Utente:Tinette/bozza1

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Alcuni anni fa un'azienda di dimensione internazionale fece preparare un CD interattivo per presentare il suo nuovo prodotto alla sua rete di venditori. Poichè il prodotto era molto importante e il lancio del medesimo veniva fatto a livello internazionale, l'azienda non volle risparmiarsi e fece preparare il CD ad una grossa agenzia in America, molto quotata per quel tipo di lavoro.
Arrivò il lancio del prodotto e infine si mostrò il CD ai venditori senior, più esperti e più anziani degli altri. I venditori si sedettero davanti al computer e dopo qualche istante chiesero, semplicemente, perchè non succedeva niente. Non fecero assolutamentete nulla: non sapevano usare il mouse e nemmeno la tastiera.
Si scoprì, con grande costernazione, che molti non avevano un computer in azienda, che non usavano internet (con cui avrebbero dovuto comunicare le risposte ai questionari sul prodotto), che non sapevano che farsene di quello che era costato mesi di duro lavoro e un sacco di soldi: avrebbero preferito uno stampato, anche misero. Oltre a ciò, profondamente mortificati che la loro esperienza non li aiutasse e non bastasse, si sentirono umiliati di fronte agli altri e di fronte all'azienda stessa. Ancor meno disposti, quindi, a imparare attraverso uno strumento ostile, che non si era posto il problema di A CHI PARLASSE
Chi aveva commissionato il CD e chi lo aveva fatto non si era posto il problema che "gli altri" non fossero come lui, che non sapessero, che non fossero tenuti a sapere. Soprattutto non si era posto il problema di mettere questi altri in grado lavorare davvero.
Morale: nel comunicare niente é ovvio. Soprattutto non deve essere ovvio a chi comunichiamo, non deve essere ovvio che sia come noi, che sappia ciò che sappiamo noi.
Questo articolo vuole parlare a chi vorrebbe scrivere per Wikipedia e si aspetta che Wikipedia gli dica, se non di cosa scrivere, almeno come scrivere, quanto, per chi e perché. E vuole suggerire anche, cosa é pensabile che si aspetti di trovare chi leggerà quanto avrete scritto e come si aspetterà di trovarlo scritto.


So di cosa parlo, è importante ed è chiarissimo. Davvero?[modifica | modifica wikitesto]

Nel comunicare, a prescindere da cosa e dove, i difetti sono fondamentalmente cinque:

  • L'argomento di cui scrivo mi sta a cuore, e non mi pongo il problema che possa essere quasi del tutto irrilevante per chi legge o inappropriato per il mezzo per cui scrivo.
  • Conosco bene la materia di cui scrivo e considero ovvie una serie di informazioni che sono ovvie solo per gli esperti.
  • Conosco qualcosa della materia e non mi pongo il problema di scoprire se mi manca qualcosa in tal senso e cosa questo sia.
  • Considero di sapere molto meglio degli altri e li onoro graziosamente della mia scienza superiore.
  • Anzichè faticare io, rubo il lavoro di un altro, sia esso immagine o testo: "tanto non se ne accorgeranno mai". E' immorale e illegale, non andrebbe fatto e in nessun caso deve coinvolgere wikipedia.

Ne derivano alcuni problemi:

  • L'articolo é "inutile" per questa sede: dovrebbe trovare migliore spazio altrove, magari su un sito personale o su un forum.
  • L'articolo è complicatissimo e pieno di termini tecnici che non vengono spiegati, quindi illeggibile per chi sa soltanto di essere curioso in merito.
  • L'articolo è incompleto, inesatto o non neutrale.
  • L'articolo è pedante, irritante e da la sensazione a chi legge di essere stato considerato non "interessato a", ma ingorante e stupido.
  • L'articolo può subire conseguenze sgradevoli (cancellazione "brutale") quando non penali (la violazione di copyright è un reato).

So di cosa parlo, è importante ed è chiarissimo: davvero![modifica | modifica wikitesto]

Per ridurre gli inconvenienti chiediamoci:

  1. L'argomento é da enciclopedia? Se desidero sostenere una tesi, promuovere una attività o un evento, se voglio soprattutto parlare con chi condivide una passione per un argomento specifico non faccio nulla di sbagliato, ma sono nel posto sbagliato per farlo.
  2. L'argomento è "importante"? Per rispondersi bisogna soprattutto scoprire cosa manca in termini di argomenti e in termini di sezioni di argomenti principali: la domanda andrebbe vista in ottiche multiple.

