Utente:Hce/parcheggio/opera controversa
{{P|sbilanciato nella direzione degli argomenti contro le opere proposte, da arricchire nella direzione opposta}} Si parla di opera controversa quando il progetto di costruire una opera pubblica o di una attività economica viene contestato dalle popolazioni che risiedono nel territorio in cui si vorrebbe insediare l'opera o l'attività in questione, per timore degli effetti negativi che essa avrebbe sul loro territorio, ad esempio in termini di inquinamento, aumento del traffico, rumore, criminalità, perdita della tranquillità, perdita delle qualità paesaggistiche, espropri di terreni o addirittura necessità di sfollare intere popolazioni.
In queste situazioni, si scontra un interesse generale, o che pretende di esserlo, che richiede la costruzione dell'opera, con quello delle popolazioni interessate, e di quelle che dovranno sostenere i costi dell'opera. Possono essere in gioco quantità anche importanti di denaro, e la vita di molte persone.
La gestione di conflitti di questo tipo è spesso un banco di prova del livello di democrazia nelle società moderne, in quanto entra in gioco il peso dei poteri economici, che possono promuovere (o osteggiare) un'opera, e la capacità di una società moderna di sviluppare un processo di decisione che coinvolga le parti in causa nell'individuazione di un compromesso che dovrebbe rappresentare la realizzazione dell'interesse comune.
In tale processo, dovrebbero essere affrontate domande come:
- L'opera è necessaria ed opportuna?
- Quali sono le alternative possibili? Sulla base di quali criteri debbono essere confrontate?
- Quali sono le condizioni che rendono necessaria l'opera? Sarebbe possibile intervenire a monte su queste condizioni invece di tentare di alleviarle?
- L'opera sarà a vantaggio della comunità o di interessi di parte?
- Con quali criteri deve essere scelto il luogo in cui installare un'opera dannosa (nei casi in cui si può scegliere)? A chi spetta la scelta?
- Come vengono stabiliti i requisiti del progetto?
- L'opera è stata progettata trovando un compromesso accettabile tra esigenze, economicità e mitigazione del danno?
- A quali condizioni un'opera di interesse generale può essere eseguita contro la volontà della popolazione interessata? Con quale metodo e quali strumenti viene presa questa decisione?
- Quali compensazioni sono dovuti alle popolazioni che subiscono un disagio per la costruzione e l'esercizio di un'opera?
Nella pratica, la tendenza è invece spesso quella di promuovere opere sulla base delle pressioni di gruppi di interesse economico, adottare procedure di decisione straordinare che vanificano gli strumenti di salvaguardia esistenti, comunicare le decisioni al pubblico ed ai territori interessati solo quando queste sono irrevocabili, imporre le opere alla popolazione anche con l'uso della forza militare, tentare di compensare opere impresentabili con altre opere accessorie di dubbia utilità, ma utili agli amministratori locali per presentare alla propria comunità un risultato politico positivo. Da questo punto di vista è esemplare il caso della linea TAV in val di Susa (si veda la voce NO TAV).
Questo porta a proteste anche accese, e alla messa in discussione di tutti gli aspetti di un progetto:
- le analisi tecniche ed economiche che giustificano la loro realizzazione
- le procedure di decisione
- la valutazione di scelte alternative
- le critiche al modello di sviluppo che sottende alla costruzione di grandi opere, ad esempio nel campo dei trasporti
- le procedure di valutazione dell'impatto ambientale
- la presenza di eventuali interessi economici, non sempre leciti, alla base della decisione di realizzare alcune grandi opere
- l'informazione, la discussione e la consultazione con la popolazione del territorio che sarà interessata dall'opera
L'accusa di essere NIMBY viene spesso usata strumentalmente contro movimenti che contestano le opere mettendo in discussione i vari aspetti, rendendo più difficile una discussione serena dei vari argomenti.