Vergini di San Giuseppe

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Le Vergini di San Giuseppe, o Istituto Tavelli, sono un istituto religioso femminile di diritto pontificio.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La congregazione fu fondata da Andreana Santamaria (1546-1613): vedova a ventotto anni di Girolamo Tavelli, nel 1582 raccolse nella sua casa dodici giovani donne, alle quali nel 1594 il cardinale Pietro Aldobrandini diede il nome di Vergini di San Giuseppe.[2]

Le Vergini si dedicavano all'educazione delle giovani, non emettevano voti e indossavano abiti secolari; la loro comunità era formata stabilmente da dodici persone.[3]

Disperse in epoca napoleonica, si riunirono nel 1821; la comunità fu colpita dalle leggi eversive del 1867, ma non avendo carattere religioso poté riprendere rapidamente la sua attività.[3]

Le Vergini di San Giuseppe emisero per la prima volta i voti privati nel 1907 e nel 1936 i voti divennero perpetui: nel 1951 Giacomo Lercaro, arcivescovo di Ravenna, eresse la comunità in congregazione religiosa di diritto diocesano.[4]

La congregazione, aggregata all'Ordine dei Frati Minori dal 25 aprile 1970,[4] ricevette il pontificio decreto di lode il 29 giugno 1979.[3]

Attività e diffusione[modifica | modifica wikitesto]

Le Vergini di San Giuseppe si dedicano all'istruzione e all'educazione cristiana della gioventù (in asili, scuole, collegi) e al servizio nei seminari.[4]

Contano case solo in Italia; la sede generalizia è a Ravenna presso il Palazzo Lovatelli Dal Corno.[1]

Alla fine del 2008 la congregazione contava 26 religiose in 4 case.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Ann. Pont. 2010, p. 1687.
  2. ^ G. Rocca, DIP, vol. IX (1997), col. 847.
  3. ^ a b c G. Rocca, DIP, vol. IX (1997), col. 1866.
  4. ^ a b c G. Rocca, DIP, vol. IX (1997), col. 1867.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Annuario Pontificio per l'anno 2010, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2010. ISBN 978-88-209-8355-0.
  • Guerrino Pelliccia e Giancarlo Rocca (curr.), Dizionario degli Istituti di Perfezione (DIP), 10 voll., Edizioni paoline, Milano 1974-2003.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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