Werner Herzog filme Lotte Eisner

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Werner Herzog filme Lotte Eisner
Lotte Eisner nel 1982
Titolo originaleWerner Herzog filme Lotte Eisner
PaeseFrancia
Anno1982
Formatofilm TV
Generedocu-drama
Lingua originaletedesco
Crediti
RegiaWerner Herzog
ProduttoreCinéma Cinémas
Prima visione

Werner Herzog filme Lotte Eisner è un breve segmento documentario girato nel 1982 dal regista Werner Herzog per una serie TV prodotta da Cinéma Cinémas. Si tratta di un raro documento filmico in cui appare la critica cinematografica tedesca Lotte Eisner intervistata dal regista.

Il cinema e la cultura tedesca[modifica | modifica wikitesto]

Lotte Eisner per Werner Herzog è l'ultima "coscienza universale" del cinema perché ha vissuto tutta la storia del cinema ed è stata l'amica di tutti coloro che vi parteciparono: Méliès, Sergej Michajlovič Ėjzenštejn, Chaplin, Fritz Lang, Murnau e tanti altri. L'altro aspetto riguarda la cultura tedesca. All'epoca della barbarie nazista Lotte Eisner dovette fuggire. Ebbe luogo la rottura della legittima cultura tedesca. Seguirono venti anni senza cinema tedesco. Nel 1982, all'epoca del filmato, in Germania c'è una nuova cultura filmica, il Nuovo cinema tedesco: Lotte Eisner è una figura di raccordo con gli anni venti, garantisce una legittimità da cui trarre forza e ricostruire una continuità che si era interrotta.

Citazione poetica[modifica | modifica wikitesto]

Lotte Eisner confessa di avere, anche nell'epoca hitleriana, pensato spesso al poema di Heinrich Heine, "Allo straniero" (In der Fremde) :

(DE)

«Ich hatte einst ein schönes Vaterland.
Der Eichenbaum Wuchs dort so hoch,
die Veilchen nickten sanft.
Es war ein Traum.
Das küßte mich auf deutsch,
und sprach auf deutsch
(Man glaubt es kaum, Wie gut es klang)
das Wort:"Ich liebe dich!"
Es war ein Traum.»

(IT)

«Avevo una bella patria, un tempo,
le querce vi crescevano altissime
le dolci violette reclinavano le corolle.
Era un sogno.
Lei mi ha baciato in tedesco.
Lei mi ha detto, in tedesco
(è difficile credere quanto dolce sia questa lingua)
Ti amo!
Era un sogno.»

Vicende personali[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1974 Lotte Eisner fu molto malata. Werner Herzog percorse, quasi per un voto laico, tutta la strada da Monaco a Parigi a piedi, in pieno inverno. E quando arrivò l'amica era fuori pericolo. Il diario di questa straordinaria esperienza fu pubblicato col titolo Sentieri nel ghiaccio.[1]

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • L'écran démoniaque. Les influences de Max Reinhart et de l'Expressionnisme, André Bonne, Paris 1952, tradotto in Italia da Martine Schruoffeneger col titolo Lo schermo demoniaco, prefazione di Gian Piero Brunetta Editori Riuniti, Roma 1983. ISBN 88-359-2639-4
  • F. W. Murnau, Paris, Losfeld, Le Terrain Vague, 1964 prima edizione e 1967, edizione ampliata e definitiva, tradotto in Italia da Roberto Menin con il titolo Murnau. Vita e opere di un genio del cinema tedesco, Alet Edizioni, 2010. ISBN 978-88-7520-125-8
  • Fritz Lang, Secker & Warburg, Londra 1976 ISBN 0436142325, tradotto in Italia da Margaret Kunzle e Graziella Controzzi e pubblicato da Mazzotta, Milano 1978. ISBN 88-202-0237-9

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Werner Herzog, Sentieri nel ghiaccio (Vom Gehen im Eis), Ugo Guanda Editore, Milano 1978 - ISBN 88-7746-709-6

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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