Utente:Pier Luca Mura/Sandbox

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Antonio Mura, di Predu Mura (Nuoro, 24 luglio 1926Bologna, 11 Dicembre 1975), è stato un poeta e scrittore italiano.

Il poeta Antonio Mura, nasce a Nuoro il 24 luglio 1926, da Pietro Mura (Predu, poeta) e Mariantonia Bande Ticca, muore a Bologna l'11 dicembre 1975. I suoi studi spaziavano dalla letteratura all'economia. Molti anni vissuti a Napoli, dove compì gli studi di Economia Navale, lo portarono a conoscere ed approfondire le sue passioni letterarie, che già da ragazzo aveva iniziato ad apprezzare nella piccola libreria del padre Pietro. La cerchia universitaria napoletana di quegli anni lo porta a contatto con scrittori e discepoli della cultura intellettuale anarchica napoletana ed europea francese e spagnola, entrandone a far parte come redattore per qualche tempo, della rivista anarchica Volontà. Gli studi sociali e la successiva partenza come emigrato in Germania, fanno sì che i suoi canti poetici si riempiano dei tratti e vicissitudini, dell' Uomo e l'affratellarsi tra Uomini, col suo fare e battagliare la vita, che danno alla sua lirica un carattere universale. Negli anni '60 ha una intensa produzione lirica, insieme al padre Predu, che li portano a vincere numerose competizioni letterarie, tra le quali, in diverse tornate, tra primi posti ed ex-equo l'importante "Premio di Ozieri di Letteratura Sarda". La vasta composizione poetica fino ad allora compiuta la raccoglie nel 1971 col titolo "Lingua e dialetto, poesie bilingui" con la prefazione del suo amico etnologo Raffaello Marchi. In questi anni la sua fame intellettuale si intensifica e i suoi studi filologici si ampliano e si traducono nella ricerca di una affermazione della Lingua Sarda, con la traduzione delle Opere e i giorni di Esiodo. Già negli anni '60 Antonio Mura compie le sue prime esplorazioni linguistiche, operando delle traduzioni in sardo delle poesie di Paul Eluard, dei Versi di Paul Valery. Ma saranno soprattutto le traduzioni delle opere di Thomas S. Eliot ad impegnarlo molto sul piano della ricerca linguistica e filologica, poiché il suo obiettivo era rendere nella lingua sarda la densità semantica dei versi del poeta inglese. Ovviamente la scelta di tradurre gli autori su menzionati non è né casuale, né puramente letteraria, ma s'inscrive entro un orizzonte culturale, politico e ideologico che costituisce l'humus stesso della sua poesia. I temi del rapporto con una natura dotata sì di una struggente bellezza, ma che è dura e che è fonte di dolore, con la quale l'uomo intrattiene un rapporto intenso ma sofferto, così come sempre problematico e difficile è il rapporto dell'uomo con gli altri e con se stesso. C'è un intenso dissidio, una lotta costante che percorre la poesia di Antonio Mura, che però non è meno capace di abbandonarsi ad una dimensione metafisica. La terra sarda diviene uno sfondo che se da un lato è assolutamente unico e specifico, dall'altro è anche universale. La svolta poetica classica sarda è compiuta dai due poeti padre e figlio, Predu e Antonio, e per questo annoverati tra i maggiori poeti del Novecento italiano. Purtroppo come molti altri grandi autori passati di moda, Antonio Mura, viene riscoperto molto tempo dopo la sua morte negli anni 2000, dagli studiosi filologi sardi Maurizio Virdis e Duilio Caocci, con una riproposizione e studio dei suoi scritti, che va sotto il titolo di "Su birde. Sas Erbas" - Illisso edizioni 1998 - e successivamente " Poesia interrompia e Campusantu marinu" a cura del Prof Duilio Caocci - Cuec 2003 - che compirà diversi studi accademici sull'opera di Antonio Mura, portandolo a tutt'oggi ad esempio letterario in Cattedra.

Opere: Ammentos de emigrante, “La Nuova Sardegna”, 29 settembre 1968.

Ammentos de emigrante. Lamentu. Die de beranu, in G. PINNA, Antologia dei poeti dialettali nuoresi, Cagliari, Fossataro, 1969 Lingua e dialetto. Poesie bilingui, Nuoro, Edizioni Barbaricine, 1971.

Su birde. Sas erbas. Poesie bilingui, a cura di M. Virdis, Nuoro, Ilisso, 1998.

Und wir, die klugen Mondmeister (traduzione tedesca di Lingua e dialetto. Poesie bilingui), a cura di W. Dietrich, Monaco, Verlag Huber & Klenner, 1982.

Su respiru iskurtamos, “La Nuova Sardegna”, 14 marzo 1972.

