Ambrogio Sironi

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Ambrogio Sironi (Milano, 1902[1] – 1939[2]) è stato un liutaio italiano.

Ambrogio Sironi, violino, Milano 1929, dettaglio

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Ambrogio Sironi si dedicò alla liuteria per un periodo piuttosto breve, ma raggiunse risultati importanti, tanto che oggi i suoi strumenti raggiungono quotazioni notevoli.

A Milano, Sironi entrò giovanissimo nel laboratorio Monzino.[3] Poi, sempre a Milano, fu allievo di Riccardo Antoniazzi[4], che aveva individuato in lui un’innata predisposizione per la liuteria e un indiscutibile talento. Nel 1928 aprì una bottega in proprio.[5] Sironi si ispirò ai modelli della Scuola cremonese, con predilezione per quelli di Antonio Stradivari: la vernice è di colore rosso-bruno o giallo-arancio. Pochi sono gli strumenti che portano la sua etichetta, rarissimi i suoi violoncelli, e di difficile reperimento anche le viole, per le quali si ispirò a Stradivari e a Guarneri “del Gesù”. Pochi sono i premi e i riconoscimenti che gli furono attribuiti; da menzionare l’importante premio ottenuto all’Esposizione-concorso a “Santa Cecilia” a Roma nel 1932.[6] Parte delle attrezzature del suo laboratorio e alcuni strumenti, sono stati acquisiti dal Comune di Milano che li ha fatti confluire in un’apposita sala presso la sezione di liuteria della “Collezione del Museo degli strumenti musicali” all’interno del Castello Sforzesco di Milano.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ In alcuni testi è indicato 1901
  2. ^ In alcuni tesi è indicato 1934
  3. ^ Claudio Ruggiero, L'oro d'Italia. Storie di aziende centenarie e famigliari, s.l., Santarcangelo di Romagna, Maggioli 2012, p. 200
  4. ^ “Ambrogio Sironi allievo di Antoniazzi fece a Milano anno 19…” (le ultime due cifre dell'anno sono manoscritte) è indicato nelle etichette interne ai suoi violini; cfr. anche Andrea Gatti (a cura di), Museo degli Strumenti Musicali, Milano, Electa, 1997, p. 567
  5. ^ Roberto Codazzi, Cinzia Manfredini, La Liuteria Lombarda Del '900: Twentieth Century Lombard, Milano, Silvana, 2002, p. 122
  6. ^ Gualtiero Nicolini, Liutai in Italia, Dall’Ottocento ai giorni nostri, Bologna, Alberto Perdisa editore, 2008, p. 831

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • -, Annuario dell’Accademia filarmonica romana, 1930, p. 264
  • René Vannes, Dictionnaire universel des luthiers, [2 voll.] Bruxelles, Les Amis de la musique, [prima edizione] 1951, p. 16
  • Karel Jalovec, Italian Violin Makers, s.l., Crown Publishers, 1958, p. 314
  • Umberto Azzolina, Liuteria italiana dell'Ottocento e del Novecento, Milano, Ceschina, 1964, p. 31 e tav. 25
  • William Henley, Universal Dictionary of Violin and Bow Makers, s.l., Amati, 1973, p. 1072
  • Gualtiero Nicolini, Liutai italiani di ieri e di oggi, Volume 2, Cremona, [stampa] Stradivari, 1982, p. 445
  • Eric Blot, Un Secolo di Liuteria Italiana, 1860-1960/Century of Italian Violin Making, Volume 2, Cremona, Turris, 1995, pp. 40, 126-127
  • Andrea Gatti (a cura di), Museo degli Strumenti Musicali, Milano, Electa, 1997, p. 567
  • Roberto Codazzi, Cinzia Manfredini, La Liuteria Lombarda Del '900: Twentieth Century Lombard, Milano, Silvana, 2002, p. 122
  • Gualtiero Nicolini, Liutai in Italia, Dall’Ottocento ai giorni nostri, Bologna, Alberto Perdisa editore, 2008, pp. 830-831
  • Claudio Ruggiero, L'oro d'Italia. Storie di aziende centenarie e famigliari, s.l., Santarcangelo di Romagna, Maggioli 2012, p. 200

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]