il Vesper Boat Club di Filadelfia, era capitano dell'Otto statunitense che vinse il bronzo olimpico a Montréal 1976.[1]

Ai campionati mondiali di canottaggio ha raggiunto per quattro volte la finale, vincendo un argento nel 1978.[2]

Si era qualificata anche per le olimpiadi di Mosca 1980, ma non vi poté prendere parte a causa del boicottaggio statunitense.[3]

Dopo il ritiro ha ricoperto diversi ruoli in seno al Comitato Olimpico Internazionale e a quello statunitense ed alla Federazione Internazionale Canottaggio. Tra i più rilevanti: nel 1981 fu nominata vicepresidente del comitato organizzatore di Los Angeles 1984 (fu parte del consiglio di amministrazione anche per Atlanta 1996 e Salt Lake City 2002); tra il 1995 e il 2014 è stata presidente dell'IOC Women in Sport Commission, di cui è divenuta successivamente membro onorario; tra il 1993 ed il 2013 fu vicepresidente FISA; tra il 1997 ed il 2001 fu la prima donna vicepresidente del Consiglio Esecutivo, facendovi ritorno nel 2013, e venendo rieletta vicepresidente nel 2017; è stata direttrice del campionato mondiale femminile di calcio 1999.[2]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1980 è stata insignita del collare di bronzo dell'ordine olimpico.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Anita DeFrantz, su sports-reference.com. URL consultato il 1º agosto 2022 (archiviato dall'url originale il 18 aprile 2020).
  2. ^ a b c (EN) MS ANITA L. DEFRANTZ, su olympic.org. URL consultato il 1º agosto 2022.
  3. ^ (EN) Oral History of Anita DeFrantz by the LA84 Foundation (PDF), su library.la84.org. URL consultato il 1º agosto 2022 (archiviato dall'url originale l'11 settembre 2016).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN289177328 · ISNI (EN0000 0003 9465 8673 · LCCN (ENn90624663 · WorldCat Identities (ENlccn-n90624663