Catasto dei terreni: differenze tra le versioni

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Nella stragrande maggioranza dei Comuni italiani il catasto è ''non probatorio'', cioè di per sé non sufficiente a fornire la prova giuridica della proprietà.
Nella stragrande maggioranza dei Comuni italiani il catasto è ''non probatorio'', cioè di per sé non sufficiente a fornire la prova giuridica della proprietà.


In alcune province come [[Provincia di Vicenza|Vicenza]], [[Provincia di Udine|Udine]], [[Provincia di Brescia|Brescia]], [[Provincia di Belluno|Belluno]], è andato in vigore già in origine il catasto in epoca dell'impero austriaco, di tipo non probatorio in quanto collegato col ''libro tavolare'', registro che fornisce la certificazione dell'effettiva proprietà degli iscritti.
Nelle province in passato appartenenti all'[[Impero asburgico]] che a seguito della [[Prima guerra mondiale]] sono passate all'[[Italia]], e cioè quelle di [[Provincia di Bolzano|Bolzano]] e [[Provincia di Trento|Trento]] (''Venezia Tridentina'') e quelle di [[Provincia di Trieste|Trieste]] e [[Provincia di Gorizia|Gorizia]] (''Venezia Giulia''), il catasto vigente può dare indicazioni probatorie sulla proprietà dei terreni essendo in continuità con il catasto asburgico. Quest'ultimo si basa infatti sul ''libro tavolare'', cioè su un registro che fornisce la certificazione dell'effettiva proprietà dei terreni iscritti<ref>''Storia del catasto'', D. Magni, Politecnico di Milano, Corso di Sistemi Catastali, anno accademico 2004/2005, on-line su [http://geomatica.como.polimi.it/corsi/catasto/storia3.pdf geomatica.como.polimi.it]</ref>.

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Versione delle 16:35, 13 dic 2017

Il catasto dei terreni è l'inventario generale dei terreni esistenti in Italia. È stato istituito a scopo fiscale, per determinare i redditi degli immobili ai quali commisurare le imposte.

Il catasto terreni italiano è di tipo geometrico, particellare, per qualità, classi e tariffe. Questi attributi indicano che è stato fatto il rilievo topografico del territorio, diviso in particelle appartenenti allo stesso possessore.

Nella stragrande maggioranza dei Comuni italiani il catasto è non probatorio, cioè di per sé non sufficiente a fornire la prova giuridica della proprietà.

Nelle province in passato appartenenti all'Impero asburgico che a seguito della Prima guerra mondiale sono passate all'Italia, e cioè quelle di Bolzano e Trento (Venezia Tridentina) e quelle di Trieste e Gorizia (Venezia Giulia), il catasto vigente può dare indicazioni probatorie sulla proprietà dei terreni essendo in continuità con il catasto asburgico. Quest'ultimo si basa infatti sul libro tavolare, cioè su un registro che fornisce la certificazione dell'effettiva proprietà dei terreni iscritti[1].

Note

  1. ^ Storia del catasto, D. Magni, Politecnico di Milano, Corso di Sistemi Catastali, anno accademico 2004/2005, on-line su geomatica.como.polimi.it
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