Utente:Gheorghe Dornean PC01

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Studente Classe V^A IPSIA - Istituto Mattei - Fiorenzuola d' Arda

Partecipante al Progetto Adotta una Parola va a scuola

PALAZZO BERTAMINI LUCCA[modifica | modifica wikitesto]

La prima metà di via Garibaldi, è dominata dalla severa mole di Palazzo Bertamini Lucca, del quale non si conosce l'architetto, ma la cui costruzione risale agli anni che vanno dal 1724 al 1734. Esso venne edificato dai tre fratelli Bertamini-canonico Francesco, abate Antonio e Giuseppe - di famiglia originaria di Sarzana, trasferitasi nella seconda metà del Seicento a Fiorenzuola e a Piacenza. I Bertamini avevano fatto erigere, agli inizi del Settecento, un palazzo a Piacenza, in strada Sopramuro, di classica eleganza. Il palazzo di Fiorenzuola è costruito secondo un schema difforme da quello tipico delle dimore nobiliari del Sei -Settecento: la pianta anzichè essere a ferro di cavallo, con l'apertura rivolta verso il giardino, è rettangolare, a griglia, con due grandi corpi simmetrici che si fronteggiano sui lati minori, collegati tra loro, sui lati maggiori da due ali più basse e, al centro,dell'atrio d'ingresso sopra al primo piano con il quale corre una galleria.

PALAZZO GROSSI[modifica | modifica wikitesto]

Sull'angolo tra via Garibaldi e il vicolo dei Templari,incastonato nel cuore del centro storico, Palazzo Grossi è la preziosa testimonianza dell'architettura civile rinascimentale a Fiorenzuola. La facciata principale sulla via, il lato est nel vicolo, e il camino del salone del piano terreno sono purtroppo le sole parti originarie dopo gli inconsulti ammodernamenti subiti dell'edificio nel 1961. La facciata in laterizio e' illegiadrita da formelle in terracotta, secondo il tipico stile rinascimentale lombardo,che decorano la cornice marcapiano, che lo divide orizzontalmente. La cornice è in forma di trabeazione e racchiude un fregio composto di coppie di chimere alate, fronteggiantesi e sostenenti con una zampa il tondo, alternate a composizioni simmetriche di vasi tra cornucopie e volute. La fascia delle finestre richiama motivi tipici della tradizione decorativa plastica quattrocentesca: e putti che si aggrappano ai meandri gotici si riscontrano di frequente nelle costruzioni lombarde, un medaglione tra le finestre racchiude in una ghirlanda, uno stemma gentilizio sul quale spicca un leoone rampante, sormontato da un elmo con cimiero. Sul cammino, nel salone al piano terra, e' scolpito lo stemma della famiglia Maculani - Bagarotti, impalantatasi nel secoloXVII coi Grossi. Le mensole sulla sommità della facciata, secondo un'ipotesi ed una ricostruzzione di Luigi Dodi, avrebbero dovuto reggere la grande guscia a lunetta del cornicione . La cornice segnapiano, sulla quale poggiano i davanzali delle due finestre, rende visibilmente, dall'esterno, l'altezza del piano terreno, assai superiore a quella del primo piano. Gli elementi stilistici delle terrecotte e il raffronto con analoghe ornamentazioni consentono di datare il palazzo agli ultimi decenni del Quattrocento. Luigi Dodi nel suo saggio sull'architettura quattrocentesca in Val d'Arda, rileva le somiglianze con la decorazione di Palazzo Varesi di Lodi e con quella di Palazzo Landi di Piacenza, ove operarono Giovanni Battagio e Agostino de Fondutis l'uno per la parte architettonica, l'altro per la decorazione.

PIAZZA MOLINARI[modifica | modifica wikitesto]

Piazza Fratelli Molinari è l'antica Piazza Grande al centro del paese: Bella, armonica e monumentale. Nel mezzo, la fronte della chiesa; sullo sfondo di levante, la torre; a ponente, sulla sommità d’un palazzo settecentesco, il belvedere, altissimo, con bel ritmo di arcate: la composizione di questo quadro urbano è di grande interesse per il felice contrasto fra le opere architettoniche e l’edilizia che le contorna.

