Scenotecnica

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La scenotecnica, ovvero "tecnica della scenografia", comprende la totalità delle discipline necessarie al pieno sviluppo dell'azione drammatica. È l'applicazione artistica e tecnica per la costruzione dei macchinari di qualsiasi sorta, da utilizzarsi nella realizzazione di uno spettacolo teatrale o la messa in scena di un film.

Storia della scenotecnica[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della scenografia e della scenotecnica.

Ambiti di attività[modifica | modifica wikitesto]

La scenotecnica comprende le arti della:

Appartengono al settore della Scenotecnica anche i tecnici che in laboratorio realizzano praticamente le scenografie: falegnami, fabbri e scenografi realizzatori (detti a volte "pittori di scena").

La scenotecnica è un'arte subalterna e non fine a sé stessa: essa è asservita al gusto ed alle esigenze dello scenografo, il quale indica nel suo progetto l'effetto visivo destinato esprimere un suo pensiero artistico, dopodiché spetta ad un'altra maestranza il compito di creare un “qualcosa” in grado di restituire questa suggestione. Non è solo attraverso la progettazione e l'assemblaggio dei macchinari più vari, ottenuti combinando diverse piccole entità meccaniche a sé stanti (argani, verricelli, guide, carrucole, funi, catene, ingranaggi, rondelle, pesi, botole ecc.), che si concretizza il pensiero dello scenografo, ma tutto può essere utile e di tutto ciò che si ha sottomano bisogna saper far uso.

Come indicato da Bruno Mello nel suo trattato di scenotecnica contemporanea, tale maestranza ricopre parecchi ambiti.

Anche se fino a pochi decenni fa lo scenografo era la medesima persona che si occupava anche dell'ideazione dei macchinari necessari alla realizzazione delle proprie scenografie, oggi, lo scenotecnico è solo colui che si occupa della progettazione e dell'invenzione di tali strumenti.

Per fare ciò necessità di un vasto bagaglio di conoscenze provenienti da diversi ambiti: ingegneristico, architettonico, storico, teatrale ed infine anche legale, poiché tutte le attrezzature progettate devono essere conformi alle norme di sicurezza stabilite in Italia dalla ex legge 626, ora legge 81/08).

Tali forme di sapere non sono sufficienti da sole a fornire la base per questo lavoro: a tutto va aggiunta una considerevole dose di immaginazione e fantasia, elemento fondamentale e non secondario poiché come tutto ciò che ha a che fare con l'invenzione e l'arte non può trascendere dalla dimensione dalla fantasia.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Bruno Mello, Trattato di Scenotecnica, Görlich editore, De Agostini, Novara, 1962
  • Benedetta Dalai, ABC della scenotecnica, Dino Audino Editore, Roma, 2006
  • Renato Lori, Scenografia e scenotecnica per il teatro, Gremese, 2014 - 219 pagine
  • Allardyce Nicoll, Lo spazio scenico. Storia dell'arte teatrale, Bulzoni Editore
  • Evan Baker, From the Score to the Stage: An Illustrated History of Continental Opera Production and Staging by the University of Chicago Press
  • Oscar G. Brockett (Author), Margaret Mitchell (Author), Linda Hardberger (Editor), Making the Scene: A History of Stage Design and Technology in Europe and the United States,Tobin Fdtn for Theatre Arts (15 febbraio 2010)
  • Susan Crabtree and Peter Beudert, Scenic Art for the Theatre, Routledge; 3 edition (November 29, 2011)
  • Glosario ilustrado de las artes escenicas (2 vols.), Jose Luis Ferrera Esteban,

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Ralph Holmes, Stanley Dufford, Howard Bay, Maureen Heneghan Tripp, J. Michael Gillette, Clive Barker e William Cruse, stagecraft, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc. Modifica su Wikidata
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