Utente:Ellegimark/Sandbox/Sottostazione elettrica di Santa Viola

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La sottostazione elettrica di Santa Viola è un impianto che si trova nella periferia di Bologna.

Cenni storici[modifica | modifica wikitesto]

La sottostazione elettrica è stata realizzata negli anni venti del secolo scorso per alimentare le linee ferroviarie elettrificate in trifase 3,4 kV 16,7Hz frequenza ferroviaria facenti capo all'importante nodo di linee che è Bologna, ed in particolare alimentare la linea porrettana Bologna - Firenze. La sottostazione di Santa viola aveva l'imponente compito di garantire alimentazione alle linee, attingendo energia dagli impianti idroelettrici dell'alta Italia, della Società Cisalpina e della SADE. Gli impianti idroelettrici in questione erogavano alta tensione a frequenza industriale (42Hz) mentre per alimentare la trazione ferroviaria si doveva disporre di frequenza a 16,7Hz. All'interno del fabbricato quindi vennero ospitati tre convertitori rotanti con motore asincrono a 42Hz, 6,4kV accoppiato ad un alternatore 16,7 Hz con tensione di 4kV. Le linee alta tensione in ingresso alla sottostazione provenivano da due differenti enti, per quanto riguarda la Società Cisalpina l'energia era assicurata da una terna a 135kV 42Hz, giungente ad una sottostazione di trasformazione dello stesso ente alla periferia di Bologna, poi trasformata all'interno di essa e connessa in doppia terna a 6,4kV alla sottostazione di Santa Viola. Per quanto concerne la SADE, proprietaria di un impianto all'Arcoveggio, la connessione con Santa Viola era assicurata da due terne 50kV 42Hz. In questo modo l'impianto di Santa Viola era così strutturato: Arrivo linee 50kV 42Hz SADE, sistemi di scaricatori, sezionatori ed interruttori, apparecchi per il controllo ed il calcolo dell'energia consumata, doppia linea interna giungente ad altrettanti trasformatori trifase con rapporto 50kV primario, 6,4kV secondario, da 6000kVA. Secondari connessi tramite sistemi di protezione automatici alle sbarre omnibus 6,4kV. Alle stesse sbarre erano connesse, sempre tramite protezioni e controlli, le due linee 6,4kV provenienti dalla Cisalpina. In questo modo tutta l'energia necessaria era disponibile a 6,4kV 42Hz. A questo punto dell'impianto erano connessi i convertitori da 6,4kV / 42Hz a 4kV 16,7Hz, in numero di tre da 6500kVA ciascuno. In uscita dai convertitori altre sbarre omnibus a 4kV 16,7Hz garantivano sia la trifase per la linea di contatto ferroviaria della Bologna Firenze, che, tramite tre trasformatori monofase da 9300kVA con primario 4kV e secondario 60kV, l'energia necessaria per la dorsale doppia terna a frequenza ferroviaria interconnessa, tramite le sottostazioni di Vaioni e Porretta, alle linee liguri piemontesi ed alle centrali di Pavana e, poi di Suviana, nell'appennino. Senza dubbio un impianto altamente tecnologico per il periodo anche se l'elettrificazione a 3,4kV frequenza 16,7Hz alimentò la linea Bologna - Firenze via Porretta per poco più di un decennio, in favore della nuova elettrificazione in corrente continua 3kV della linea Bologna - Firenze Direttissima.

Impianto attuale[modifica | modifica wikitesto]

Con l'unificazione del tipo di elettrificazione ferroviaria a 3kV corrente continua e l'unificazione del sistema elettrico alta tensione a 132kV 50Hz molte delle apparecchiature che erano alloggiate nell'edificio centrale della sottostazione sono state dismesse, specialmente i tre grossi convertitori rotanti, sono stati predisposti spazi all'esterno per accogliere gli stalli di molte più linee alta tensione in arrivo ed in uscita, i trasformatori monofase sono stati sostituiti con moderni trifase, oltre a vani tecnici per i convertitori di tensione da alternata 50Hz a corrente continua a vapori di mercurio, ora da circa un ventennio sostituiti da convertitori allo stato solido. Una globale ristrutturazione dell'impianto, quindi, mirata ad alimentare al meglio il nuovo sistema di trazione elettrica. Alla sottostazione giungono linee feeder alta tensione ad una terna 132kV 50Hz, in numero di una per linea ferroviaria: Bologna Ancona (connessa con Imola RFI); Bologna Venezia (connessa con ); Bologna Verona (connessa con); Bologna Firenze (connessa con Bologna Beverara RFI); Bologna Milano (connessa con ). In apposito stallo indipendente la linea proveniente da Martignone Enel e la linea in concessione Enel dorsale appenninica (connessa a Pontecchio CP Enel). Questo per quanto riguarda l'alta tensione distribuita. La sottostazione comprende, connessi alle doppie sbarre omnibus 132kV due trasformatori doppio trifase con secondario 3,6kV che alimentano i blocchi raddrizzatori al silicio. In uscita da questi doppie sbarre a 3kV corrente continua, assicurano, tramite sezionatori ed extrarapidi l'alimentazione del nodo ferroviario di Bologna e delle linee afferenti, tra cui la Bologna Pistoria (ex porrettana). Per alimentare correttamente la linea direttissima Bologna Firenze è stata costruita una sottostazione presso la stazione di San Ruffillo, ora potenziata in modo da limentare anche il nodo AV cittadino alimentato in corrente continua, che preleva energia in antenna dalla dorsale Santa Viola - Rifredi 132kV. Sempre sulla stessa linea, in entra ed esci, viene alimentata la nuova sottostazione di Bologna Beverara, atta ad alimentare l'ingrandito nodo Bolognese. La sottostazione di Santa Viola provvede a dare tensione a tutte le utenze di servizio tramite terne a 10kV 50Hz necessarie al nodo di Bologna. Per questo motivo alle sbarre omnibus 132kV sono connessi tre trasformatori dedicati.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Nelson Ciampolini, Sottostazione di conversione di Bologna (S. Viola) per la elettrotrazione ferroviaria, in Rivista tecnica delle ferrovie italiane, a. 19, vol. 38 (1930), n. 4, pp. 165-182 e tavv. XIV-XVIII f. t.