Es. Tra un articolo "Albert Einstein" e uno "Bottone" il primo, a buon senso, dovrebbe prevalere per necessità e rilevanza. Ma potrebbe darsi il caso che esista un breve articolo su "Albert Einstein" che potrei ampliare, ma non esista niente sulla sartoria, nemmeno le cose più ovvie. In questo caso l'articolo "Bottone" guadagnerebbe sensibilmente in "punti-rilevanza".
Altro esempio: Se scrivo di cinema, tra "Roma" di Federico Fellini e "Natale a Miami" di Neri Parenti il primo dovrebbe prevalere sul secondo per importanza storica e per l'influenza che ha avuto sul cinema in seguito. Ma se esiste una sezione dedicata ai film comici italiani (o se ritengo che dovrebbe esistere e la creo io), allora "Natale a Miami" diventa una scelta del tutto sostenibile e interessante.

  1. Se avessi letto l'argomento quando ero un novellino e non sapevo nulla di questo, avrei capito? E ciò che avrei letto mi avrebbe spinto a continuare ad informarmi? Se dovessi citare a mia nonna di 80 anni o al mio fratellino di 10 i termini che usato, li capirebbe? Se la risposta è no, dovremmo "smontare" concettualmente l'articolo ed approfondire i singoli concetti, spiegandoli meglio e chiarendo il significato dei termini tecnici che si rendono necessari.

Es.: "il mock-up viene solitamente costruito con tecniche di legatoria e cartotecnica, stampato ink-jet offset proof e montato, se necessario, su Laminil. é una frase per me chiarissima, sia come significato, sia come implicazioni. Ma il brano:
"il prototipo di un progetto di pubblità o comunicazione è usualmente detto mock-up, dall'inglese "ingannare, imbrogliare".
Viene preparato in modo artigianale seguendo le tecniche in uso tra i rilegatori, rispettando i limiti e sfruttando le possibilità del materiale finale in cui verrà prodotto sia esso carta, molto frequentemente, o altri materiali come plastica, metallo, gomma, stoffa. Se di carta viene stampato da stampanti speciali a getto di inchiostro (ink-jet), che producono colori del tutto coerenti con quelli che si avranno nella produzione finale (certificati per la fedeltà rispetto alla stampa off-set). Al momento di presentarlo al cliente per l'approvazione finale, si può procedere a incollare quanto stampato su tavole, dette plance, di un materiale leggero, maneggevole e indeformabile, il Laminil. è molto più lungo, ma è anche più dettagliato. Soprattutto è chiaro anche ai non adetti ai lavori, che sono quelli per cui io dovrei scrivere.

  1. Ho detto tutto il necessario di una parte dell'argomento, o resta qualcosa da dire? Ho analizzato anche i casi rari, ho parlato delle specializzazioni in cui sono meno esperto, dei periodi storici che trovo meno rilevanti, dei personaggi non primari, ma comunque importanti? Queste sono alcuni esempi delle domande che è utile porsi per assicurarsi di essere stati esaurienti.
  2. Ho fatto leggere a qualcuno ciò che ho scritto prima di pubblicarlo? Gli ho chiesto cosa ha capito? Nel rispondermi, dopo aver letto, è diventato polemico o si è scocciato? Forse non ho fatto trasparire abbastanza rispetto per chi legge: dovrei essere meno pedante e accademico e più "sereno" nell'esposizione dei fatti.
  3. Ho espresso chiaramente i concetti che mi interessano e che approvo, ma tralasciando di spiegare anche altri punti di vista o correnti di pensiero, solo perchè mi sembrano inutili, una stupidaggine irritante? Questo è un dubbio che ci dovremmo porre sempre, perchè essere davvero neutrali è un'arte difficile, che si impara usando un sano dubbio cronico. La neutralità è tanto più facile quanto sono maggiori le informazioni e quanto più siamo costruttivamente umili. Essere neutrali, come può ben capire chiunque apra un giornale, è tutt'altro che ovvio e tutt'altro che facile. Ma è assolutamente necessario, soprattutto su Wikipedia.