Kussertu, “La Grotta della Vipera”, I, 2, 1975.

Artu e grave inoke est su lamentu, “La Grotta della Vipera”, III, 10-11, 1978.

Ammentos de emigrante, in I poeti del premio Ozieri, vol. I, Cagliari, Edizioni Della Torre, 1981.

Billu, su zovaneddu, in I poeti del premio Ozieri, vol. II, Cagliari, Edizioni Della Torre, 1981.

Doch wenn dann, mit leuchtenden Augen (traduzione tedesca di Ma kando kin s’okru lukende), a cura di W. Dietrich, “Westermanns Monatshefte”, 3 marzo 1982.

Unu populu es kupinde sa zustissia. Mi naban sos amicos, in R. MANELLI-G. CARUBELLI, Trent’anni di poesia in Sardegna, Cagliari, Fossataro, 1982.

Solu sa luna, inoke, érema sorre. Su banduleri bendidore de ramene. Ke bbelas a su bentu. Prantar dessu kelu. Su respiru iskurtamus. Sos ispentumor dessa bida, in M. CHIESA-G. TESIO (a cura di), Le parole di legno. Poesie in dialetto del ‘900 italiano, Milano, Mondadori, 1984.

Poesia ininterrompia e Campusantu marinu. Traduzioni da Paul Eluard e Paul Valéry, a cura di D. Caocci, Cagliari, Centro di Studi Filologici Sardi/Cuec, 2003. 


 Bibliografia s.a., Il poeta Antonio Mura di Nuoro vince il XIII Premio Ozieri per la poesia sarda, “La Nuova Sardegna”, 29 settembre 1968.
 G.PINNA, Antonio Mura in Antologia dei poeti dialettali nuoresi, Cagliari, Fossataro, 1969.

R. MARCHI, Dialetto e cultura, in A. MURA, Lingua e dialetto. Poesie bilingui, Nuoro, Edizioni Barbaricine, 1971.

G. FILIPPINI, Lingua e dialetto. Poesie bilingui di Antonio Mura, “L’Unione Sarda”, 3 novembre 1971.

S. PUTZU, I cognomi sardi e un poeta elegiaco, “L’Ortobene”, 20 novembre 1971.

R. RUJU, La politica del poeta, “La Nuova Sardegna”, 19 marzo 1972.

G. TELLINI, A. Mura, Lingua e dialetto. Poesie bilingui, “Il Ponte”, 31 agosto-30 settembre 1972.
 S. SALVI, Sardigna, in Le nazioni proibite, Firenze, Vallecchi, 1973.

 I. DELOGU, Due poeti dialettali della Sardegna d’oggi, “L’Unità”, 26 marzo 1973.

 S. SALVI, La minoranza di lingua sarda, Le lingue tagliate, Milano, Rizzoli, 1975.

D. P. MINGIONI, A. Mura, il poeta solitario della speranza, “L’Ortobene”, 7 marzo 1977.

 A. SANNA, Poesia tradizionale e poesia moderna in Sardegna, in Linguaggio poetico e linguaggio musicale, a cura della Biblioteca “S. Satta” di Nuoro, Cagliari, Altair, 1981. Huber e Klenner - Und vir, die Klugen mondmeister - Ed Huber e Klenner 1981

R. MANELLI - G. CARUBELLI, Antonio Mura, in Trent’anni di poesia in Sardegna, Cagliari, Fossataro, 1982.

C. PIRISI, Umanità e sardità di un poeta nuorese, “La nuova Città”, 3 maggio 1982.

M. CHIESA-G. TESIO (a cura di), Antonio Mura, in Le parole di legno. Poesia e dialetto del ‘900 italiano, Milano, Mondadori, 1984.

N. TANDA, Letteratura e lingue in Sardegna, Cagliari Sassari, Edes, 1991.
 N. PIRAS, Il rame e le terre fredde: Pietro e Antonio Mura, in F. COCCO (a cura di), L’amarezza leggiadra della lingua, Atti del Convegno “Tonino Ledda e il movimento felibristico del Premio di letteratura Città di Ozieri”, Ozieri, edizioni Il Torchietto, 1997. 

D. CAOCCI, Tra misura e dismisura: le traduzioni e il tirocinio poetico di Antonio Mura, “La Grotta della Vipera”, XXV, 85, 1999.

D. CAOCCI, Tràdere, tradurre, tradire, “La Grotta della Vipera”, XXV, 85, 1999.

N. TANDA, Un’odissea de rimas nobas. Verso la letteratura degli italiani, Cagliari, Cuec, 2003.

S. PILIA, Poesia ininterrompia, “Nae”, III, 6, 2004.

G. MARCI, In presenza di tutte le lingue del mondo, Cagliari, Centro di Studi Filologici Sardi/Cuec, 2005.