Sopranista: differenze tra le versioni

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Annullate due recenti modifiche: Chris Colfer non è un sopranista nel senso descritto dalla presente voce; Jaroussky è definito "sopranista" nella voce a lui dedicata, Philippe Jaroussky
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* [[Robert Crowe]]
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* [[Anton Diva]]
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* [http://www.thomasbloch.net/patrickhusson.html Patrick Husson]
* [[Pasi Hyökki]]
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* [[Philippe Jaroussky]]
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* [[Alan Vu]]
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* [[Jörg Waschinski]]
* [[Jörg Waschinski]]
* [[Patrick Husson]]


==Bibliografia==
==Bibliografia==

Versione delle 12:59, 22 ago 2011

Con il termine sopranista si indicano gli uomini che cantano parti di soprano.
Tra la fine del XVI secolo e il XVIII secolo, i più famosi furono prevalentemente cantori evirati. Per tale motivo i moderni sopranisti e contraltisti praticano ancora oggi soprattutto il repertorio di quel periodo, ordinariamente sostenuto dalle cantanti di sesso femminile, sfruttando prevalentemente il registro di falsetto rispetto alla voce di petto. A differenza dei cantori eunuchi, i sopranisti attuali non sono castrati; questi ultimi sono praticamente scomparsi nel Novecento[1] con Alessandro Moreschi.
Nonostante la grande celebrità che riscossero, non priva di un interesse a volte morboso nei loro confronti, i castrati convissero a lungo con i falsettisti, anch'essi noti e utilizzati fin dall'antichità.
Il primo trattato sulla tecnica del canto fu scritto nel 1723 da Pier Francesco Tosi, celebre soprano evirato. In esso si trovano molte interessanti notizie relative a questi straordinari cantori del passato. I soprani come Tosi erano detti anche 'soprani naturali'.

Sopranisti moderni

Bibliografia

  • Castrati, in Dizionario Enciclopedico Universale della Musica e dei Musicisti, ISBN 88-02-03732-9
  • Canto (II-IV), Ibidem
  • Pier Francesco Tosi, Opinioni de’ Cantori Antichi e Moderni, Bologna, Lelio dalla Volpe, 1723 – Ristampa con note ed esempi di Luigi Leonesi, Napoli, Di Gennaro & Morano, 1904; ristampa anastatica, Bologna, Forni, 1985.

Note

  1. ^ La pratica della castrazione, nell'antichità praticata ufficialmente, per scopi rituali, e nei secoli passati tollerata per finalità 'artistiche', è oggi severamente vietata.