La dorata via della neutralità[modifica | modifica wikitesto]

Neutral Point of View (NPOV)[modifica | modifica wikitesto]

Ovvero il punto di vista neutrale, é una delle poche regole ferre di Wikipedia, e non è difficile comprendere perchè. Lo scopo di questo progetto é costituire una grande enciclopedia (la più grande al mondo, nelle intenzioni del fondatore), basata sulla collaborazione gratutita e che offra gratuitamente il suo valore a chiunque la consulti.
Scrivere con un punto di vista neutrale è la via prncipale per dare il massimo numero di informazioni E, contestualmente e di pari importanza, assicurare un clima di rispetto e di collaborazione tra i suoi membri.
Va detto che alcuni argomenti presentano maggiori difficoltà in tal senso rispetto ad altri. Gli articoli scientifici, ad esmpio, possono avere meno occorrenze POV rispetto a quelli di politica. Tenete presente che, in linea generale e per la mia esperienza, il rischio di POV aumenta esponenzialmente in presenza di argomenti che coinvolgono la morale e il dettato storico.

Per restare NPOV io suggerisco di:

  1. Avere ben chiaro di che opinione siete voi. In caso contrario avrete, molto probabilmente, un'opnione ugualmente presente, ma "sotterranea" e vi sarà più difficile individuare dove siete POV. Conoscervi vi renderà più facile rintracciare le opinioni altre e limare al giusto punto le vostre per ottenere un buon equilibrio.
  2. Consultare più fonti, anche e soprattutto quelle con cui siete in disaccordo. Per correttezza e completezza vanno presentate con serenità tute le opnioni che tratteggiano un argomento e che, assurde o meno che vi paiano, hanno contribuito a dargli volto.
  3. Pensare con la testa di chi ha vissuto i fatti che raccontate o di chi li vive oggi, ma guardarli con gli occhi di oggi e di altri. Es. parlare di religione nel medioevo escludendo il concetto di Dio, solo perchè siamo agnostici e lo riteniamo una "bella favola" ci condurrà sicuramente a essere POV e, molto probabilmente, scriveremo anche delle vere e prorpie inesattezze. Parimenti dipingere romanticamente ed entusiasticamente un sacramento non rispetta chi non crede nella tal religione. Frasi quali "per le Chiese Cristiane il sacramento della Confessione rappresenta un momento di assoluta rilevanza sia per il rapporto tra l'anima e Dio, sia per quello tra i membri della Chiesa, sia per la salute della società stessa. Tuttavia è frequente, tra i laici, ritenere che il confessare i peccati a Dio e chiederne il perdono non richieda il tramite di una Chiesa." rappresentano uno spunto di partenza ragionevole. Abbiamo detto la verità, abbiamo citato le fonti più interessate all'argomento e riportato senza fanatismi il punto di vista di parti che possono essere contrapposte, senza fare finta che la contrapposizione non ci sia.
  4. Ricordare che quello che offriamo é un servizio di volontariato e non la vetrina del proprio ego.

Neutralità propositiva, conoscenza oggettiva[modifica | modifica wikitesto]

Fornire un punto di vista neutrale non significa non fornire un punto di vista tout court. Essere neutrali significa esporre fatti oggettivi, la cui attendibilità è stata controllata, in tono privo di fanatismi ed esprimendo complessivamente il senso di un discorso completo, serenamente aperto a contributi, migliorie, confronto costruttivo.
E' un diffuso atteggiamento che il rispetto dell'altro passi attraverso una innaturale piattezza intellettuale e etica, riassumibile in un atteggiamento per cui ogni opinione è buona, nessuna è migliore di un'altra e tutte si equivalgono. In tal senso riflettiamo sul fatto che:

  1. Dei fatti umani fanno parte anche le opinioni di merito e di etica. In molte situazioni, poi, le opinioni hanno costituito i fatti stessi e le spinte a prendere alcune decisioni, a cambiare leggi, a investire soldi, a conquistare popoli, a fare ricerche e scoperte. Ignorare le opinioni, per quanto improprie, irragionevoli o addirittura violente fossero, significa ignorare una parte determinante di radici storiche e dunque non poter descrivere tutta una serie di fatti e di avvenimenti.
  2. Su Wikipedia non scriviamo per giudicare il valore di una opinione, ma per descriverla in quanto anch'essa é fatto reale. Scriviamo per dare a chi legge i mezzi per formarsi un giudizio proprio, non per suggerire che si debba avere il tal giudizio o che non si debba avere alcun giudizio.
  3. Le opinioni si potrebbero equivalere per valore solo in un mondo ideale in cui chiunque esprima una opnione abbia potuto vagliare tutti i fatti, e si sia curato di farlo in modo onesto, intellettualmente completo e appropriato. In mancanza di ciò le opnioni valgono più o meno quantomeno a seconda del valore conoscitivo che esprimono, cioè di quanto "insegnano" e di quanto seminano errori e falsità.
  4. Esitono valori comuni a tutte le culture e, nonstante le apparenza e le contingenze quotidiane, sono molti e molto rilevanti. Ignorare una scala etica ampiamente condivisa é, quindi POV, perchè nega che esista una certa scuola di pensiero, che nel caso specifico è diffusissima.
  5. L'etica è una scienza umana, un filone rilevante in molte branche del saoere tra cui la filosofia, la politica, la teologia ed altre. Parlarne può essere complesso, ma non per questo diviene una scelta sostenibile non parlarne affatto.

