Abbazia d'Aiguebelle

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Abbazia d'Aiguebelle
StatoBandiera della Francia Francia
LocalitàMontjoyer
Coordinate44°27′43″N 4°50′32″E / 44.461944°N 4.842222°E44.461944; 4.842222
Religionecattolica
Diocesi Valence
Stile architettonicoarte romanica
Demolizione1791

L'abbazia d'Aiguebelle è un monastero trappista (in origine cistercense) che sorge a Montjoyer, nel dipartimento francese della Drôme (diocesi di Saint-Paul-Trois-Châteaux).[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Fu fondata nel 1137 dai monaci cistercensi dell'abbazia primigenia di Morimond sul terreno di Val-Honêtte, presso la Vence, donato per tale scopo da Gontard Loup, signore di Rochefort.[1]

Gli edifici abbaziali furono eretti sotto la guida del primo abate, Guglielmo. Nel 1178 Aiguebelle ebbe la sua prima filiazione a Feniers, presso Clermont, e poco tempo dopo le monache di Bouchette si posero sotto la giurisdizione dell'abbazia.[1]

Verso la fine de Duecento iniziò un periodo di decadenza: i monaci di Aiguebelle entrarono in conflitto con i signori circostanti per questioni circa il taglio del legname e i pascoli;[1] i costumi si rilassarono notevolmente e nel Quattrocento la comunità non contava che una decina di monaci. Molte proprietà furono vendute e l'abbazia cadde sotto il regime della commenda.[2]

Allo scoppio della Rivoluzione francese i monaci di Aiguebelle erano solo tre e nel 1810 gli edifici abbaziali furono venduti.[2]

Con la Restaurazione, l'abate Agostino de Lestrange, che durante la Rivoluzione si era rifugiato con i suoi trappisti alla Valsainte, decise di tornare in patria e nel 1815 acquistò l'abbazia: i suoi monaci vi si stabilirono nel 1816.[2]

Sotto i trappisti l'abbazia ebbe una nuova grande fioritura e divenne punto di partenza per varie fondazioni: Staoueli (Algeria), Notre-Dame-des-Neiges (Ardèche), Sainte-Marie du Désert (Alta Garonna)... I monaci di Aiguebelle ridiedero vita anche alle antiche abbazie di Acey e Bonnecombe.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Anselme Dimier, DIP, vol. I (1974), col. 455.
  2. ^ a b c d Anselme Dimier, DIP, vol. I (1974), col. 456.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Guerrino Pelliccia e Giancarlo Rocca (curr.), Dizionario degli Istituti di Perfezione (DIP), 10 voll., Edizioni paoline, Milano 1974-2003.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN127457153 · ISNI (EN0000 0001 2153 9927 · LCCN (ENn95047022 · BNF (FRcb119555265 (data) · WorldCat Identities (ENlccn-n95047022
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