LA TORRE CAMPANARIA DELLA COLLEGIATA[modifica | modifica wikitesto]

L’importante mole della torre a pianta quadrata, detta anche rocca centrale, si eleva su un basamento tardo romano costituito dal rustico bugnato del paramento attorno alla porta. La sopraelevazione in mattoni, fino alla base dell’orologio, è romanica ( XI-XII sec. ). Il coronamento , formato dalla cella campanaria e dalla soprastante cupoletta, è settecentesco e fu decretato dalla Comunità nel 1753. Sulla facciata, nel 1770, era stata dipinta una meridiana da Pietro, padre guardiano dei frati minori osservanti di S.Francesco. Nel 1774 fu applicato un orologio. La facciata è decorata da sette medaglioni con le effigi in bassorilievo di famosi ecclesiastici fiorenzuolani e piacentini:

  • Guglielmo di S.Lorenzo, piacentino, arciprete di Fiorenzuola, nel 1257.
  • Mons.Alberigo Draghi, di Fiorenzuola, domenicano. Fu maestro di teologia e vescovo di Termoli, morì a Napoli nel 1604.
  • Card.Vincenzo Maculani, domenicano, nato a Fiorenzuola nel 1578, morì a Roma nel 1667.
  • Card.Pietro Diani, nato a Fiorenzuola verso il 1140. Nel 1183 in S.Antonino fimò i preliminari della pace di Costanza, morì a Roma nel 1206.
  • Card.Giulio Alberoni ( Piacenza 1664-1752 ). Nel 1717 divenne cardinale e arcivescovo di Siviglia. Caduto in disgrazia fu espulso dalla Spagna. Fu nominato legato pontificio a Bologna. Fondò a S.Lazzaro di Piacenza il collegio seminario che a lui si intitola.
  • Mons.Lazzaro Pellizzari ( Fiorenzuola, verso il 1550 Modena 1610 ), domenicano. Fu vescovo di Nusco e poi di Modena.
  • Padre Zaccaria Campioni, gesuita. Il 30 agosto 1606 concluse in Giappone, a soli 35 anni, la sua breve ed intensa vita di studioso e di missionario. Era nato a Fiorenzuola.

Madonna del Sasso[modifica | modifica wikitesto]

Madonna col bambino, in trono, detta Madonna del Sasso,perchè scolpita in pietra; è stuccata e dipinta a tutto tondo. Sul piedistallo è inciso il nome dello scultore: CATALANUS DE FIORENZUOLA, che viveva verso il 1450. Stilisticamente rivela motivi tardo gotici e borgognoni in un tessuto rinascimentale italiano che va da Jacopo della Quercia a Niccolò dell'Arca.

Cripta[modifica | modifica wikitesto]

Risalgono al 1602 i primi lavori, tosto sospesi apena murate le volte sulle navi leterali, e non se ne conoscono i motivi; l'idea del sotterraneo cadde dalla mente di tutti. L'opera fu ripresa nel 1842 e trminata nel 1843, su un progetto dell'architetto piacentino Gian Antonio Perreau. L'altare centrale, in bianco marmo di Carrare, è dedicato a S.Bonifacio, primo titolare della Chiesa, dalle origini tardo antiche. Le sue reliquie sono raccolte in un'urna, sotto la mensa dell'altare, opera dello scultore Giuseppe Rossi di Piacenza. E' un altare, a giudizio dell'architetto Luigi Dodi: bello... di pura semplpicità e gusto fine. I resti di mons.LUIGI FERRARI, arciprete di Fiorenzuola dal 1921 al 1964, vennero qui traslati nel 1989, dal cimitero urbano,e ddeposti nella nichia centrale di fronte all'altare di S:Bonifacio. La salma di mons.LUIGI BERGAMASCHI (Fiorenzuola d'Arda 30 agosto 1926 - ivi 22 gennaio 1991) riposa accanto a mons. Ferrari di cui fu successorre dal 1964.