Alcuni argomenti sono oggettivizzabili e non soggetti a interpretazione. Molti altri, tuttavia, sono costituiti quasi del tutto integralmente da interpretazioni, previsioni, opinioni, analisi personali. Tacere l'opnione a favore di una piattezza conoscitiva fatta di non-opinioni accade quando percepiamo che alcuni usano la forza di un'opinione come fosse un'arma di offesa e riteniamo che il danno sia nell'avere un opinioine, anzichè nelle scelte di merito e di modo chi la esprime. Il rischio è la piattezza intellettuale, il cancellare ogni confronto, ogni diversità, il non proporre un buoncostume, ma accettare e giustificare un diffuso malcostume: l'ignorante mancanza di rispetto.

Chi, cosa, come, dove, quando, quanto, perchè: il metodo giornalistico[modifica | modifica wikitesto]

Una delle prime cose che si insegnano ai giornalisti per scrivere un articolo completo é porsi queste sei domande e dare loro una risposta realistica. Il metodo é una ottima base di partenza per qualsiasi comunicatore, a prescindere dal dove scrive, a chi e di cosa.

  1. CHI. Qual'è la/le persone coinvolte in ciò di cui parlo? Quali quelle che lo subiscono? Possono essere singole persone con un nome e un cognome (es: Franz Kline, Dylan Thomas), persone giuridiche come enti, aziende, onlus (es: Amnesty International, Procter & Gamble), gruppi di pensiero o religiosi (es: Amish, Liberali), scuole di pensiero (es: Freudiani, Scuola di Francoforte), ecc. Possono essere artefici di ciò di cui sto parlando (ad es. autori) oppure esserne soggetti (persone influenzate da ciò di cui sto parlando).
    Attenzione: la domanda CHI é rilevante anche quando si parla di un oggetto. Ad es. Se parliamo della Pila, il "chi" é Alessandro Volta, che ne fu l'inventore, nonchè i principali artefici delle premesse che fornirono a Volta il materiale per la scoperta. "Chi" è anche chi apportò delle modifiche basilari successivamente o che rese la pila commercializzabile. Il "chi" é anche chi utilizza la scoperta stessa, cioé chi ne é influenzato. In questo caso quasi tutti; nel caso dell'Accelleratore di particelle la risposta può essere più settoriale, ma ugualmente necessaria. Rispondere, infatti, porta spesso a chiedersi la domanda seguente.
  2. COSA. (e A COSA). Di cosa stiamo parlando? A cosa serve la cosa di cui parliamo? Che funzione ha? Cosa ha fatto, pensato, scoperto, divulgato la persona di cui parliamo, se di una persona stiamo parlando
  3. COME. Quali condizioni permettono o permisero che la cosa di cui parliamo si verifichi o si sia verificata? Quali furono le premesse storiche dell'evento? Quali condizioni tecniche, economiche, sociali, politiche sono necessarie? Quali postulati intelletuali, teorici, teologici sono alla base della cosa di cui parlo o di ciò che fece la persona di cui parlo?
  4. DOVE. In quale area geografica, sociale, economica si colloca l'oggetto, l'avvenimento o la persona in questione? In quali territori si sviluppa o si é sviluppata la scuola di pensiero, la teoria, il fenomeno di cui scrivo? In quali filoni di pensiero?
    Ad es. Pachino è un piccolo centro urbano in Sicilia, Italia. Il Postivismo Evoluzionista e il Positivismo Sociologico sono due correnti di pensiero che si sviluppano nel più ampio filone Positivista.
  5. QUANDO.
  6. QUANTO. Che conseguenze ha l'argomento? Quanto costa, quanto grava sulle condizioni al contorno in termini di soldi? Quanto in termini di costo in senso lato? Attenzione: non sempre la risposta è ovvia, non sempre è facile rispondere e restare neutrali.
    Ad es. Parliamo di latte in polvere: il concetto di "quanto costa", più che implicare il costo netto di una confezione che é un dato flutuante di scarso interesse enciclopedico, trova come risposta rilevante i seguenti fatti. Che la politica di prezzi del medesimo varia consistentemente da paese a paese. Che in alcuni grava sul bilancio famigliare in modo considerevole. Che in alcuni paesi può coimplicare un aumento della mortalità infantile a causa del costo del prodotto, delle precarie condizioni igieniche delle famiglie, ed altro. Che tutela il neonato in caso di malattia o di assunzione di farmaci della madre (AIDS, Epatite, chemioterapia) divenendo il modo principale di salvargli la vita. Le prime considerazioni riguardano il costo in senso stretto (monetario) e lato (aggravio della condizione economica familiare), l'ultima riguarda il vantaggio, economico o umano, dell'argomento in questione. Citare solo l'una o solo l'altra rappresenterebbe un POV, presentare entrambi gli aspetti é una ragionevole soluzione NPOV.
  7. PERCHÉ.

