Welsh Hillman
Il cane gallese Hillman o Welsh Hillman[1] era un antico ecotipo o tipo di cane da pastore del Galles, usato per la pastorizia e la transumanza. Si pensa che la varietà si sia estinta intorno al 1990.
Si pensava che il gallese Hillman discendesse da antichi cani da pastore gallesi.[2][3] Probabilmente era il più antico cane pastore gallese,[4] e potrebbe essere stato il discendente dei vecchi gellgi o "cani lupo gallesi" usati circa 1.000 anni fa.[5] Alcune fonti, senza alcuna prova evidente, suggeriscono che sia stato incrociato con cani simili visti in Nord Africa.[6]
Era un cane grande ma robusto, fino a circa 64 cm di altezza, e descritto come "veloce e senza paura", con un aspetto non dissimile da un pastore tedesco di corporatura più leggera.[4] Le orecchie erano dritte. Il mantello era solitamente di un colore fulvo chiaro, sabbia o rosso-oro[7] con una sella nera, petto bianco, bianco sulle zampe e sulla punta della coda e un bagliore sul viso.[2] Occasionalmente sono stati visti anche cani blue merle.
La razza era rara nei tempi moderni. CLB Hubbard, scrivendo nel 1948, lo descrisse come "quasi estinto" e "quasi mai visto lavorare oggi".[5] L'ultimo gallese Hillman conosciuto, "Jess", fu acquistato nel 1974 da una fattoria in collina vicino a Hay-on-Wye dall'autrice ed emittente Jeanine McMullen, e fu sterilizzato prima che il suo proprietario si rendesse conto della sua rarità.[2][7]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ B. S. Vesey-Fitzgerald, The Book of the Dog, Nicholson & Watson, 1948, p. 684.
- ^ a b c B. Carpenter, The Shepherd's Dogge, Fall 1994.
- ^ Copia archiviata, su gis.net. URL consultato il 2 May 2020 (archiviato dall'url originale il 7 febbraio 2013).
- ^ a b Copia archiviata, su workingaussiesource.com, 1977. URL consultato il 31 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale il 17 febbraio 2012).
- ^ a b C. L. B. Hubbard, Dogs In Britain, Macmillan, 1948.
- ^ C. Seis, Working Dogs: Training for Sheep and Cattle, Elsevier, 1996, p. 11.
- ^ a b J. McMullen, A Small Country Living Goes On, W W Norton, 1991, p. 137.
