Generale Achille Papa (cacciatorpediniere): differenze tra le versioni

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Versione delle 17:24, 8 mar 2011

Generale Achille Papa
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Il Generale Achille Papa è stato un cacciatorpediniere (e successivamente una torpediniera) della Regia Marina.

Storia

Nell’agosto 1923, durante la crisi di Corfù, fu tra le navi poste a protezione del Dodecaneso da eventuali atti di ostilità da parte della Grecia[1].

Negli anni Venti e Trenta la nave prese parte a varie crociere ed ebbe notevole impiego[2].

Nel 1929 l’unità, come tutte le navi gemelle, fu declassata a torpediniera[2][3]. Nel 1936, in seguito a lavori di modifica, fu dotata di strumentazioni per effettuare il dragaggio di mine in corsa[3]. I 2 cannoni da 76/40 mm furono poi rimpiazzati con altrettante mitragliere da 20/65 mm[2].

All’ingresso dell’Italia nel secondo conflitto mondiale, il 10 giugno 1940, la Papa faceva parte della II Squadriglia Torpediniere (che formava unitamente alle gemelle Cascino, Chinotto e Montanari), con base a La Maddalena.

Durante la guerra fu impiegata in missioni di scorta e di posa di mine dapprima nelle acque nordafricane e successivamente – a partire dal 1941 – in Mar Tirreno[2].

Il 21 agosto 1940 il convoglio che stava scortando – piroscafi Verace e Doris Ursino – fu attaccato dal sommergibile britannico Rorqual: l’attacco del sommergibile andò a vuoto, così come il contrattacco da parte della Papa[4].

Alle 5.30 del 24 febbraio 1941 salpò da Tripoli, scortando quindi in Italia i mercantili Arta, Nirvo e Giovinezza[5][6].

Il 9 marzo scortò da Palermo a Trapani, insieme all’incrociatore ausiliario Attilio Deffenu, un convoglio composto dai piroscafi Fenicia, Capo Vita, Caffaro e Tanaro; il convoglio proseguì poi per Tripoli con la scorta del solo Deffenu[7].

Il 9 aprile salpò da Napoli per scortare a Tripoli, insieme al cacciatorpediniere Dardo ed alle torpediniere Clio e Cosenz, le motonavi Andrea Gritti, Sebastiano Venier, Rialto, Birmania e Barbarigo; il convoglio giunse a Tripoli senza problemi il giorno 11[8].

Nei giorni successivi al 16 aprile prese parte alle operazioni di soccorso dei naufraghi del convoglio Tarigo, distrutto da una formazione di cacciatorpediniere britannici[9].

Il 30 luglio 1941 stava scortando il piroscafo Capo Orso, quando questi – a circa 45 miglia da Benagasi – venne attaccato col cannone dal sommergibile britannico Cachalot: la Papa attaccò il sommergibile e lo speronò, affondandolo in posizione 32°49’ N e 20°11’ E[10] e recuperandone quasi tutto l’equipaggio[2].

Il 23 dicembre dello stesso anno la Papa, in navigazione al largo delle coste libiche, s’imbatté in una imbarcazione dalla quale recuperò l’unico sopravvissuto dei 767 membri dell’equipaggio dell’incrociatore HMS Neptune, saltato su mine cinque giorni prima[11].

Il 9 settembre 1943 la Papa si trovava ai lavori a La Spezia e fu catturata dai tedeschi[2]. Incorporata nella Kriegsmarine, venne ribattezzata SG 20[2].

Entrò in servizio sotto bandiera tedesca, come nave scorta, il 17 ottobre 1943, ma già il 1° novembre dello stesso anno fu posta fuori servizio[12].

Gravemente danneggiata a Genova il 6 gennaio 1944 durante un bombardamento aereo, il 24 aprile 1945 fu affondata dai tedeschi nel porto di Oneglia, per ostruirne l’imboccatura[2][2][13].

Note

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