Trovare l'oro, usare il setaccio[modifica | modifica wikitesto]

Trovare le informazioni che ci servono può essere più o meno complicato. Come si può immaginare la complicazione aumenta in quegli argomenti che toccano settori delicati, quali la morale o alcuni avvenimenti storici e le loro interpretazioni.
Per trovare fonti attendibili possiamo procedere così:

Fare una ricerca su internet[modifica | modifica wikitesto]

  1. Controllate cosa riporta Wikipedia sull'argomento e su argomenti ad esso correlati. Se conoscete altre lingue consultate anche le Wikipedia di quelle lingue.
  2. Fate una ricerca tramite Google o simili, cominciando con il semplice titolo dell'articolo. Consultate più siti: é ragionevole consultarne almeno 5 o 6 per gli argomenti più semplici. Scoprirete che molte informazioni sono comuni a tutte le fonti raggiunte, alcune compaiono solo su alcuni siti e sono tecniche e dettagliate, altre compaiono su alcuni siti e vengono contraddette su altri.
  3. Copiate i testi che ritenete interessanti e gli indirizzi della pagina web da cui li avete tratti in un documento di testo, per poter lavorare in seguito con calma.
  4. Leggete i testi che avete salvato come se non li aveste mai visti prima. Selezionate le informazioni comuni a tutte le fonti, separate le infomazioni tecniche da quelle discorsive, evidenziate le "informazioni polemiche" quelle, cioé, che vengono proposte in modo controverso.
  5. Aprite un nuovo documento e cominciate ad esporre serenamente e in tono costruttivamente pratico le informazioni comuni.
  6. Integrate le informazioni comuni con i dati tecnici, statistici, storici che avete reperito.
  7. Effettuate una nuova ricerca con i termini che sono emersi dalle informazioni polemiche. Reperite almeno 5 o 6 fonti sui sotto-argomenti controversi. Individuate quale corrente di pensiero sta sotto una data esposizione: vi dirà quale punto di vista dovrete cercare per riequilibrare il concetto.
  8. Selezionate le informazioni e controinformazioni che vi servono in un documento che vi sia comodo per lavorare, riassumetele e andate ad integrare i punti dell'articolo che si sono resi necessari di approfondimento a causa delle controversie che avete reperito.

Nota: durante la ricerca troverete, molto probabilmente, siti o addirittura portali pieni di informazioni raccolte da esperti o appassionati del settore. Salvate il riferimento a quell'indirizzo; vi sarà molto più semplice occuparvi di un argomento della stessa famiglia in futuro.

Fare una ricerca su testi[modifica | modifica wikitesto]

  1. Controllate cosa riporta Wikipedia sull'argomento e su argomenti ad esso correlati. Se conoscete altre lingue consultate anche le Wikipedia di quelle lingue.
  2. Fate una ricerca tramite Google o simili, cominciando con il semplice titolo dell'articolo e la parola libro, con il nome dell'autore che sapete occuparsi di quell'argomento, con i motori di ricerca delle case editrici. Consultate i loro cataloghi on-line.
  3. Se non è sufficiente o se desiderate approfondire, consultate l'elenco delle biblioteche pubbliche più fornite e più vicine. Molte di esse pubblicano il loro catalogo online sullo spazio che il comune di riferimento mette a loro disposizione. Esistono diversi tipi di biblioteca, di cui alcune specializzate per il cinema o per la musica, dove è possibile reperire non solo testi, ma anche audiovisivi e cd. Alcune biblioteche sono a scaffali aperti, come una libreria, e consentono di sfogliare i testi liberamente. Altre, e spesso sono le più fornite, sono a scaffali chiusi e i testi si richiedono al bibliotecario con una appostita scheda. Ricvordate che sarà, probabilmente, necessario fare la tessera per accedere al prestito.
  4. Se non è sufficiente o se desiderate approfondire, rivolgetevi ad una libreria specializzata. Solitamente è più facile trovare un libraio preparato ed enciclopedico in piccole strutture fuori dai grandi centri commerciali, ma non è affatto una regola inviolabile. Se non sapete quale libreria si occupi di un dato argomento, telefonate alle altre e chiedeteglilo: i librai si conoscono ed è probabile che sappiano indirizzarvi.

