Utente:Vincenzo80/Danimarca

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Pirati[modifica | modifica wikitesto]

Vichinghi[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Vichinghi.

Rani[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Rani (popolo).

I Rani (de. Ranen; sla. Rujanen, lett. "Rossi") erano un popolo di slavi occidentali insediato sull'isola di Rügen, nel mar Baltico. Agricoltori ed allevatori di bovini, erano anche dediti alla pesca ed al commercio marittimo, oltre che temuti pirati. La loro piazza principale come centro di commercio marittimo era Ralswiek, sulla punta meridionale del Gran Bodden di Jasmund, da cui intrattenevano commerci ramificati con i norreni e le popolazioni slave e baltofinniche. In lotta con i Danesi per tutta la prima metà del XII secolo per il controllo sul Baltico meridionale, furono infine assoggettati da Valdemaro I e dal vescovo Absalon nel 1168. Organizzati feudalmente nel Principato di Rugia, i Rani, anche e soprattutto con le loro navi ed i loro marinai, contribuirono alla successiva espansione danese in Pomerania.

Vitalienbrüder[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Vitalienbrüder.

Qui i pirati riconobbero che tutti i membri di un equipaggio dovevano essere trattati allo stesso modo, dividendo equamente le quote, chiamandosi Likendeeler o "divisori uguali". Il loro motto era Godes vrende unde al der werlt vyande che si traduce in "amici di Dio e nemici di tutto il mondo".[1]

Con l'avvento di Michel e Störtebeker iniziò un nuovo sviluppo nell'organizzazione dei Vitalienbrüder: da un lato i loro capitani non sembravano più essere reclutati principalmente dalle famiglie nobili del Meclemburgo e dall'altro i pirati cominciarono ad agire in modo autonomo . Sebbene utilizzassero ancora i porti delle città del Meclemburgo, formarono sempre più una comunità che agiva sotto la propria direzione.

Dopo la pace di Skanör-Falsterbo del 1395, alle città di Rostock e Wismar fu vietato di supportare i Vitalienbrüder. Ciò divise la confederazione in tanti piccoli gruppi che non avevano né la propria terra né il sostegno di una potenza territoriale. I pirati operarono sporadicamente nel Mare del Nord e nel Mar Baltico, nonché al largo della Russia. Ciò portò ai primi contatti con i capi della Frisia orientale sul Mare del Nord, poiché alcuni Vitalienbrüder preferirono cercare altri luoghi di attività, evacuati il ​​Mar Baltico e si stabilirono nei paesaggi costieri della Frisia, dove poterono affrontare nelle faide interne, che solo raramente si calmavano, e nella guerra appena iniziata tra Paesi Bassi e Frisoni, tutti i partiti erano i benvenuti come aiutanti.[2] La presenza dei Vitalienbrüder in Frisia s'accentuò a partire dal 1398, anno della caduta di Gotland.

  • (DE) Philippe Dollinger, Die Hanse, traduzione di Hans Krabusch [e] Marga Krabusch, Kröners Taschenbuchausgabe, vol. 371, Stuttgart, Kröner, 1998 [1966], ISBN 3-520-37105-7.
  • (EN) Vivian Etting, Queen Margrete I (1353-1412) and the Founding of the Nordic Union, The Northern World, vol. 9, Brill, 2004, ISBN 9004136525.
  • (EN) David Nicolle, Forces of the Hanseatic League: 13th–15th Centuries, Men at Arms, vol. 494, Osprey Publishing, 2014, ISBN 978 1 78200 779 1.
  • (DE) Hanserecesse. Die Recesse und andere Akten der Hansetage 1256–1430, I, 2–4, Leipzig, Hansischer Geschichtsverein, 1872–1877.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Bjork 1943, p. 60.
  2. ^ Daenell 2001, p. 131.