Potete anche chiedere a Facoltà, biblioteche di facoltà, musei, fondazioni, associazioni culturali. Un richiesta disinteressata e gentile solitamente ottiene molta collaborazione; spiegate con chiarezza che il lavoro è no-profit e per Wikipedia, l'enciclopedia libera online.

Chiedere il parere di un esperto[modifica | modifica wikitesto]

Può capitare che la ricerca personale non basti, che nello scrivere un articolo si generi una discussione tra utenti e che si desideri confrontarsi con un esperto del settore per trovare un punto mediano tra le parti. Chiaramente il concetto di esperto varia a seconda dell'argomento: professori di scuole o di facoltà, ricercatori, professionisti con anni di esperienza, appassionati di taglio enciclopedico, ministri di culto, ecc. L'essenziale è che siano disponibili, capaci, onesti, sereni nell'esposizione dei fatti (e solo dopo delle opinioni sui fatti) e con consistente competenza. Per ottenere la consulenza potete:

  1. Fate una ricerca tramite Google o simili, cominciando con il semplice titolo dell'articolo e la parola facoltà, università, esperto, esperta, autore. Cercare per nome di un autore (di testo, sito, ricerca, conferenza) da cui vorreste sapere di più: molti di essi insegnano e i loro estremi sono pubblicati sui siti delle varie facoltà.
  2. Recuperati gli estremi della persona che desiderate contattare (nome, cognome, titolo, e-mail) scrivete con chiarezza chi siete, in quel progetto vi siete impegnati, cosa desiderate sapere e perchè, quali sono (eventualmente) i punti controversi, cosa ne pensate voi e sulla base di cosa la pensate così.
  3. Spiegate con chiarezza cos'è wikipedia e quali sono le sue caratteristiche: se l'esperto decidesse di partecipare al progetto, avrete fatto un favore non solo all'articolo su cui lavorate, ma alla comunità tutta.
  4. Chiedete che vi siano indicati i testi cui l'opinione dell'esperto farà riferimento: é ottima regola mostrarli nella bibliografia, al fondo dell'articolo stesso.
  5. Riportate il parere che avete ottenuto con rispetto della neutralità e, se non fosse sufficiente, contattate un esperto che ritenete essere "di parte opposta". Se avete chiesto, ad esempio, ad un teologo protestante un consiglio, integrate chiedendo il parere di un Gesuita sulla stessa materia.

Pesare l'oro, usare la bilancia[modifica | modifica wikitesto]

Per essere neutrali ed oggettivi dobbiamo valutare la neutralità e oggettività di chi ci fornisce informazioni e la nostra stessa capacità di giudizio. Questo può essere ovvio, sia come necessità che come metodo, ma vale la pena di rifletterci sopra.
L'attendibilità di una informazione si può misurare così:

  1. il dato é stato dimostrato secondo il metodo scientifico. Ad es.: Effetto Čerenkov
  2. più fonti accademiche (scuole, facoltà, testi o siti di autori accademici) citano lo stesso dato. Ad es.:
  3. più fonti accademiche di una dichiarata scuola di pensiero citano, spiegano e suffragano alcuni dati taciuti o contestati dalla scuole opposte. Tali dati aggiuntivi vanno ad integrare i dati comuni alle diverse esposizioni. Citare la corrente di pensiero cui si riconducono é garazia di completzza e di correttezza. Attenzione: questa situazione é estremamente frequente in alcune discipline quali storia, filosofia, teologia, sociologia, psicologia e in genere le discipline non strettamente vincolate ad una analisi scientifica di fatti scientifici. Ad es.: le condizioni storiche che contribuirono alla Rivoluzione Francese.
  4. il dato é dichiarato ufficialmente da un organo competente e preposto a quell'argomento. Ad es.: L'Italia ha un tasso di povertà del 11% su media nazionale, secondo il rapporto ISTAT del 2004.
  5. più fonti gionalistiche citano dati riconducibili ad una medesima realtà dei fatti e li citano con lievi variazioni di contenuto. Nel contesto giornalistico una leggera diversità di contenuti indica che, probabilmente, i giornali non si sono "rimpallati" la medesima notizia giunta da una sola fonte, senza accertarne la veridicità. Se la notizia, infatti, é oggettiva verrà probabilmente a galla da fonti diverse che si suffragano tra loro e i giornalisti attingeranno a tali fonti, riportando qualche leggera differenza di esposizione. Se la fonte è unica, invece, saranno unici i dati e la descrizione di quei dati.
  6. chi parla o scrive non ha un tono paternalistico, autocelebrativo o smaccatamente propagandistico.
  7. chi parla o scrive non sta tacendo dati, avvenimenti, opinini o scale di valori che sono note per essere oggettive o largamente condivise, proponendone soltanto alcune. Ad es.: Il matrimonio è l'unione basata sull'amore e sul reciproco rispetto tra uomo e donna, ed é formato con l'intenzione di avere figli.
  8. chi parla o scrive non sta inducendo all'intolleranza, alla chiusura mentale che non ammette confronti, ad ogni tipo di azione illegale specie se a danno della dignità delle persone.
  9. chi parla o scrive non ha già deciso cosa dobbiamo dire, fare, pensare, provare e soprattutto perché.


Tutavia è bene vagliare con un pò di sano scetticismo anche i casi in cui:

  1. chi parla o scrive ha un tono promozionale, quando parla di qualcosa che sia soggetto a vendita.
  2. chi parla o scrive ha un tono decisamente troppo asettico e piattamente privo di partecipazione. Noi viviamo i fatti e questi ci toccano, ci coinvolgono, modificano le nostre condizioni di vita e le nostre risposte: se tale coinvolgimento non traspare un minimo l'autore mente o non ha capito i fatti o non ne ha capito la portata per gli altri.
  3. chi parla o scrive ha un tono che fa intendere di non avere opinione, che averla sia scorretto, che sia poco educato esprimere un giudizio di merito, anche dopo avere preso serenamente atto di tutti i fatti implicati.
  4. chi parla o scrive fa intendere che giudicare i fatti equivalga a condannare inevitabilmente le persone coinvolte e che ciò significhi non rispettarle. Come si é detto la neutralità non consiste nel non avere opinione, poichè questo é pressochè impossibile. Se anche fosse possibile sarebbe preoccupante, dal momento che implicherebbe non avere assimilato le informazioni che si stanno esponendo all'interno di in un contesto conoscitivo-morale comune e condivisibile. tale contesto è infatti il terreno sul quale si muove il processo di comunicazione, la lingua comune di fatti e significati attraverso cui possiamo capirci e confrontarci.


Possiamo fidarci, in sostanza quando:

  1. Attingiamo da più fonti ragionevolmente attendibili, confrontandole tra loro.
  2. Le fonti manifestano umanità di intepretazione e dunque forniscono opinione e giudizio in tono legittimo MA non suggeriscono un giudizio vincolante rispetto ad altri o condanna intransigente.
  3. Le fonti esprimono o sottointendono un giudizio etico, ma manifestano di poterne considerare altri o esprimono il punto di vista etico di altri stili di vita e di pensiero.

Rubare l'oro o cercarselo da sè? La spinosa questione del diritto d'autore[modifica | modifica wikitesto]

Tra Internet, testi, biblioteche e quant'altro abbiamo a disposizione miliardi di informazioni. Queste non si sono formate magicamente come nuvole nel cielo di notte, ma sono costate il duro lavoro di molte persone, che probabilmente non conosceremo mai.
Anche se non possiamo ringraziarle di quanto fatto, sarebbe il minimo non rubare il loro lavoro per scopi nostri, fossero anche quelli di un progetto no-profit.
Dopotutto, nessuno di noi prenderebbe la macchina del suo vicino e si giustificherebbe dicendogli: "l'ho presa per portare dal dottore i barboni della stazione, quindi non denunciarmi, mica l'ho fatto per soldi!".
Può darsi che il vicino sia felice di aiutarvi in una opera meritevole, ma se nemmeno viene avvertito delle vostre intentzioni la sua collaborazione diventa molto improbabile. Allo stesso modo vanno avvertiti quegli autori di cui volete usare il lavoro ed essi devono autorizzarvi ad usare quelle che, dopotutto, é roba loro.

Tenete a mente che:

  1. Qualunque materiale é protetto da copyright anche se non viene dichiarato esplicitamente ed é libero solo e soltanto se esplicitamente dichiarato. Questo a prescindere dal mezzo con cui é diffuso o dalle sue caratteristiche (testi, stampati, musiche, immagini, video, ecc): se qualcuno lo ha pensato "é suo" e di chi prende accordi con lui.
  2. I marchi e i loghi aziendali, specie se registrati, sono ancora più soggetti a controllo di altre cose e le aziende guardano agli usi non autorizzati dei marchi con scarsissima benevolenza: qualsiasi cosa vogliate fare con un marchio fate in modo che sia rigorosamente legale.
  3. Non pensate che nessuno vi darà il permesso di usare del suo: molti sono disponibili a cedere l'uso di alcune cose a Wikipedia sotto copyright, meno sotto GDFL. Questo significa che il materiale "concesso" può comparire solo e soltanto in quel contesto (pagina di Wikipedia), solo con la dicitura di "protetto dalle vigenti leggi sul diritto di autore" e non può venire ceduto a terzi.
  4. La licenza GDFL, invece, prevede che il materiale sia ibaramente distribuibile, tanto per scopi no-profit che per scopi commerciali. Wikipedia usa questo tipo di licenza, dunque è possibile caricare materiale di cui vi sia stato accordato il permesso (copyright), tuttavia questo potrebbe venire cancellato se Wikipedia venisse distribuita, come è in alcune nazioni, su altri supporti, come la carta o un CD.
  5. Quindi cercate di caricare materiale sotto copyright di cui avete l'autorizzazione solo se effettivamente necessario e ricordate di tenere i documenti che vi autorizzano all'uso: anche se oggi è improbabile, qualcuno potrebbe richiederli, domani.

Attenzione: Se wikipedia condivide un dato spirito in tutti i paesi, non vale lo stesso per il diritto internazionale: le leggi sono diverse da paese a paese, questa diversità causa alcune complicazioni e di questo si deve tener conto.

La cosa migliore, nonchè la più produttiva, per voi e per Wikipedia è diventare autori autonomi. In quanto autori potete rilasciare il materiale sotto GDFL o rinunciare al diritto d'autore in favore della libera diffusione al pubblico. In tal senso:

  • Scrivete da zero l'articolo
  • riscrivete in altri termini ciò che avete appreso
  • traducete da wikipedia in altra lingua
  • fotografate voi stessi ciò che volete mostrare
  • eseguite una illustrazione
  • eseguite una registrazione di una musica composta da voi, per illustrare un certo stile.

articoli D.O.C.: denominazione di origine chiara[modifica | modifica wikitesto]

bibliografia, link esterni

Stub, POV, wikificare, decontestualizzato: i problemi più frequenti negli articoli.[modifica | modifica wikitesto]

Anche se riteniamo di aver fatto tutto il dovuto, e ancor più se non ci siamo posti il problema, chi legge potrebbe trovare delle inesattezze in quanto abbiamo scritto e segnalarlo, oppure ritenere che quanto abbiamo fatto sia scarno di contenuti.
In questo caso troveremo, sopra l'inizio dell'articolo, un riquadro contenente un'icona e un avvertimento. Gli avvertimenti più frequenti sono:

Stub[modifica | modifica wikitesto]

Stub in inglese significa abbozzo. Se qualcuno ha lasciato questo avviso significa che ritiene che quanto è stato scritto sia poco e/o poco approfondito e che dunque debba venire ampliato.
Indicativamente e solo per dare un suggerimento di massima possiamo dire che se quanto avete scritto occupa meno della videata, é poco e in media la lunghezza minima ragionevole di un argomento corrisponde a quanto sta in una mezza cartella (foglio A4-21x297 cm) di un comune editor di testo e con un font in 11-12 pt.
Quanto un articolo dovrebbe contenere è anche determinato dalla complessità dell'argomento: non stupitevi, quindi, se un articolo sulla "teoria dei quanti", viene dichiarato Stub pur consistendo in una mezza cartella di battute. Attenzione: accade molto spesso che nuovi articoli citino voci interessanti che però vengono "risolte" con una definizione di un paio di righe. Questo rappresenta un problema per la comunità, perchè accade molto di frequente e perchè lascia sulle spalle di altri il lavoro di ampliare l'argomento. Vale la pena ricordare che Wikipedia NON è un dizionario: se ritenete che la voce che avete inserito non possa venire integrata, potete spostarla su |Wikitionary, il dizionario di Wikipedia.

[[Template:Stub|fai click qui per vedere il template stub]]

Fratello, dove sei?[modifica | modifica wikitesto]

non disperdere le informazioni o saranno inutili